Santo Della Volpe, una vita per la libera informazione
Cultura | 9 luglio 2015
Mettere al centro «diritti e doveri dei giornalisti e qualità dell'informazione», lottando in prima linea sui punti caldi della «legge sulla diffamazione», con un «pensiero forte ai precari e ai giovani che si affacciano alla professione» e ai «colleghi di frontiera» e con la consapevolezza che «il futuro non è ancora scritto». Nell'agenda da neo eletto presidente della Federazione nazionale della stampa, a gennaio scorso a Chianciano, e nella citazione dei Clash, c'era tutto lo spirito di Santo Della Volpe, storico inviato del Tg3, socio fondatore di Articolo 21 e vicepresidente di Libera Informazione, stroncato oggi a Roma, all'età di 60 anni, da una breve malattia.«Pur stando male, pur essendo debolissimo e con voce flebile non ci ha mai parlato della sua malattia, ma dei suoi e dei nostri progetti futuri. Delle battaglie da fare per la libertà di espressione, contro la precarietà nell'informazione, sul tema della diffamazione», ricorda oggi Articolo 21 che lo aveva incontrato solo ieri mattina nella sua casa, con la moglie Teresa Marchesi. E proprio il tema della diffamazione è al centro del suo ultimo articolo, scritto un mese fa per i siti di Articolo 21 e Libera Informazione e dedicato alla 'macchina del fangò contro un collega di Trapani, Rino Giacalone. Protagonista di tante battaglie in nome della libertà e della verità - su tutte, quella sull'assassinio dei colleghi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a Mogadiscio - Santo Della Volpe diventa giornalista professionista nel 1977. Cinque anni dopo entra in Rai, nella sede di Torino. Negli anni '90 si occupa della prima Guerra del Golfo, della guerra civile in Albania e della guerra in Kosovo. E poi delle vicende di mafia, da Falcone e Borsellino fino al processo Andreotti, dalla lotta dei commercianti siciliani contro il pizzo all'arresto dei fratelli Brusca, scrivendo anche numerose pubblicazioni sui temi della lotta alla criminalità organizzata. E ancora, negli ultimi anni, dei processi Thyssen e sulle morti di amianto."Con Santo Della Volpe scompare una voce autorevole dell'Informazione e della Democrazia, un amico del Centro Studi Pio La Torre che lo ha avuto vicino nelle battaglie antimafia - dice il presidente Vito Lo Monaco -. Ai suoi familiari, alla Fnsi, a Libera informazione, a Art21 le sentite condoglianze del Centro Pio La Torre".«È un momento di profonda commozione», commenta Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, che piange «una persona perbene, un professionista che ha sempre lottato al fianco degli ultimi e per l'affermazione della cultura della legalità in ogni ambito della vita civile. Ideali ai quali ha ispirato la sua pur breve esperienza al vertice della Fnsi, connotandola con passione ed entusiasmo». Al cordoglio unanime della categoria, dai vertici dell'Inpgi e della Casagit, da Stampa Romana all'Usigrai (che lo ricorsa «sempre in prima linea nel suo impegno sociale e professionale in favore della legalità, contro ogni bavaglio, nella lotta alle mafie, contro le morti sul lavoro»), si uniscono anche le voci di Don Luigi Ciotti («Ci mancherai molto») e dei presidenti di Senato e Camera. «Credo, e sono sicuro che Santo sarebbe d'accordo, che il modo migliore per onorarne la memoria sia proseguire sulla strada da lui tracciata, con la stessa passione e impegno civile», dice Pietro Grasso. «Un giornalista che non ha mai smesso di considerare compito essenziale dell'informazione il racconto di ciò che tende ad essere tralasciato o oscurato, la capacità di far diventare notizia le sofferenze delle vittime dei conflitti», è il ricordo di Laura Boldrini, che con Della Volpe ha condiviso, da presidente dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, l'esperienza in Kosovo e Albania. La camera ardente di Santo Della Volpe sarà allestita domani nella sala Walter Tobagi della sede Fnsi di Roma (in Corso Vittorio Emanuele, 349) dalle 11 alle 20. I funerali si svolgeranno sabato mattina a Roma nella Basilica di Sant'Agnese, via Nomentana 349.
Ultimi articoli
- La marcia del 1983, si rinnova la sfida alla mafia
- Bagheria, consiglio
aperto sulla “marcia” - La nuova Cortina
di ferro grande campo
di battaglia - La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione