Palermo in piazza per la capitana della Sea Watch

Società | 30 giugno 2019
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Palermo si mobilita a sostegno della capitana della Sea Watch, arrestata per “resistenza e violenza contro una nave militare”, e del suo equipaggio. Ieri alle 11 Greenpeace ha organizzato  un incontro a bordo della nave Rainbow Warrior per discutere del dovere di soccorso in mare ai migranti con la partecipazione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dei portavoce della ong olandese sotto accusa per aver fatto sbarcare la nave con a bordo 43 migranti a Lampedusa violando il divieto del decreto sicurezza bis.

Il clou della mobilitazione sarà oggi, con la marcia solidale organizzata da Forum antirazzista, Legambiente e Arci, che ha visto l’adesione di sindacati (Cobas, Cgil, Cisl e Uil), associazioni (Palermo Pride, Udi Palermo, Mediterraneo antirazzista, laici e missionari comboniani, Agesci), organizzazioni politiche (Rifondazione comunista, Sinistra comune) e altre sigle, una cinquantina in tutto. Anche il Centro Pio La Torre aderisce alla manifestazione per chiedere il rilascio della comandante Carola Rackete e il dissequestro della nave. Il Centro Studi invita a parteciparvi anche i propri soci e amici e le migliaia di studenti medi e universitari che hanno preso parte al Progetto educativo antimafia e antiviolenza del Centro Studi.

È violenza assoluta opporsi allo sbarco di tutti coloro che fuggono dalla miseria e dalle guerre pari a quella esercitata nei campi di detenzione dei migranti in Libia come a quella delle associazioni criminali che controllano le tratte dei nuovi schiavi o a quelle delle mafie nostrane, sottolinea il presidente del Centro Studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco. Il Centro Studi rivendica da sempre nuove politiche europee e nazionali per favorire ampi corridoi umanitari per i migranti, politiche economiche e sociali che contrastino le nuove diseguaglianze generate da una globalizzazione senza regole e in alcuna governance democratica. La politica dei “porti chiusi” alle Ong non gradite al governo italiano non hanno bloccato gli “sbarchi fantasma” e ha isolato l’Italia in Europa senza ottenere alcuna modifica delle politiche Ue sui flussi migratori. In Italia e nel mondo si è aperta una guerra culturale e politica tra i sostenitori del cinismo assoluto contro coloro che invocano rispetto dei diritti umani e della solidarietà. È una guerra dichiarata dai cosiddetti sovranisti euroscettici o di Trumpiana e Putiniana simpatia, anche per distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali causati dalla mancata crescita economico-sociale e dall’aumento della povertà, della diseguaglianza e del disagio sociale diffuso. Il fronte democratico italiano e internazionale si ribelli e operi per costruire in tempi brevi un’alternativa credibile al populismo e al sovranismo in nome dei diritti al lavoro, allo studio, alla salute, alla giustizia sociale, all’uguaglianza e alla solidarietà, sottolinea Lo Monaco.

Il corteo partirà alle 18 a piazza Verdi, farà tappa in prefettura e alle 20 circa arriverà al porto, dove ci sarà un presidio fino alle 22 circa. “Siamo con Carola Rackete e con l’equipaggio della Sea Watch, senza se e senza ma. Hanno salvato da morte sicura 40 persone e assicurato che le loro precarie condizioni di salute non si aggravassero ulteriormente. E questo nel pieno rispetto della normativa internazionale e delle oggettive ragioni umanitarie, che non possono in nessun caso essere superate da decreti nazionali (e incostituzionali). Per sostenere la scelta inevitabile e umana della capitana, per chiedere il suo rilascio e il dissequestro delle navi Sea Watch 3 e Mar Ionio di Mediterranea, saremo in corteo il 2 luglio”, è l’appello degli organizzatori.


 di Davide Mancuso

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