Madif, la passione per la musica diventa impegno sociale

Cultura | 17 febbraio 2022
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Una vita dedicata alla musica, è questa la sintesi della giovane esistenza di Maria Ausilia Di Falco. Canicattinese d’origine, oggi, per inseguire le emozioni, è un’artista girovaga. Opera prevalentemente in Piemonte, a Torino, ma va dove la conduce la sua passione, anzi le sue passioni.

Sì, perché Madif, questo il suo nome d’arte, è una musicista in continua evoluzione che ha trovato una nuova dimensione coniugando la musica alla letteratura. Vince premi di poesie e racconti, ha appena dodici anni quando si aggiudica il primo premio regionale “Nicholas Green” che la porta a studiare a Londra, a Edimburgo, a Vienna, l’ultimo pochi giorni fa, il Premio Internazionale di Letteratura all’Istituto Italiano di Cultura di Napoli.

Segue una formazione classica, brillanti studi di pianoforte e discipline musicali, consegue diversi diplomi di laurea e master, dal conservatorio di Palermo con cui collabora per i Progetti internazionali a Bologna, Milano, Roma e Alessandria.

Ma Madif vuole interpretare la musica a suo modo, studia musicoterapia a Bordeaux, lavora in diversi Atelier a Parigi, in Costa Azzurra e capisce quanto benefici siano gli effetti della musica sulla psiche. Pienamente convinta che sia quello il sistema più dolce ed efficace per prevenire stati di ansia e di depressione, pian piano si svincola dalla formazione classica per intraprendere strade sperimentali che le si palesano sempre più coinvolgenti ed affascinanti grazie al percorso fatto a Torino alla Scuola Holden di Baricco dove si diploma in Storytelling & Performing Arts.

La metamorfosi coinvolge anche i suoi gusti artistici, ai primitivi amori Bach, Chopin si aggiungono le avanguardie quali Philip Glass, Arvo Pärt, Max Richter, Steve Reich. Ma i suoi confini interpretativi includono anche la letteratura di cui non sa fare a meno e anche qui trae ossigeno da scrittori che sente particolarmente vicini: Sciascia, Calvino, Goliarda Sapienza, Camus “Lo straniero” (come me -dice) Raymond Queneau, Pessoa (l’adorato Libro dell’inquietudine) Philip Roth, Sibilla Aleramo, Wislawa Szymborska, Chandra Livia Candiani. Un posto speciale in questo universo spetta ai Maestri Ezio Bosso e Battiato, grazie al quale si avvicina a Borges e poi alla filosofia russa di Gurdjieff e Ouspensky.

Impegnata per anni al Giffoni Film Festival in prima linea in Sala Truffaut scrive per la rivista nazionale di musicoterapia, grazie ad Antonella Frontani diventa redattrice del giornale torinese Ecograffi, insegna pianoforte e musica entrando di ruolo quest’anno come vincitrice di concorso.

Sempre in divenire, nei mesi scorsi, Maria Ausilia interpreta un arrangiamento di “Stranizzi d’Amuri”, un toccante omaggio al suo mito Franco Battiato che le vale importanti riconoscimenti nell’ambiente.

Girovaga per amore della musica Madif porta in giro, anche oltre gli italici confini, i suoi Reading concerto, dei percorsi multi artistici coi quali instaura un rapporto bilaterale con il pubblico regalando e raccogliendo emozioni.

Attualmente, in duo con la pianista di fama internazionale Gloria Campaner, dà voce al progetto “Reading Chopin”, “un viaggio alla scoperta dei sentimenti più intimi del famoso poeta del pianoforte.  Madif collabora anche con l’Archivio di Stato, il Circolo dei lettori di Torino, l’Accademia musicale di Pinerolo.

Sentendo forte il dovere morale di divulgare il messaggio della Legalità alle nuove generazioni, Madif sta preparando uno di questi Reading nell’ambito delle giornate dedicate alla memoria dei Giudici Rosario Livatino e Antonino Saetta, insieme all’attrice Serena Bonsangue all’interno di un Progetto portato avanti dal collettivo Dunaccura formato tra gli altri da Liborio Sacheli.

Alla domanda se si senta più una pioniera o una sperimentatrice risponde che le sue ricerche musico-letterarie la inquadrano più come sperimentatrice ma, affascinata dalla potenza delle innovazioni comunicative in ambito artistico, auspica un giorno di potersi trasformare in una pioniera.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” e noi non la perderemo di vista per poterne ancora raccontare.

 

 di Teresa Monaca

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