Record di furti d'identità in Sicilia e Campania
Le frodi creditizie perpetrate attraverso il furto di identità e l’utilizzo dei dati personali e finanziari rubati per acquisire beni e servizi o per ottenere credito è in continuo aumento. Il recente rapporto dell’Osservatorio CRIF (Centrale Rischi Finanziari), relativo al I semestre 2016, evidenzia un numero di frodi di poco inferiore agli 8.000 casi con un aumento dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si registra inoltre un incremento notevole (+66%) dell’importo medio delle frodi che si avvicina ai 10.000 euro (9.893 €).
La situazione in Sicilia
La suddivisione delle frodi per regione mostra come la Sicilia sia al secondo posto in Italia, preceduta solo dalla Campania e seguita dalla Lombardia e dal Lazio. Tra le altre regioni spicca il dato dell’Emilia Romagna che fa registrare un aumento del 60,1% rispetto agli illeciti del 2015.
Nell’Isola il maggior numero di frodi è
stato registrato nella provincia di Palermo, con 207 casi, in calo
comunque del +46,75% rispetto alla scorsa rilevazione. È stata
invece la provincia di Enna ad aver fatto segnare la crescita più
consistente rispetto al I semestre 2015, con un +43,84% (21 casi).
Quella ennese è l’unica provincia con un saldo positivo rispetto
allo scorso anno. Dopo Palermo è Catania la provincia nella quale si
sono registrati il maggior numero di furti, 173, seguita da Messina
con 78 e Siracusa con 72. Al quinto posto Agrigento (66) seguita da
Trapani (62), Caltanissetta (41), Ragusa (25).
La distribuzione delle frodi
Nel I semestre 2016 il 26,5% dei casi ha
riguardato un importo frodato compreso tra i 1.500 e 3.000 euro, con
un incremento quasi doppio rispetto al corrispondente periodo dello
scorso anno. Al contempo si è registrato un calo significativo delle
frodi di piccolo importo, sotto i 1.500 euro.
Per quanto riguarda
il tipo di bene in rapporto al credito erogato, le
categorie più colpite sono quelle del travel/entertainment, degli
immobili/ristrutturazione e dei trattamenti estetici/medici.
In
termini assoluti, invece, la
maggioranza dei casi fa riferimento all’acquisto di
elettrodomestici, con una quota pari al 37,7% del
totale, seguita dai finanziamenti ottenuti in modo fraudolento per
acquistare un’auto o una
moto (14,6%).
Il profilo delle vittime
Nel I semestre dell’anno in corso la distribuzione delle frodi per sesso evidenzia come la maggioranza delle vittime (il 62,5% del totale) sia rappresentata da uomini. Osservando invece la distribuzione delle frodi per classi di età, si conferma la tendenza già evidenziata nella precedente rilevazione, con la fascia compresa tra 50 e 59 anni che fa registrare il maggior incremento (+8,2%), seguita da quella degli over 60 (+7,9%).
I tempi di scoperta
I tempi di scoperta sono sempre più caratterizzati da due macro categorie: da un lato quasi il 70% dei casi viene scoperto entro l’anno ma, dall’altro, continuano ad emergere casi di frode messi in atto anche tre, quattro e addirittura cinque anni prima (circa il 16% del totale). In particolare, le frodi di più basso importo sono quelle che vengono scoperte in minor tempo al contrario di quelle relative ad acquisti/ finanziamenti più cospicui. Queste ultime sono evidentemente ottenute con schemi di frode più sofisticati e questo comporta tempi di scoperta più lunghi. Ad esempio, le frodi creditizie di importo superiore ai 10.000 Euro sono scoperte entro i primi 6 mesi solo nel 36% dei casi, a fronte di un 20% del totale che viene scoperto dopo oltre 5 anni.
Le tipologia di finanziamento oggetto di frode
Le frodi
perpetrate su prestiti finalizzati continuano a fare la parte del
leone, con il 68,9% dei casi totali. Prosegue però
l’aumento dei casi riconducibili alle carte di credito, che quasi
raddoppiano rispetto all’anno precedente.
I casi di frode sui
prestiti personali, infine, rimangono pressoché in linea rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno, anche se si evidenzia un
incremento del 38,3% del valore economico frodato.
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