Se i vampiri non vi dispiacciono, leggete Moore

Cultura | 30 dicembre 2015
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Se proprio vi piacciono i vampiri, leggete Moore

 

In “Mordimi” si legge di creature eccentriche in una caleidoscopica San Francisco. La conclusione di una saga all'insegna della fantasia e del grottesco

 

Da Bram Stoker a Stephenie Meyer, cosa ci troveranno nei vampiri lettori giovani e meno giovani, quasi non è dato saperlo, è una specie di mistero della fede. Se proprio di vampiri volete leggere, allora è meglio rivolgersi a quel funambolo che corrisponde al nome di Christopher Moore. Autore di punta delle edizioni Elliot, il suo ultimo volume pubblicato in italiano (nella traduzione di Luca Fusari) è “Mordimi” (240 pagine, 17,50 euro), cinque anni fa in lingua originale, che completa una trilogia iniziata una ventina d'anni fa con “La vampira della porta accanto” e proseguita con “Suck”, titoli leggermente migliori. Certi passaggi si comprendono totalmente leggendo i volumi precedenti, ma anche da solo questo romanzo ha vita autonoma e senso pienamente... compiuto.

Non si tratta delle pagine migliori dello scrittore nativo dell'Ohio (per quelle molto meglio altri suoi titoli, “Sacré bleu”, “Il vangelo secondo Biff” o “Un lavoro sporco”, tutti editi da Elliot), ma per fantasia turbinosa, senso del grottesco e totale assenza di normalità, anche in questa prova Moore non lascia nulla al caso e soddisfa il lettore di turno, che sa cosa trovare quando ha a che fare con lui e si rende conto che meritano di essere letti anche volumi così... divertenti.

In “Mordimi” ci sono tanto humour nero e turpiloquio, oltre a una caleidoscopica San Francisco, in cui spazio e tempo sono un optional e con creature della notte assolutamente fuori dall'ordinario, eccentriche e talvolta demenziali: c'è spazio per un gattone vampiro, Chet, per una poliziotta, per un clochard, conosciuto come l'Imperatore,  per il Samurai di Jacksob Street e per gli ispettori Rivera e Cavuto (e molte di queste figure tornano in vari romanzi di Moore). I veri protagonisti, però, sono Jody e Tommy, che a un certo punto riescono a uscire da una bara di bronzo, Abby (i capitoli migliori sono quelli scritti dal suo punto di vista) e Foo Dog, coppie che vivono amori assolutamente non convenzionali. Ci sono molte pagine spassose e qualche rimando, mimetizzato, a certo Chuck Palahniuk, Tom Robbins o Hunter S. Thompson. C'è quanto basta per salire a bordo e farsi un giro.

 di Salvatore Lo Iacono

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