Mistero buffo e Sorelle materassi, al Bellini torna Il flauto magico
Mistero
buffo di Dario Fo,
al “Centro Zo”. “Stregato” dalla spumeggiante e variopinta
rappresentazione dello scorso anno al teatro del “Canovaccio” di
Catania, dove si è esibito ne “Il mercante di monologhi”, il
pubblico etneo ha nuovamente colmato gli spalti (questa volta del
“Centro Zo”) per assistere divertito alla nuova, funambolica,
dissacrante, talentuosa performance dell’urbinate Matthias
Martelli, in trasferta a Catania dove ha anche tenuto il seminario
“Recitare all’improvviso”, sull’arte dell’improvvisazione.
Investito dall’imprimatur dell’inarrivabile maestro della satira
Dario Fo, Martelli ha portato in scena - per la 7.a stagione teatrale
di “Palco off” diretto da Francesca Vitale - l’ormai
celeberrimo “Mistero Buffo”, strepitoso cavallo di battaglia del
nostro acclamato Premio Nobel per la letteratura (1997), cimentandosi
nell’irriverente giullarata medievale, con cui gli istrioneschi
artisti di strada del passato canzonavano il potere, rendendo
“dignità al mondo degli oppressi”. Mantenendo una chiave
recitativa fedele all’originale, per <
Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi, al “Teatro Stabile” di Catania (fino a domenica 27 gennaio). Ombre proiettate su un grande tendone che copre la scena. Due delle tre sorelle (Lucia Poli e Milena Vukotic, tanto pettegola una, quanto rattenuta l’altra) in udienza dal Papa, aprono la riduzione teatrale (a cura di Ugo Chiti) del più famoso romanzo di Aldo Palazzeschi. Racconto gerontofilo, crepuscolare, pervaso da ironia mortifera, da chiari rimandi ad una sessualità repressa, a vite possibili nessuna delle quali mai realizzata, condito da un’aura di disfacimento appena ravvivata dalla presenza d’un nipote cinico e profittatore, al limite del sadismo. Tutto questo (e molto altro) è “Sorelle Materassi”, due delle quali, poveri esseri appena sporti alla finestra del mondo - che restituisce soltanto un opaco riflesso d’esistenze altrui - credono di vivere vita autonoma, mentre la terza (Marilù Prati) inutilmente continuerà ad invocarne il “risveglio”, finché stremata e vinta non potrà che abbandonare la casa avita, dove le donne rimaste (già economicamente rovinate) si consoleranno guardando le foto in costume adamitico dell’apollineo nipote. Scarnificato all’essenziale dalla riduzione di Chiti, con la regia di Geppi Gleijeses che ne esalta la squallore esistenziale fino “all’impossibilità del dramma” e alla malinconica conclusione, “Sorelle Materassi” rivive nella magistrale interpretazione del terzetto Poli-Vukotic-Prati, ottimamente sostenuto da Sandra Garuglieri, disperatamente innamorata fantesca del crudelmente “affettuoso” nipote (Gian Luca Mandarini), infine sposo dell’evanescente americana Peggy (Roberta Lucca).
“Il flauto magico” di Wolfgang Amadeus Mozart, al “Teatro Massimo Bellini” di Catania (fino a domenica 27 gennaio). Nuovo allestimento di Pierluigi Pizzi, per l’opera più nota del più grande genio musicale mai vissuto, dalla presa immediata e “popolare” , l’immortale, amatissimo “Flauto magico”, assente da Catania dal 1999, finalmente “rientrato” con grande soddisfazione del pubblico etneo, affidato alla bacchetta di Gianluigi Gelmetti. Tra l’essenziale scenografia, i “rivoluzionari” costumi moderni (la stravaganza di sentire adorare Iside e Osiride, dei dell’antico Egitto, da contemporanei è perdonata dalla chiara metafora che sottende le “prove” dell’uomo Tamino, proteso verso la divinità, e del “semiuomo” Papageno) e la commistione tra giovani talenti e già note celebrità, quest’ultima sembra essere la nota più originale e più apprezzabile, che per la perfetta osmosi dell’esecuzione canora dell’intero cast artistico rendono questa apertura della stagione lirica del “Massimo Bellini” particolarmente indovinata e gradevole.
Il Flauto Magico (Die Zauberflöte, K 620) Opera tedesca in due atti Libretto di Emanuel Schikaneder Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Personaggi
e interpreti Sarastro Karl
Huml Tamino Giovanni
Sala Klodjan Kaçani (22, 24, 26 gennaio) Sprecher
(Oratore) Oliver
Pürckhauer Erster
Priester (Primo sacerdote) Oliver
Pürckhauer Zweiter
Priester (Secondo sacerdote) Riccardo
Palazzo Königin
der Nacht (La regina della notte) Christina
Poulitsi Eleonora Bellocci (22, 24, 26 gennaio) Pamina Elena
Galitskaya Maria Sardaryan (22, 24, 26 gennaio) Erste
Dame (Prima dama) Pilar
Tejero
Zweite
Dame (Seconda dama) Katarzyna
Medlarska Dritte
Dame (Terza dama) Veta
Pilipenko Erster
Knake (Primo fanciullo) Giulia
Leone Isabella Fabbri (22, 24, 26 gennaio)
Zweiter
Knabe (Secondo fanciullo) Gabriella
Torre Maria Lucia Mangiameli (22, 24, 26 gennaio) Dritter
Knabe (Terzo fanciullo) Giuliana
Ciancio Arianna La Rosa (22, 24, 26 gennaio) Ein
altes Weib (Papagena) (Una vecchia) Sofia
Folli Papageno Andrea
Concetti
William Hernandez (22, 24 gennaio) Monostatos Andrea
Giovannini Erster
geharnischter Mann (Primo armigero) Riccardo
Palazzo Zweiter
geharnischter Mann (Secondo armigero) Oliver
Pürckhauer
Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini Direttore Gianluigi Gelmetti; Maurizio Dones (25, 26, 27 gennaio) Maestro del coro Luigi Petrozziello Regia, scene e costumi Pierluigi Pizzi Assistente alla regia Massimo Gasparon Nuovo allestimento scenico Con sopratitoli in italiano e in inglese a cura di Prescott Studio, Firenze, con Inserra Chair (Montclair State University) e ICAMus, USA Durata 3 ore (con un intervallo)
Ultimi articoli
- La nuova Cortina
di ferro grande campo
di battaglia - La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione
- Perché l’Occidente si autorinnega
- Ovazza, storia di un tecnico
prestato alla politica