Pronti i “patti” per Palermo e Catania, giallo su Messina

Economia | 2 giugno 2016
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Dalla verifica fatta il pomeriggio del 18 maggio 2016 sul sito della Regione Siciliana (fermo al 11 maggio) non risulta pubblicata alcuna delibera di modifica della proposta di Patto per la Sicilia. Notizie di stampa sui giornali di stamani ( in particolare La Sicilia) affermano che in seno alla Giunta di governo si è svolta una accesa discussione sulle misure previste, in particolare per quanto riguarderebbe gli interventi relativi all'ambiente. Allo stato delle informazioni a mia disposizione ed utilizzando le delibere della Giunta regionale si può ricostruire il complesso iter della definizione delle proposte presentate dalla Regione siciliana (o almeno dal suo presidente, on. Crocetta) al tavolo di confronto con il Governo nazionale. La delibera della Giunta regionale n.288 del 26/11/2015 aveva definito le priorità strategiche del patto insistendo sulla necessità di “selezionare pochi e specifici interventi per un massimo di due o tre per ogni settore prioritario” A tal fine s’individuavano i criteri di eleggibilità in interventi già finanziati ed in corso di esecuzione per i quali il completamento, l’avvio e la progettazione potessero determinare un impatto rilevante per gli anni 2016 e 2017. Quindi, interventi di rapida cantierizzazione e con progettazione esecutiva completa o completabile in breve tempo. Dalla tabella allegata, pubblicata in calce alla delibera, si constata che 1,6 miliardi di euro erano destinate alle infrastrutture (compresa la viabilità autostradale del Consorzio autostrade siciliane), 646  milioni all’ambiente, 70 al turismo ed alla cultura, 343,5 allo sviluppo economico e produttivo. In sostanza, gli interventi per la viabilità in questo documento pesavano per oltre il 60% dell’intero pacchetto.  Da Roma deve evidentemente  essere arrivato lo stop a quell’impianto, tanto che la Giunta  è stata costretta a  rimetterci mano e con la delibera n.344 del 29/12/2015 ha  approvato una seconda versione del Patto. E' noto la vicenda che condusse alla bocciatura da parte della competente commissione dell'ARS dell'allegato “B” fortemente centrato su Termini Imerese e Gela. I due fatti indiscutibili sono il ritardo della stipula del patto con la Regione e il silenzio totale che è caduto su quello per Messina (il 30 aprile Renzi ha firmato il patto per Reggio Calabria che, a rigor di logica, avrebbe dovuto avere un collegamento con Messina nella logica dell'area dello Stretto).

La struttura dei patti si basa su interventi di rapida cantierizzazione (in ogni caso l'attivazione di risorse spendibili da qui al 2017 è di poco superiore ai 60 milioni di euro per ciascuna delle due città metropolitane che hanno concluso i rispettivi strumenti pattizi. Le risorse certamente spendibili al 2020, nella misura in 2013ui il Cipe le abbia approvate , sono quelle relative al FSC 2014-2020, a quote residue di risorse FSC 2007-2013, addirittura a quote di FAS non ancora utilizzate: esse sono pari rispettivamente, a Palermo, a 339 milioni ed a Catania a 332 milioni: a livello regionale l'ammontare dovrebbe attestarsi attorno ai 2,5 miliardi di euro. Anche se il calcolo specifico richiede un approfondimento, Catania dovrebbe avere maggiori disponibilità residue di risorse afferenti a precedenti cicli di programmazione. Appare superfluo chiarire che queste risorse si riferiscono alla quota di fondi nazionali per lo sviluppo (FSC e predecessori): ad esse vanno perciò sommate le risorse nazionali ordinarie e i programmi operativi regionali e nazionali (per la quota di interventi che essi prevedono nel territorio siciliano) del fondi SIE (strutturali e di investimento europei), sui quali bisogna approfondire la discussione di merito.


