Muove i primi passi all'Ars il disegno di legge su accoglienza e inclusione

Società | 10 giugno 2020
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Cooperazione, diritto alla salute, imprese e associazionismo, rafforzamento del ruolo dei mediatori culturali. Sono questi i principali cardini su cui poggia il disegno di legge su accoglienza ed inclusione depositato all’ARS a firma di diversi schieramenti politici, dopo un percorso partecipativo avviato nel gennaio 2019.

Il percorso di scrittura del testo di legge è stato promosso da “L’isola che c’è”, rete regionale formata da oltre sessanta realtà tra associazioni, fondazioni di comunità, imprese sociali, start-up, etc, che collabora fattivamente con le deputazioni dell’Ars dall’ottobre 2018 attraverso workshop tematici di co-progettazione su temi come l’ agricoltura, il welfare e l’accoglienza. In cantiere anche collaborazioni su innovazione e sviluppo.

All’elaborazione dei contenuti del ddl hanno contribuito tra i tanti, Fulvio Vassallo Paleologo (Università di Palermo, avvocato, esperto in diritti umani e immigrazione), Hassan Maamri (mediatore culturale), Fausto Melluso (ARCI Sicilia), Santa Sicali (Psicologa, Croce Rossa), Mimma Argurio (CGIL Regionale), Emiliano Abramo (Comunità di Sant’Egidio), Sebino Scaglione (Passwork - Impresa Sociale), Paolo Amenta (Vicepresidente ANCI Sicilia), Francesco Magnano (ex direttore CARA di Mineo), Don Carlo D’Antoni (sacerdote impegnato nell’aiuto ai migranti a Siracusa), Leoluca Orlando (Presidente ANCI), Simonetta Cascio (Presidente Arci Siracusa), Medea Ferrigno (Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto), Francesco Piro (già deputato all’ARS).

Alla stesura hanno partecipato costantemente anche i deputati Di Paola, Ciancio e Schillaci (M5S), Di Pasquale e Lupo (PD) e Claudio Fava (100 Passi). Presente ai lavori anche Sergio Lima in rappresentanza di ‘100 passi’.

Tre workshop (due svoltisi a Palermo e uno a Siracusa), moderati dal gruppo di raccordo di volontari de L’isola che c’è ,hanno fatto emergere come non sia più possibile posticipare l’approvazione di una legge su Accoglienza e Inclusione che andrebbe a colmare una grave lacuna nella legislazione di una Regione, quella siciliana, dalla storia plurimillenaria, crocevia di popoli e culture.

Figure cardini del ddl, secondo i partecipanti ai lavori propedeutici al testo, sono i mediatori culturali, il cui ruolo è da regolamentare e rafforzare, visto che questi che assolvono l’importante funzione di attutire e ammortizzare l’impatto delle migrazioni. Per loro, il ddl prevede la costituzione di un apposito elenco a maggior tutela della loro professione.

La stesura del ddl ha fatto tesoro delle esperienze positivamente già maturate in Sicilia, in particolare laddove sono stati sperimentati modelli virtuosi di accoglienza e integrazione che possono anche costituire opportunità economiche in zone depresse, nell’ottica di fornire risposte anche ai siciliani.


I promotori

L' isola che c'è è una rete di associazioni,imprese sociali,start Un attive in Sicilia che hanno scelto la via dello sviluppo autonomo , quindi non eterodiretto, sostenibile sul piano sociale ed ambientale .
Sono circa 60 le realtà che ne fanno parte tra cui la fondazione comunità Messina,passwork impresa sociale Siracusa, il presidio partecipativo del fiume Simeto, il coordinamento delle fattorie sociali, l'associazione un' altra storia fondata da Rita Borsellino, gli orti di pace, le organizzazioni operanti nel mondo dell' agricoltura biologica, la comunità S.Egidio e altre soggetti dell' area della promozione sociale e dei beni confiscati alle mafie .
La rete agisce attraverso un rapporto basato sulla cooperazione orizzontale

- la rete si è costituita da due anni ponendosi due obiettivi :
  Sviluppare sinergie al proprio interno
  Rapportarsi paritariamente con i rappresenti delle Istituzioni Regionali per rispondere a istanze e bisogni espressione dei territori, attraverso un rapporto di complementarietà positiva tra la dimensione partecipativa e quella rappresentativa

-  la rete ha invitato tutti i deputati ars a rendersi disponibili per attivare insieme un percorso sperimentale basato su un rapporto paritario tra i soggetti aderenti, utilizzando lo strumento della co-progettazione per mettere in atto interventi mirati negli ambiti delle tematiche man mano individuate  
23 deputati hanno risposto positivamente

- tra le prime tematiche individuate si annovera quella inerente L' accoglienza e L' inclusione dei soggetti migranti .
Lo strumento scelto per sviluppare il percorso condiviso è  stato quello dei work shop con la partecipazione dei rappresentanti dell' isola che c'è , dei deputati e di esperti e operatori del settore . Sono stati realizzati tre work shop .

- il frutto del percorso è costituito dal ddl presentato all' ARS  unitariamente da diversi gruppi parlamentari .

Considerazione finale
Espressioni quali " democrazia diffusa"  " la pertecipazione per rigenerare la democrazia rappresentativa in crisi "  " far riappropriare i cittadini della politica considerata impegno gratuito per costruire il bene comune"  " rinnovare le istituzioni " possono non essere solo espressioni più o meno affascinanti, ma riferimenti credibili per mettere in atto sperimentazioni atte a ridare il giusto significato alle parole " democrazia e politica"  e dare la possibilità concreta al " popolo della dignità e della gratuità "  che esiste e che spesso non trova possibilità di espressione nelle forme tradizionali della politica, di essere protagonista della crescita qualitativa di  una comunità 



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