Rifiuti, in Sicilia la fiera degli sprechi e della malapolitica

Economia | 12 maggio 2016
Condividi su WhatsApp Twitter
 La Sicilia, nellultimo ventennio, non ha mai conosciuto un periodo di gestione ordinaria dei rifiuti. Lavvicendarsi di procedure contingibili ed urgenti ha fatto dellemergenza una caratteristica endemica del sistema ed è, con molta probabilità, la causa principale del fallimento del modello siciliano. A sviscerare il problema, in tutte le sue sfaccettature, è il dossier La Gestione dei Rifiuti Urbani in Sicilia, curato dallingegnere Pasquale Nania, che è stato presentato stamattina al Palazzo della Presidenza Regionale in via Magliocco, a Palermo. La pubblicazione si prefigge di fornire un quadro di conoscenze sulla gestione dei rifiuti urbani in Sicilia dagli anni ottanta a oggi, mediante dati, report e analisi sui fattori produttivi ed economici, sugli atti programmatici e normativi, sullorganizzazione istituzionale, sullesecuzione e sullesercizio degli impianti, sul regime delle autorizzazioni e sul sistema dei controlli. L’obiettivo è quello di concorrere alla ricostruzione di quel filo rosso che lega le scelte e le criticità che hanno segnato la gestione dei rifiuti urbani in Sicilia. “Lo spaccato che si ricava - dice il curatore del dossier- conferma che, a conclusione di più di un trentennio, il sistema continua a versare in una condizione di emergenza permanente, che ne ha consentito e giustificato lamministrazione commissariale in deroga alle disposizioni di legge vigenti quasi ininterrottamente dal 1999”.

La Sicilia in tema di rifiuti è al fanalino di coda. Nonché ultima per distacco nella Penisola a causa della mancanza “di misure per disincentivare la produzione dei rifiuti” nonché dello “smaltimento in discarica della quasi totalità di quelli prodotti” passando per la “trascurabile quantità di raccolta differenziata” e “linsignificante recupero di materia e di energia”. E non si tratterebbe solo di cattiva organizzazione. “Linefficienza delle società di gestione degli ambiti territoriali ottimali - si legge nel dossier-, la cui prova più tangibile è la presenza di ammassi di spazzatura non raccolti nelle strade di molti centri urbani, ha portato al dissesto finanziario lintero sistema, producendo nel contempo condizioni di rischio sanitario, inquinamento ambientale e degrado urbano”

Lattuale problema - dice Mimmo Fontana, responsabile Sud di Legambiente nazionale- nasce dallincapacità di mettere in campo una seria gestione dei rifiuti centrata sulla raccolta differenziata e sul recupero di materia. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno sempre cercato soluzioni alternative, normalmente finalizzate a favorire luso di tecnologie suggerite dallamico imprenditore di turno che, praticamente sempre, si sono rivelate ben presto impraticabili sul piano economico e fortemente penalizzanti per i cittadini. Siamo andati dagli inceneritori che cambiando nome diventavano termovalorizzatori, agli impianti di pirolisi”. “Non avendo finora scelto la strada da intraprendere- ribadisce Fontana-, la Sicilia è rimasta in mezzo al guado mentre si riducono fatalmente le capacità di abbancamento delle discariche che, secondo il piano per lemergenza approvato nel 2012, già da tre anni avrebbero dovuto ricevere molti meno rifiuti rispetto a quelli che ogni giorno continuano a entrare. Il problema sta tutto lì, nel non avere avuto la capacità di superare la discarica come unica opzione”.

Ecco allora l’elisir di Legambiente: per uscire dal guado ci vogliono volontà politica e scelte semplici: piena e completa applicazione della l.r. 9/2010, recupero del ruolo delle SRR attraverso una politica d'incentivazione degli accorpamenti degli ARO, tariffazione puntuale, politiche di riduzione dei rifiuti attraverso l'applicazione delle politiche europee volte al recupero di materia che può non entrare nel circuito dei rifiuti. Strumento imprescindibile rimane però la conoscenza.

Per potenziare le sinergie tra le politiche comunitarie, nazionali e regionali, degli investimenti pubblici e privati, lUnione europea ha chiesto agli stati e alle regioni di mettere a punto nella programmazione dei fondi strutturali 2014 2020 una strategia di ricerca e di innovazione tecnologica per la specializzazione intelligente (Smart Specialisation Strategy RIS3), attraverso la condivisione di un modello comune con tutti i protagonisti del rinnovamento. A tale scopo gli impegni per raggiungere gli obiettivi dei fondi strutturali sono: sviluppare un ambiente favorevole allinnovazione delle imprese; realizzare infrastrutture e assicurare la gestione delle risorse naturali; aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e linclusione sociale; favorire qualità ed efficacia dellazione pubblica.

In concomitanza con la presentazione del dossier, Legambiente Sicilia ha assegnato alcune menzioni ai Comuni siciliani che si sono distinti nella raccolta differenziata. La menzione speciale star up è stata consegnata a quei Comuni che hanno da poco avviato la raccolta differenziata, come incentivo a migliorare e a rendere più efficiente il servizio. Si tratta dei Comuni di Favara, Isola delle Femmine, San Filippo del Mela, Siciliana per avere avviato la raccolta differenziata nel biennio 2015/2016; del Comune di Piazza Armerina per aver raggiunto, nel 2015, primo anno di raccolta differenziata, la percentuale del 52.65% e per aver messo in atto un circuito complementare virtuoso di raccolta differenziata, quale lEcostazione, in collaborazione con Legambiente; del Comune di San Pier Niceto, per aver avviato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti che ha portato già al 62% di RD nello scorso mese di aprile ed avviato, inoltre, il compostaggio domestico presso le utenze private che ha permesso la riduzione del 20% sulla tassa sui rifiuti. La menzione speciale comuni ricicloni piccolo centro è andata al Comune di Delia per avere raggiunto il 70% di raccolta differenziata nell'anno 2015. Esso ha altresì programmato la riduzione del 25% delle tariffe sulla tassa dei rifiuti a carico dei cittadini. Stessa menzione è stata assegnata al Comune di San Michele di Ganzaria per avere raggiunto il 70% di raccolta differenziata nell'anno 2015 e al Comune di Villafranca Sicula per avere raggiunto il 62% di raccolta differenziata nell'anno 2015. La menzione speciale comuni ricicloni centro medio, infine, è stata assegnata al Comune di Alcamo per avere raggiunto il 47%  della raccolta differenziata.


 di Melania Federico

Ultimi articoli

« Articoli precedenti