Il Patto per Palermo

La parte preponderante degli interventi previsti dal Patto riguarda le infrastrutture, per un costo totale degli interventi pari a 572.469.000 di euro di cui 362.766.000 sono risorse già assegnate; di esse 208.872.000 provengono dal FSC 2014-2020. Per l'ambiente il costo totale degli interventi ammonta a 61.202.000 di euro, di cui 40.623.000 saranno a carico del FSC, ma solo 20.579.000 risultano già assegnati. Gli interventi per lo sviluppo economico e produttivo avranno una dotazione pari a 5.000.000 euro interamente a carico del FSC 2014-2020. Per il turismo e la cultura è prevista la spesa di 22.700.000 anch'essi interamente a carico del FSC.106.508.000 euro sono destinati alla riqualificazione e sicurezza urbana, tra essi 48.714.000 riguardano risorse già assegnate e 54.804.000 verranno dal FSC.

Dalla scheda allegata al Patto si individuano i seguenti settori di intervento:

•a) infrastrutture: riqualificazione circonvallazione, sistema tram, completamento anello ferroviario mitigazione rischi di frana e crollo, costruzione polo scolastico area sud,  costruzione polo scolastico onnicomprensivo area nord, riqualificazione spazi urbani

•b) nuove tecnologie: completamento e messa in funzione anello telematico, creazione di un laboratorio d’idee coerente con i temi del lavoro e dell’innovazione capace di stimolare lo sviluppo del lavoro autonomo (utilizzo ex Fiera del Mediterraneo), estensione sistema radiomobile Tetra in uso alla Polizia Municipale

°c) interventi su beni  ed attività culturali : restauro teatro Massimo  e costruzione di “ponti” con le

strutture della città dedite ad attività culturali , sistema di comunicazione e informazione sui percorsi culturali e  turistici,  interventi finalizzati alla  crescita della dimensione multietnica e a facilitare le possibilità di incontro tra giovane di diversi quartieri

•d) varie: potenziamento del bike e car sharing


Il Patto per Catania

nella città etnea, invece è dedicata all'ambiente la parte più sostanziosa degli interventi previsti (459.400.000 di euro su un costo totale previsto di 739.108.000, di essi 332.000.000 provengono dal FSC 2014-2020, i restanti 407.108.000 euro da altre risorse “disponibili”). Per le infrastrutture sono previsti interventi per un costo totale di 140.105.000 euro di cui 114.500.000 a carico del FSC 2014-2020, per l'Ambiente, come già detto, interventi totali per oltre 459 milioni di cui 176.400.000 da FSC; il costo totale degli interventi individuati per lo sviluppo produttivo ammonta a 26.814.000 euro di cui 13.459.000 FSC; per turismo e cultura interventi per un totale di 26.408.000 euro di cui 17.021.000 da FSC ; alla coesione sociale e riqualificazione urbana vanno interventi pari a 86.380.000 euro ma solo 10.619.000 da FSC.

Nella scheda allegata vengono individuati i seguenti settori di intervento:

a) infrastrutture: vie di fuga Rotolo- Ognuna ed Europa- Rotolo, rifacimento mantellata per la protezione del molo di Levante, rete di metanizzazione quartiere Cibali, strada di collegamento Etna Sud- tangenziale Catania;

b) ambiente: impianto di depurazione in infrazione comunitaria, completamento infrastrutture verdi del quartiere Librino, riqualificazione e sistemazione idraulica torrenti Forcile, Nitta Bummacaro, sistemazione idraulica del torrente Carcaci e completamento delle fognature pluviali San Giorgio Basso- 1° e 2° lotto, parco urbano del quartiere Librino

  1. sviluppo economico e produttivo: Agenzia Vulcano (per il rilancio delle attività economiche), agenda digitale (smart city), interventi zona ASI

d)turismo e cultura: rifunzionalizzazione della rete museale della città di Catania, PalaNesima, teatro Moncada di Librino;

e) sicurezza e politiche sociali: sostenibilità servizi pubblici e mobilità urbana(infomobilità), rinnovamento e potenziamento tecnologico della flotta TPL , corsie protette per TPL e nodi di interscambio modale, mobilità lenta, inclusione sociale di senza dimora ed assimilati, sostegno all'attivazione di nuovi servizi in aree degradate, realizzazione e recupero di alloggi, recupero immobili inutilizzati e spazi attrezzati da adibire a servizi di valenza sociale.

 di Franco Garufi

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