"Meglio il lupo che il mafioso", Cosa Nostra spiegata ai bimbi siciliani
Cultura | 16 gennaio 2016
"Meglio il lupo che il mafioso", Cosa Nostra spiegata ai bimbi siciliani
Una giornalista, Eleonora Iannelli, e la Fondazione Chinnici partner di un bel progetto di educazione alla legalità
Diavolo d' una giornalista, che cosa non si è andata a inventare pur di portarsi dietro grappoli di bimbi in festa, sulla strada dell' antimafia. Si è inventata un titolo strepitoso, anzitutto: "Meglio il lupo che il mafioso". "Una mattina mi sono svegliata con in mente quella frase, era da un po' che mi frullava l' idea. Mi è piaciuta. E a quel punto bisognava trovare il progetto a cui applicarla.
Mi sono un po' guardata intorno, poi ho pensato alla Fondazione Chinnici, ho chiamato Giovanni Chinnici e ha sposato subito l' idea".
La fondazione Chinnici, queste cose non è mai male ricordarle, è intitolata a Rocco Chinnici, grande magistrato, capo dell' Ufficio istruzione di Palermo, ucciso con un' autobomba il 29 di luglio del 1983, ai tempi in cui la mafia uccideva (quasi) solo d' estate. Giovanni è suo figlio, e segue da vicino la fondazione. L' ideatrice del titolo e del progetto, invece, è Eleonora Iannelli, una giornalista siciliana combattiva e cortese, che si è messa in spalla un bel fardello di lavoro volontario. Il bando ministeriale vinto (seconda in graduatoria) dalla fondazione non lascia spazi a stipendi. Seimila euro in tutto, che devono servire fondamentalmente per un regalo finale agli alunni.
"Sì, la previsione è di coinvolgere 800 bambini all' anno, dagli 8 ai 10 anni. È una fascia d' età che in genere non viene considerata dai progetti di educazione alla legalità, li si ritiene troppo piccoli, eppure mi creda, sono delle spugne, partecipano. Anche se l' utenza delle scuole che abbiamo scelto è di tipo medio-basso, anche se ci sono nelle loro famiglie situazioni difficili, talora storie di carcere. Sa, non ho dietro una grande forza organizzativa, alla fine sono io, con l' aiuto di Lavinia, la sorella di Giovanni. E quindi non sapevo come le scuole l' avrebbero presa. Invece la risposta delle insegnanti è stata bellissima. Funziona così. Noi partiamo dall' idea che perfino il lupo è meglio di un mafioso. E poi lo spieghiamo. Descrivendo il fenomeno mafioso, raccontando le storie degli eroi dell' antimafia (Eleonora ha scritto con suo marito un libro proprio sulla storia di Chinnici; ndr), denunciando le forme di illegalità quotidiana. Ma i bambini vengono toccati soprattutto dalla storia dei loro coetanei: come quella del piccolo Giuseppe Di Matteo, sequestrato e sciolto nell' acido per colpire il padre, collaboratore di giustizia; o quella delle gemelline Asta, uccise con la mamma mentre andavano a scuola, con l' autobomba destinata al giudice Palermo. Ho già fatto un primo ciclo con tutte le scuole coinvolte: Bagheria, Villabate e il quartiere di Borgo Vecchio. Il progetto dovrebbe andare avanti altri anni. Sperando che lo rifinanzino".
Eccoci qua.È di moda sparare sull' antimafia, tanto nessuno ci rimetterà la carriera. Di moda parlare di sprechi e delle fondazioni "che ci marciano". Tuonano perfino magistrati (che vanno nelle scuole) contro questa perdita di tempo inflitta inutilmente ai ragazzini, che dovrebbero studiare. Qua però c' è un progetto bello, originale, e che più al risparmio non si potrebbe, visto che la somma servirà alla fine a realizzare un instant-book per gli stessi alunni. "Che cosa ci metteremo? I loro pensierini, che ho chiesto alle insegnanti che siano il più spontanei possibile, senza nemmeno corregger loro l' ortografia. E i loro disegni. I primi pensierini iniziano ad arrivare. E ogni volta è una sorpresa. Un formidabile impasto di candore e fantasia. Un lupo dice a un mafioso: 'non sei degno di essere chiamato uomo'. E poi i disegni: lupi simpatici, mafiosi bruttissimi. Ma anche i corpi mutilati: sono impressionati dalle stragi. Metteremo nel libro le cose più belle, ma poi faremo anche delle mostre per esporli tutti, così ogni bambino ci si riconoscerà.
" Eleonora Iannelli fa i conti di quanto costerebbe riunire i bambini in un solo posto per un evento finale. In fondo gli alunni di Bagheria e di Villabate dovrebbero pagarsi un piccolo viaggio, e pure i genitori, chissà se ce la fanno. E chissà se potrà portarli nel giardino della memoria di Ciaculli. "Certo mi piacerebbe salutarci alla fine dell' anno con qualche piccolo gadget, che so, un cappellino, o magari - ma lo so che sto sognando - una maglietta con la scritta 'meglio il lupo che il mafioso'…". No, scusate: ma perché questo dev' essere un sogno? Nessuno può sponsorizzare un' idea simile? Ma ve l' immaginate questi bambini andare in giro nei loro quartieri con una maglietta così, "Meglio il lupo che il mafioso"?
