Lo Monaco: un patto anti-corruzione negli uffici pubblici
“Gli arresti dei consiglieri e funzionari del Comune di Palermo sono
l'ulteriore conferma di quanto il sistema politico - corruttivo sia
pericoloso per la vita amministrativa e politica e quanto siano vicini
corruzione e potere mafioso. Si dia finalmente attuazione al protocollo
anticorruzione siglato nel 2015 dal centro Pio La Torre e Anci Sicilia
coinvolgendo movimenti antimafia, sindacati, forze produttive e società
civile”. Lo ha detto Vito Lo Monaco, presidente del centro studi Pio La
Torre, commentando l'operazione “Giano Bifronte” di oggi che ha rivelato
l'esistenza di un comitato d'affari tra imprenditori privati, funzionari
pubblici e consiglieri comunali a Palermo.
“Si estendano le pratiche di vigilanza democratica come recentemente fatto
nei comuni della Valle dello Jato e nel comprensorio di Bagheria - continua
Lo Monaco - onde garantire trasparenza e partecipazione popolare alla vita
politica e amministrativa. Ai partiti, infine, il compito di adottare
misure serie di prevenzione e trasparenza sui loro iscritti e dirigenti,
perché non basta la loro sospensione dopo l'arresto”.
Ultimi articoli
“Blocco stradale”, il reato che aggira la Costituzione
Assostampa e Odg premiano i cronisti siciliani
La mafia “sommersa”, un modello che intreccia tradizione e innovazione
Cancemi, prima della strage Falcone Riina incontrò "persone importanti”
Francesco Renda, lo storico della Sicilia e del movimento contadino
Il Progetto educativo antimafia, dalla droga la minaccia più grave
Pena di morte e diritti umani, Amnesty: mai tante esecuzioni nel mondo
“O la va o la spacca”, le riforme che preparano lo scempio legislativo della giustizia
Mafia & droga, come è cambiato il mercato degli stupefacenti
Emilio Miceli nuovo presidente del Centro studi Pio La Torre