Piccoli e fragili segnali di ripresa in Sicilia

Economia | 17 febbraio 2016
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Stagnazione nel 2015 e aumento dello 0,7% nel 2016 per il prodotto interno lordo della Sicilia: prove di ripresa dopo lo tsunami che ha lasciato sul campo, negli otto anni precedenti, quasi 13 punti percentuali di Pil. Sono le stime del secondo «Report 2015», realizzato da Diste Consulting per la Fondazione Curella, che evidenzia timidi segnali di ripresa dell' occupazione, con un incremento dell' 1,9% nei primi nove mesi del 2015 e la creazione di 25 mila nuovi posti di lavoro. Risultati migliori rispetto alle regioni meridionali (che hanno fatto registrare un +1,7%) e di quelle del centro -nord (solo +0,5%).E quest' anno gli analisti prevedono un ulteriore incremento dello 0,8%, con circa 10 mila nuovi posti di lavoro. Ma stupisce soprattutto la performance dell' agricoltura che, si legge nel Report, «ha mantenuto negli ultimi quattro trimestri una dinamica sorprendente e in continuo rafforzamento»: chiuso il 2014 con un incremento del 4,7%, infatti, nei primi nove mesi del 2015 l' occupazione nel settore è aumentata ancora del 14,7% (contro un +4,5% delle regioni meridionali e un +3,6% del centro -nord). Una boccata di ossigeno, secondo il presidente del Diste Consulting Alessandro La Monica, in un panorama che vede quasi immutato il numero dei disoccupati (372 mila) e il tasso di disoccupazione al 22,7%. «Se teniamo conto - ha aggiunto La Monica - dei residenti che pur non cercando attivamente lavoro sono disponibili a lavorare, oltre 600 mila persone, abbiamo un tasso di mancata partecipazione all' attività lavorativa del 42,1%, quasi tre volte quello del centro -nord che si attesta al 14,9%».Per il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta, «il 2016 segna l' anno del cambio del ciclo che si sta modificando in positivo, dopo aver attraversato un periodo paragonabile a quello di una guerra, ma le cure da somministrare sono urgenti altrimenti si corre il rischio della stagnazione cronica». Gli strascichi della crisi continuano infatti a farsi sentire nel mondo produttivo, con le imprese attive diminuite dell' 1% (3.860 in meno quelle iscritte alle Camere di commercio dell' Isola alla fine di settembre). Ma il rapporto Diste evidenzia un fenomeno in forte controtendenza, quello delle startup innovative, che nel 2015 erano 221 contro le 121 del 2014: un' impennata dell' 82,6% rispetto al dato nazionale di +48%. Sul fronte dei consumi delle famiglie, nel 2015 si è fermata la flessione che durava dal 2008 facendo regi strare «un insignificante incremento dello 0,1%».«Il risultato - spiegano dal Diste - è dovuto in buona parte alla ripresa degli acquisti di automobili nuove, destinate a sostituire un parco macchine sempre più vecchio: quasi i due terzi delle auto in circolazione ha più di dieci anni». Ma anche nel 2016 «la cautela continuerà a dominare i comportamenti delle famiglie nei confronti dei consumi, nonostante l' abolizione della tassa sulla prima casa e la stabilità dei prezzi». Le stime parlano di un incremento non superiore allo 0,6%, al contrario degli investimenti in graduale ripresa: per macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, in particolare, si prevede un incremento del 2%, stimolato anche dalla necessità di sostituire gli impianti antiquati. 
 di Antonio Di Giovanni

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