Romeo: onorare Santa Rosalia con l'onestà
Cultura | 13 luglio 2015
«Anche
oggi la città e la Chiesa di Palermo hanno bisogno di persone che si dispongano con
cuore sincero a servizio dei loro fratelli». Lo ha detto l'arcivescovo Paolo Romeo, nel
corso della Messa in Municipio che dà l'avvio al Festino in onore di Santa Rosalia, patrona
della città.
«Come bene affermava Papa Benedetto XVI nella sua Enciclica sull'amore cristiano,
Deus Caritas est - ha osservato il presule - 'compito centrale della politica è il giusto ordine
della Società e dello Statò. Per tale ragione, proprio prendendo spunto da questa
considerazione, si fa pressante la preghiera di Papa Francesco, esplicitata
nell'Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, in cui chiede 'a Dio che cresca il numero
dei politici (e degli amministratori) capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti
efficacemente a sanare le radici profonde e non l'apparenza dei mali nel nostro mondo».
«La Santuzza - ha sottolineato il cardinale Romeo - chiede di essere onorata da cittadini
che siano onesti nei loro comportamenti, privati e pubblici, e che ispirino le loro azioni alla
responsabilità evangelica dell'Amore e del Servizio».
L'arcivescovo ha infine osservato: «È di questa giustizia che oggi, più che mai, il nostro
mondo e la nostra città di Palermo hanno bisogno. L'umanità di oggi, l'umanità di tanti nostri
concittadini vive il segno di una quotidiana precarietà, fatta di mancanza di lavoro, di
mancanza di prospettive per il futuro e della stessa possibilità di costruirsi una casa e una
famiglia. Noi, non possiamo essere complici di questo disagio!
Auspico anche per la nostra Palermo un nuovo modello di solidarietà sociale e politica,
che tenda alla costruzione di una città e quindi di un mondo migliori».
Sul carro trionfale del Festino di Santa Rosalia sarà sistemato un dodecaedro dorato con, sulle dodici facce, le foto di altrettanti uomini edonne che hanno scelto, in pieno Terzo Millennio, di vivere in solitudine e lasciare lafrenesia del mondo per dedicarsi alla preghiera e all'ascesi. Gli scatti sono del fotografoCarlo Bevilacqua, e fanno parte del suo portfolio «Into the Silence»: la scelta di inserirlenelle facce del dodecaedro è invece dello scenografo Sergio Pausig a cui quest'anno sidevono il Carro e la nuova statua della Santuzza.Stasera alle 20, partendo dal Piano della Cattedrale, il Carro muoverà i primi passi lungol'antico Cassaro: dipinto d'oro, simbolo di purezza-perfezione e di eternità-regalità/divinitàsolare, il carro sarà rivestito da lamine ornate con elementi decorativi a stucco e resineepossidiche; le lamine lasceranno trasparire l'oro dello scafo e riporteranno i colori e glielementi di decoro del manto azzurro mosaicato della Santa, alta due metri e quarantacentimetri. Previsto qualche movimento di danza, per le prove bisognerà attendere notte fonda, dicerto dopo mezzanotte. Prima infatti sulla facciata della Cattedrale dovranno essereregolate le luci. Che portano la firma di un grande light designer noto agli ambienti dellalirica internazionale: Giuseppe Calabrò, palermitano, dal 1977 lavora in teatro, e si èformato al fianco di Michele Perriera e dietro le quinte del Teatro Biondo, per poi passareal teatro Donizetti di Bergamo e alla Fenice di Venezia. La sua esperienza nellaprogettazione di luce si estende dal teatro d'avanguardia al palco d'opera tradizionale econtemporanea, dal teatro multimediale ai progetti di illuminazione di musei, chiese emonumenti. Calabrò ritorna a Palermo dopo molti anni, sulla scia della forte amicizia che lolega al direttore artistico del Festino, Lollo Franco. Sulla Cattedrale sarà anche proiettato il lavoro di sand art di Stefania Bruno: muovendo lemani su un tavolo luminoso, darà vista ad un insieme di immagini che, trasformandosi efondendosi tra di loro, creeranno un vero e proprio cortometraggio di sabbia con la storiadella Santuzza; che si intersecherà ai movimenti dei danzatori e alle scene teatrali cheprenderanno vita sui due palchi accostati del Piano della Cattedrale.
SUL CARRO DELLA SANTUZZA UN DODECAEDRO CON LE FACCE DEI GRANDI ASCETI
Sul carro trionfale del Festino di Santa Rosalia sarà sistemato un dodecaedro dorato con, sulle dodici facce, le foto di altrettanti uomini edonne che hanno scelto, in pieno Terzo Millennio, di vivere in solitudine e lasciare lafrenesia del mondo per dedicarsi alla preghiera e all'ascesi. Gli scatti sono del fotografoCarlo Bevilacqua, e fanno parte del suo portfolio «Into the Silence»: la scelta di inserirlenelle facce del dodecaedro è invece dello scenografo Sergio Pausig a cui quest'anno sidevono il Carro e la nuova statua della Santuzza.Stasera alle 20, partendo dal Piano della Cattedrale, il Carro muoverà i primi passi lungol'antico Cassaro: dipinto d'oro, simbolo di purezza-perfezione e di eternità-regalità/divinitàsolare, il carro sarà rivestito da lamine ornate con elementi decorativi a stucco e resineepossidiche; le lamine lasceranno trasparire l'oro dello scafo e riporteranno i colori e glielementi di decoro del manto azzurro mosaicato della Santa, alta due metri e quarantacentimetri. Previsto qualche movimento di danza, per le prove bisognerà attendere notte fonda, dicerto dopo mezzanotte. Prima infatti sulla facciata della Cattedrale dovranno essereregolate le luci. Che portano la firma di un grande light designer noto agli ambienti dellalirica internazionale: Giuseppe Calabrò, palermitano, dal 1977 lavora in teatro, e si èformato al fianco di Michele Perriera e dietro le quinte del Teatro Biondo, per poi passareal teatro Donizetti di Bergamo e alla Fenice di Venezia. La sua esperienza nellaprogettazione di luce si estende dal teatro d'avanguardia al palco d'opera tradizionale econtemporanea, dal teatro multimediale ai progetti di illuminazione di musei, chiese emonumenti. Calabrò ritorna a Palermo dopo molti anni, sulla scia della forte amicizia che lolega al direttore artistico del Festino, Lollo Franco. Sulla Cattedrale sarà anche proiettato il lavoro di sand art di Stefania Bruno: muovendo lemani su un tavolo luminoso, darà vista ad un insieme di immagini che, trasformandosi efondendosi tra di loro, creeranno un vero e proprio cortometraggio di sabbia con la storiadella Santuzza; che si intersecherà ai movimenti dei danzatori e alle scene teatrali cheprenderanno vita sui due palchi accostati del Piano della Cattedrale.
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