Sciopero generale, in piazza anche a Palermo contro tutte le diseguaglianze

Società | 16 dicembre 2021
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Piazza stracolma oggi a Palermo, davanti al teatro Massimo - oltre 10 mila partecipanti secondo gli organizzatori- per la manifestazione di Cgil e Uil siciliane nel giorno dello sciopero nazionale indetto dalla due sigle per chiedere profonde modifiche alla legge di Bilancio. Da tutte le province dell’isola sono arrivati lavoratrici e lavoratori, di tutti i settori ( tranne che di quelli esentati dalla protesta come quelli della sanità) pensionati e pensionate, giovani che chiedono un futuro nel mondo del lavoro e la possibilità anche di una pensione dignitosa, alla fine della vita lavorativa. Presente una folta delegazione del Centro Pio la Torre guidata dal presidente Vito Lo Monaco. 

Alta in alcune realtà anche l’adesione allo sciopero: il 100% tra gli edili del cantiere del passante ferroviario a Palermo, il 25% sempre a Palermo nel pubblico impiego. Il 100% alla Sasol e alla Sonatrach, aziende dell’area industriale di Priolo. In tutta la zona industriale di Siracusa ha incrociato le braccia l’80% dei lavoratori del diretto e dell’indotto. A Catania adesione del 73% alla Coca Cola e alla Pfizer; a Ragusa del 75% alla Sofad (commercio) l’ 80% alla Cosedil, il 100% alla Metra, il 90% al cantiere Versalis Il 76% dei lavoratori dell’indotto della raffineria di Milazzo ha scioperato cosi come il 100% dei lavoratori dell’Abbazia Sant’Anastasia, un ‘azienda vitivinicola e di agriturismo di Castelbuono, in provincia di Palermo.
Voli cancellati all’aeroporto di Catania e 76% di adesione nella logistica e nel trasporto pubblico locale.

I portuali sciopereranno domani. Soddsifazione dai segretari regionali di Cgil e Uil, Alfio Mannino e Luisella Lionti. “Una grande partecipazione- dicono- che dà il segno del diffuso malcontento verso una manovra economica che non dà risposte ai problemi della Sicilia e dei siciliani. Se si apre una fase di redistribuzione – aggiungono- questa deve dare sollievo ai lavoratori e ai pensionati che più hanno sofferto la crisi, ai tanti precari, a chi ha i redditi più bassi che sono la prevalenza in Sicilia per i quali le misure sul fisco non apporteranno alcun beneficio. Le modifiche che chiediamo – sottolineano Mannino e Lionti- sono fondamentali per la ripresa del Mezzogiorno e per una Sicilia che chiede anche politiche di sviluppo e per l’occupazione che ad oggi mancano”. Dalla piazza anche una sollecitazione al governo regionale “ a non perdere più tempo con riforme che sono fondamentali anche per agganciare gli investimenti del Pnrr”.



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