Più tatuatori e meno edili, i mestieri scelti dai giovani

Giovani | 4 settembre 2020
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Tatuatori e addetti al piercing, giardinieri o party planner. Sono queste le figure professionali più di tendenza tra gli under 35 negli ultimi cinque anni. Crescono anche parrucchieri ed estetiste, soprattutto tra le donne. Al contrario, si riducono le imprese di costruzioni e quelle che si occupano di ristrutturazione, i ‘padroncini’ addetti ai trasporti su strada, gli elettricisti, i falegnami e i meccanici. È quanto emerge dallo studio pubblicato da Unioncamere e InfoCamere sull’evoluzione dei mestieri artigianali in Italia negli ultimi cinque anni. Il settore, che conta poco meno di 1,3 milioni di imprese, tra il 2015 e il 2020 ha perso quasi 80mila unità. Contestualmente, tuttavia, alcune attività hanno registrato un costante aumento. Si tratta di quelle afferenti alla cura alla persona, degli spazi in cui si vive e del verde. Di quelle ricadenti nella categoria ‘Altri servizi alla persona’ oltre 1.800 delle nuove imprese artigiane attive in questo settore si devono agli under 35. Tra le imprese più “nuove” in crescita (+88,4%, pari a 5.382 imprese in più) occupano il primo posto quelle dei tatuatori e degli addetti al piercing, che sono passati da 2.150 di giugno 2015 a oltre 5mila di giugno 2020. In aumento anche i negozi che comprano e vendono oggetti usati (passati da 151 a 754), le imprese di organizzatori di feste e cerimonie (erano poco più di mille, ora hanno raggiunto quota 1.700) e quelle che si occupano di cura degli animali quali toelettatori, addestratori, dog sitting. Queste ultime erano meno di 2.000 nel 2015, oggi sono quasi 2.700. L’incremento riguarda anche le imprese di pulizia - i cui addetti sono aumentati di 5.600 unità in cinque anni- i giardinieri (+3.200) e parrucchieri ed estetiste: 2.344 le imprese in più nell’arco di tempo considerato.

In crisi, invece, il settore dell'edilizia e delle costruzioni che è di maggiore interesse per gli stranieri. In cinque anni si sono perse oltre 18.500 imprese del settore delle costruzioni di edifici residenziali e non residenziali, circa 3.600 attività di piastrellisti ed imbianchini, 3.300 di muratori specializzati nella finitura degli edifici. Sono, inoltre, diminuite di 12mila le attività dei ‘padroncini’ legate al trasporto su strada. Si sono persi quasi 5.500 elettricisti e sono circa 4.500 i meccanici per autoveicoli che hanno chiuso i battenti.


Alida Federico 






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