Pantelleria come i Nebrodi, attenti alla mafia dei boschi

Società | 30 maggio 2016
Condividi su WhatsApp Twitter

A Pantelleria, bruciati oltre 800 ettari di bosco. La “Perla Nera del Mediterraneo” spogliata del suo secolare manto verde, non per un’eruzione, ma per mano umana. Non è difficile intuire le menti ispiratrici di tale misfatto ambientale, economico, sociale e culturale: sono coloro che si oppongono all’istituzione di un Parco nazionale, volano di uno sviluppo ecocompatibile, temendone i vincoli e le opportunità contrari ai propri interessi speculativi. Oggi nei Parchi siciliani, da quello dei Nebrodi a l costituendo pantesco, si gioca una partita per il controllo democratico dei territori e la loro crescita economica e civile.

Il Centro La Torre, sostenitore di un modello di sviluppo qualitativo del Meridione che esclude ogni forma di illegalità , esprime la sua solidarietà ai panteschi e alla loro amministrazione comunale sostenitrice del Parco. Ricorda loro, come anni fa, la lotta dei produttori viticoli per la denominazione geografica controllata e poi garantita del vino passito dell’isola abbia avuto successo e abbia assicurato la crescita economica contro coloro che agitavano i vincoli produttivi come uno spauracchio terribile. Sono stati smentiti dai fatti e dall’affermazione qualitativa della produzione agricola dell’Isola.




Ultimi articoli

« Articoli precedenti