Qulle piccole illegalità quotidiane diffuse e anche un po' tollerate
Passare
col rosso al semaforo pedonale quando non c'è nessuno, ignorare lo
scontrino fiscale se il cliente è una persona affidabile o gettare
la carta della caramella per terra quando i marciapiedi sono sporchi.
Tutti gesti vietati dalla legge ma tollerati dal contesto sociale. In
molte aree, non soltanto in quelle più depresse, si riscontrano
frequentemente pratiche reiterate che si pongono in diretto contrasto
con alcuni precetti giuridici. In molti casi, peraltro, si tratta di
condotte perpetrate alla luce del sole e non punite adeguatamente.
Tali comportamenti giocano un ruolo di rilievo nella definizione
dello stesso contesto, poiché forniscono informazioni sulla base
delle quali gli individui valutano l'attività del soggetto pubblico
e definiscono le proprie strategie d'azione nel mondo.
Il libro
di Giovanni Frazzica, Riflessività, interazione e rispetto delle
norme (FrancoAngeli, pag. 144), mediante uno speciale mix
metodologico che incrocia analisi dei testi e social network
analysis, esplora le modalità secondo le quali le persone, a partire
da alcuni elementi considerati impliciti, sono in grado di
problematizzare specifici comportamenti registrati di frequente.
Considerando se stessi in relazione al contesto e viceversa, gli
individui contribuiscono in misura diversa al cambiamento o alla
riproduzione sociale, selezionando alcuni aspetti della realtà e
attribuendo loro potere di vincolo o di facilitazione, scrive
Frazzica. A partire dall'approccio teorico di Margaret Archer, che
guarda alla riflessività degli attori sociali quale capacità di
sviluppare una conversazione interiore, in grado di mediare tra
struttura e agency, l'autore cerca di far luce sulle dinamiche che
hanno luogo nel momento in cui "tipi riflessivi" diversi
sono chiamati a confrontarsi su comportamenti che violano
sistematicamente alcune norme giuridiche, ma che pare non incorrano
in alcuna sanzione sociale. “La ricerca mette dunque alla prova i
diversi "tipi riflessivi" in modo che da essa si possano
anche trarre alcune indicazioni di policy in materia di sicurezza e
legalità, proprio a partire dalla stessa percezione della forza
delle norme e dalla credibilità dei soggetti preposti alla loro
applicazione”, conclude l'autore. Prefazione del sociologo Antonio
La Spina. Giovanni Frazzica è ricercatore presso l'Università
degli Studi di Palermo, dove insegna Sociologia dei processi
culturali e comunicativi e Sociologia generale.
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