Mare di sangue, 1.600 morti da gennaio nel Mediterraneo

Società | 19 aprile 2015
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Con il naufragio di oggi, per il quale si teme un bilancio pesantissimo di 700 morti, potrebbe arrivare ad oltre 1.600, dall'inizio dell'anno, il numero delle vittime delle traversate nel Mediterraneo. Proprio due giorni fa, infatti, l'Unhcr stimava in 950 i morti dal primo gennaio 2015, ai quali andrebbero aggiunti i 700 che oggi sarebbero finiti in mare dopo che il loro barcone si è capovolto.

In ogni caso sarebbe  la strage più grave dal dopoguerra che si è verificata nel canale diSicilia, peggiore anche della strage di Lampedusa del 3 giugno 2013, che fece 366 morti e20 dispersi.

 Prima di queste ultime, la tragedia più nefasta tra quelle accertate - perchè molte nel Canale di Sicilia hanno avuto un bilancio di vittime rimasto imprecisato - era la cosiddetta strage della notte di Natale del 1996: in un tragico tentativo di sbarco al largo di Capo Passero, persero la vita 283 clandestini tra pakistani indiani e cingalesi Tamil. Erano stipati su un mercantile che trasportava circa 450 immigrati. Il cargo si fermò tra Malta e la Sicilia, inattesa dell'arrivo di un'imbarcazione più piccola sulla quale trasbordare i migranti che dovevano raggiungere le coste siracusane. Un sistema adoperato dal racket dei clandestini per ridurre al minimo i rischi e massimizzare i profitti. Ma le cattive condizioni del mare provocarono un incidente: durante l'operazione la nave «madre» speronò la carretta che in pochi istanti si inabissò con il suo carico umano. Per molto tempo la tragedia rimase avvolta nel mistero, anche perchè i cadaveri degli immigrati rimasero imprigionati dentro il barcone.

Solo alcuni anni dopo le telecamere piazzate su un mini sommergibile, e l'inchiesta di uninviato del quotidiano 'La Repubblicà, consentirono di localizzare il relitto e far luce sulla strage. Strage per la quale sono stati condannati a 30 anni di reclusione l'armatore pachistano Ahmed Sheik Turab, che organizzò il viaggio e il libanese El Hallal Youssef,comandante della nave madre. 

Bilancio pesantissimo anche per un altro naufragio avvenuto il 6 aprile di 2011: nella notteun barcone con 300 profughi a bordo provenienti dall'Africa sub-sahariana e partiti dalle coste libiche, si ribaltò nelle acque maltesi, a 39 miglia dalla costa di Lampedusa: se ne salvarono solo 51. I migranti,dopo aver visto il mare gonfiarsi, con un telefono satellitare erano riusciti a chiamare le autorità di Malta, che girarono la segnalazione ai colleghi italiani:ma quando i mezzi di soccorso tentarono di «agganciare» la carretta senza più governo, e che già imbarcava acqua, lanciando una cima, l'imbarcazione si rovesciò. E così si compì la tragedia. 

Sono stati 23.556 i migranti sbarcati in Italia dall'inizio dell'anno ad oggi. Nello stesso periodo dello scorso anno gli arrivi erano stati 20.800. I dati del Ministero dell'Interno parlando di un trend di aumento del 30% che a fine anno potrebbe consistere in un aumento di circa 200 mila persone sbarcate sulle coste italiane.


LE  ORGANIZZAZIONI UMANITARIE:  SERVE MARE NOSTRUM EUROPEA

Un'operazione tipo Mare Nostrum ma europea: a chiederla sono le principali organizzazioni  umanitarie, che, sollecitano l'Europa a intervenire subito e in maniera incisiva per evitare che  tragedie come quella di oggi nel Canale di Sicilia, ma che ormai si verificano quasi  quotidianamente nelle ultime settimane, si ripetano.   «Contro le tragedie di immigrati in mare serve un'operazione Mare Nostrum europea. La  chiediamo da oltre un anno e non c'è stata risposta» ha detto Carlotta Sami, portavoce  dell'Unhcr.  «Ci troviamo in un momento epocale per numero di persone in fuga dalle guerre. Per  questo è necessaria una strategia di intervento condivisa da tutti i Paesi europei» ha  aggiunto Sami, secondo la quale bisogna anche aprire «canali legali di ingresso per i rifugiati  che riguardino tutti i paesi europei». 

Con l'Europa se la prende anche Medici senza Frontiere: l'Ue fa «proclami  sull'accoglienza» ma poi «erige muri» contro l'immigrazione e così «scava una fossa  comune di dimensioni pazzesche nel Mediterraneo» dice Loris De Filippi di Msf Italia.  «Avevamo chiesto a Renzi di impegnarsi in Europa perchè l'operazione Mare Nostrum  fosse ripresa integralmente dall'Ue; avevamo avuto rassicurazioni, in realtà quello che  vediamo è un continuo stillicidio giornaliero». 

Anche il Consiglio Italiano dei Rifugiati attende che l'Europa batta un colpo. «Questa  vergognosa indifferenza deve finire - dice il direttore Christopher Hein - deve essere subito  convocata una riunione straordinaria del Consiglio Europeo, perchè l'Ue si assuma  finalmente la responsabilità di dare risposte politiche e operative».  «L'Europa, inerme, non riesce a dare una risposta adeguata» è l'accusa anche di Amref,  ong che lavora in Africa, mentre Mare Nostrum europea ma anche apertura di canali  umanitari sono le richieste di cui il Governo italiano, secondo Terre des Hommes, deve farsi  portavoce in Europa.

 E una «improrogabile intesa europea» è invocata anche da Emma  Cavallaro, presidente della Convol (Conferenza delle associazioni di volontariato) Va oltre  l'Europa la Comunità di Sant'Egidio: se l'Ue non è all'altezza di fermare le inaccettabili stragi  del mare, dicono, è l'Onu che deve scendere in campo utilizzando tutti gli strumenti possibili,  fino alla convocazione urgente di una riunione del Consiglio di sicurezza, perchè «si è di  fronte a un numero di vittime che assomiglia a quello di una guerra». 



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