Sarebbe fantastico. (Il Fatto Quotidiano)
di Nando Dalla Chiesa
Una giornalista, Eleonora Iannelli, e la Fondazione Chinnici partner di un bel progetto di educazione alla legalità
Diavolo d' una giornalista, che cosa non si è andata a inventare pur di portarsi dietro grappoli di bimbi in festa, sulla strada dell' antimafia. Si è inventata un titolo strepitoso, anzitutto: "Meglio il lupo che il mafioso". "Una mattina mi sono svegliata con in mente quella frase, era da un po' che mi frullava l' idea. Mi è piaciuta. E a quel punto bisognava trovare il progetto a cui applicarla.
Mi sono un po' guardata intorno, poi ho pensato alla Fondazione Chinnici, ho chiamato Giovanni Chinnici e ha sposato subito l' idea".
La fondazione Chinnici, queste cose non è mai male ricordarle, è intitolata a Rocco Chinnici, grande magistrato, capo dell' Ufficio istruzione di Palermo, ucciso con un' autobomba il 29 di luglio del 1983, ai tempi in cui la mafia uccideva (quasi) solo d' estate. Giovanni è suo figlio, e segue da vicino la fondazione. L' ideatrice del titolo e del progetto, invece, è Eleonora Iannelli, una giornalista siciliana combattiva e cortese, che si è messa in spalla un bel fardello di lavoro volontario. Il bando ministeriale vinto (seconda in graduatoria) dalla fondazione non lascia spazi a stipendi. Seimila euro in tutto, che devono servire fondamentalmente per un regalo finale agli alunni.
"Sì, la previsione è di coinvolgere 800 bambini all' anno, dagli 8 ai 10 anni. È una fascia d' età che in genere non viene considerata dai progetti di educazione alla legalità, li si ritiene troppo piccoli, eppure mi creda, sono delle spugne, partecipano. Anche se l' utenza delle scuole che abbiamo scelto è di tipo medio-basso, anche se ci sono nelle loro famiglie situazioni difficili, talora storie di carcere. Sa, non ho dietro una grande forza organizzativa, alla fine sono io, con l' aiuto di Lavinia, la sorella di Giovanni. E quindi non sapevo come le scuole l' avrebbero presa. Invece la risposta delle insegnanti è stata bellissima. Funziona così. Noi partiamo dall' idea che perfino il lupo è meglio di un mafioso. E poi lo spieghiamo. Descrivendo il fenomeno mafioso, raccontando le storie degli eroi dell' antimafia (Eleonora ha scritto con suo marito un libro proprio sulla storia di Chinnici; ndr), denunciando le forme di illegalità quotidiana. Ma i bambini vengono toccati soprattutto dalla storia dei loro coetanei: come quella del piccolo Giuseppe Di Matteo, sequestrato e sciolto nell' acido per colpire il padre, collaboratore di giustizia; o quella delle gemelline Asta, uccise con la mamma mentre andavano a scuola, con l' autobomba destinata al giudice Palermo. Ho già fatto un primo ciclo con tutte le scuole coinvolte: Bagheria, Villabate e il quartiere di Borgo Vecchio. Il progetto dovrebbe andare avanti altri anni. Sperando che lo rifinanzino".
Eccoci qua.È di moda sparare sull' antimafia, tanto nessuno ci rimetterà la carriera. Di moda parlare di sprechi e delle fondazioni "che ci marciano". Tuonano perfino magistrati (che vanno nelle scuole) contro questa perdita di tempo inflitta inutilmente ai ragazzini, che dovrebbero studiare. Qua però c' è un progetto bello, originale, e che più al risparmio non si potrebbe, visto che la somma servirà alla fine a realizzare un instant-book per gli stessi alunni. "Che cosa ci metteremo? I loro pensierini, che ho chiesto alle insegnanti che siano il più spontanei possibile, senza nemmeno corregger loro l' ortografia. E i loro disegni. I primi pensierini iniziano ad arrivare. E ogni volta è una sorpresa. Un formidabile impasto di candore e fantasia. Un lupo dice a un mafioso: 'non sei degno di essere chiamato uomo'. E poi i disegni: lupi simpatici, mafiosi bruttissimi. Ma anche i corpi mutilati: sono impressionati dalle stragi. Metteremo nel libro le cose più belle, ma poi faremo anche delle mostre per esporli tutti, così ogni bambino ci si riconoscerà.
" Eleonora Iannelli fa i conti di quanto costerebbe riunire i bambini in un solo posto per un evento finale. In fondo gli alunni di Bagheria e di Villabate dovrebbero pagarsi un piccolo viaggio, e pure i genitori, chissà se ce la fanno. E chissà se potrà portarli nel giardino della memoria di Ciaculli. "Certo mi piacerebbe salutarci alla fine dell' anno con qualche piccolo gadget, che so, un cappellino, o magari - ma lo so che sto sognando - una maglietta con la scritta 'meglio il lupo che il mafioso'…". No, scusate: ma perché questo dev' essere un sogno? Nessuno può sponsorizzare un' idea simile? Ma ve l' immaginate questi bambini andare in giro nei loro quartieri con una maglietta così, "Meglio il lupo che il mafioso"?
Sarebbe fantastico. (Il Fatto Quotidiano)
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