“Ora tocca a noi”, Veltroni gira a Palermo il film su Pio La Torre

Cultura | 22 aprile 2022
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«Ho vissuto la grandezza di Pio La Torre, il segno che ha lasciato in Sicilia e nel Paese è profondo. Noi lo racconteremo attraverso tutta la sua vita. Non voglio fare un santino di Pio, voglio raccontare la sua vita, che è bella di significati, la storia di un bambino, figlio di braccianti che decide di studiare e di combattere per tutta la sua vita. E voglio raccontare anche la storia di Rosario Di Salvo, il compagno di lotte di Pio, che lo accompagnava e ne garantiva la sicurezza e che perse la vita quel giorno come Pio». Così Walter Veltroni, incontrando la stampa a Palermo durante le riprese del docufilm «Ora tocca a noi - Storia di Pio La Torre», a quarant’anni dall’assassinio dello storico dirigente del Pci, il 30 aprile 1982. Una coproduzione Minerva Pictures Group, Rai Documentari e Luce Cinecittà, scritto e diretto da Walter Veltroni, con la collaborazione di Monica Zapelli. “All’inizio lo faremo con una parte di finzione, raccontando Pio da bambino fino a quando fu rinchiuso nel carcere Ucciardone, dove rimase un anno e lì apprese della nascita del suo primo figlio - ha detto Veltroni, con a fianco Franco La Torre - Nella vita di Pio c’è un filo di coerenza in tutta la sua vita: dalla scelta di studiare, alla scelta di combattere la mafia. L“approvazione della legge che ha introdotto elementi rivoluzionari della confisca dei beni e l’introduzione dell’associazione di stampo mafioso hanno cambiato i paradigmi della lotta alla mafia in maniera moderna e cogente». «Mio padre, figlio di braccianti, ha cambiato il suo destino - ha detto Franco La Torre - E partendo da questo ha creduto fino in fondo che chiunque con la determinazione potesse cambiare il proprio destino e anche la Sicilia con l’impegno e la lotta avrebbe potuto cambiare il proprio destino e affrancarsi dalla mafia». ’Ora tocca a noi» era la frase che Pio La Torre pronunciò ad Emanuele Macaluso, altro storico dirigente del Pci, pochi giorni prima di essere ucciso. «E’ una citazione ma anche una sollecitazione all’impegno civile a non considerare la mafia che spara di meno rispetto ad allora, a leggere le interrelazioni tra mafia, potere politico pezzi dello Stato e settori dell’imprenditoria - ha sottolineato Veltroni - ‘Ora tocca a noì è il ricordo di una consapevolezza di uomo che sapeva di potere rischiare la propria vita e un invito a non smettere». « Ricostruzioni, materiale d’archivio e interviste originali costruiscono un racconto unico e compatto, con lo stile e la forte carica emozionale del cinema civile. Il racconto parte proprio dall’annuncio del brutale omicidio di Pio La Torre alternando, nel linguaggio del documentario, il ricco materiale d’archivio, testimonianze, riprese nei luoghi della storia e nuove interviste. Tra queste, le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del regista Giuseppe Tornatore e, naturalmente, del figlio di Pio, Franco La Torre. Oggi terminano le riprese a Palermo, da domani la troupe girerà per una settimana a Roma. L’uscita del docufilm è prevista tra settembre e ottobre, aprirà un ciclo di documentari della Rai. Veltroni firma con questo progetto il suo sesto documentario, il primo fu ‘Quando c’era Berlinguer’, vincitore del Nastro d’argento 2015 nella categoria.


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