Lirica e concertistica offrono al Bellini il massimo della musica

Cultura | 23 ottobre 2018
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Lirica e concertistica insieme per ottenere il “massimo della musica”. Nel 2019, avvenimento unico in tutta la storia del teatro Massimo “Bellini” di Catania, una “programmazione solare” regolerà le due stagioni, quella di opere e balletti e quella sinfonica, che inizieranno entrambe in gennaio per concludersi a dicembre, con un programma oscillante tra composizioni classiche e inedite o rare presentato ieri nel prezioso Foyer del Teatro. Particolarmente soddisfatto, il sovrintendente Roberto Grossi ha orgogliosamente ricordato che il novanta per cento della programmazione è costituito da nuovi allestimenti, mentre continuano a crescere “virtuose sinergie con le istituzioni pubbliche e private, il mondo imprenditoriale e quello della scuola, per un teatro pubblico che vuole davvero essere di tutti, aperto al dialogo, accessibile, al servizio della città e dei cittadini” Sul ruolo del Teatro Bellini anche come volano di turismo culturale il commissario regionale Pietro Di Miceli, di fresca nomina in attesa del rinnovamento del Cda del Bellini, ha ribadito come “obiettivo del Dipartimento del Turismo, Sport e Spettacol proprio quello di finanziare le attività artistiche e culturali in funzione dell’incremento turistico e del ritorno economico”. Passando ai contenuti il dettagliato intervento del direttore artistico Francesco Nicolosi ha evidenziato l’eterogeneità del cartellone: “In programma - ha detto - alcuni dei titoli operistici più amati dell’Ottocento e i più celebri classici del sinfonismo internazionale, senza dimenticare di esplorare l’universo delle composizione rare o addirittura inedite». Inaugurazione nel comune segno di Mozart, in particolare con due capolavori dell’ultimo periodo, in cui traspare la tensione ideale del geniale compositore verso gli ideali massonici di fratellanza e sapienza. La sinfonica prenderà il via il 4 gennaio con la soggiogante “Messa da Requiem”; la lirica il 20 con “Die Zauberflöte” (“Il flauto magico”). Due autentici eventi che, come lo scorso anno, saranno affidati alla prestigiosa conduzione orchestrale di Gianluigi Gelmetti, direttore principale ospite del Bellini. In prima linea l’Orchestra e il Coro del Bellini, formazioni di solida reputazione nel panorama musicale non solo nazionale.

  Cinque lie opere e due balletti, con artisti di fama consolidata. Particolarmente attesa è la nuova produzione del “Flauto magico” (20-27 gennaio 2019) firmata - regia, scene, costumi - da un maestro del calibro di Pierluigi Pizzi e un cast vocale di specialisti: Giovanni Sala (Tamino), Elena Galitskaja (Pamina), Gianluca Margheri (Papageno), Alexey Birkus (Sarastro) e la greca Christina Poulitsi (Regina della Notte), tra i soprani oggi più quotati per l’impervio ruolo. Dopo L’ ”Andrea Chénier” che chiude la stagione in corso, con la “Fedora” di Umberto Giordano (17-24 marzo) si conclude il mini ciclo dedicato al raffinato compositore verista. Sarà riproposto lo storico allestimento del Teatro Regio di Torino firmato da Lamberto Puggelli, la cui regia verrà ripresa da Salvo Piro. Sul podio uno dei maggiori direttori d’orchestra dei nostri giorni, Daniel Oren; tra gli artisti si segnalano il soprano Ira Bertman nel ruolo del titolo e il tenore Sergey Polyakov in quello di Loris. Giacomo Puccini sarà presente con uno dei suoi melodrammi più amati, l’immortale “Madama Butterfly” (10-17 maggio), nelle vesti di Cio Cio San il soprano Karima Flores, mentre il tenore Enrique Ferrer sarà Pinkerton. Dirigerà Gianna Fratta per la regia di Lino Privitera. Finalmente, nel segno di Vincenzo Bellini la stagione 2019 proporrà del “Cigno di Catania”  “Il Pirata”(23 settembre-2 ottobre) , opera che segnò il debutto del Catanese alla Scala e ne decretò lo strabiliante, imperituro successo. Imogene sarà la giovane Francesca Tiburzi che affianca il Gualtiero del tenore Shalva Mukeria, uno dei maggiori belcantisti della scena lirica; dirigerà lo spagnolo Miguel Ortega, con l’estrosa regia di Vincenzo Pirrotta. Ultima opera in cartellone “La Cenerentola” (11-18 dicembre) che sarà diretta da un rossiniano doc come il madrileno José Miguel Perez Sierra. Regia a quattro mani di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi; nel title role il mezzosoprano Laura Polverelli; Don Ramiro è David Alegret. Il balletto “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokof’ev (30 marzo - 6 aprile) il classico che verrà riproposto dal Corpo di ballo del Teatro nazionale di Pilsen, già noto al Bellini dove ha presentato “Spartacus”. Autentica novità è rappresentata da “Night Garden” (15-21 novembre), coreografia magica e onirica che incarna lo stile della compagnia Evolution Dance Theater.

  Per la stagione concertistica previsti 18 concerti, 6 sinfonici e 6 sinfonico-corali in doppio turno e 6 cameristici in turno unico. Nomi di spicco quelli dei direttori d’orchestra: Eckehard Stier,Günter Neuhold, Anja Bilhmaier, Stefanos Tsialis e gli italiani Luigi Piovano, Elio Boncompagni,Salvatore Percacciolo, Francesco Ommassini, Valerio Galli e Carlo Rizzari. Solisti di fama internazionale, a cominciare dal ritorno del violinista Uto Ughi, dopo il successo ottenuto con la performance di quest’estate, quindi i pianisti Giuseppe Andaloro, Ilja Kim, Andrey Gugnin (Premio Sidney Piano Competition 2016), Ivan Krpan (Premio Busoni 2017), la violinista Anna Tifu, il tenore Fabio Armiliato. Accanto alla presenza di virtuosi affermati, si coltiva una linea progettuale di valorizzazione dei nuovi talenti, con artisti e gruppi emergenti, tra i quali il pianista Alberto Ferro (Premio Beethoven di Bonn 2017) e il Quartetto Adorno (“ingaggiato” al Bellini fino al 2020 nell’esecuzione integrale dei Quartetti per archi di Beethoven). Uno spazio considerevole è lasciato ad alcune prime parti dell’Orchestra, che aspirano al rango di solisti: il primo contrabbasso Nicola Malagugini, il primo violoncello Vadim Pavlov e i primi flauti Giovanni Roselli e Salvatore Vella. Parimenti alcuni artisti del Coro rivestiranno parti solistiche negli appuntamenti sinfonico-corali.

In merito alle scelte del repertorio, all’interno della grande produzione sinfonica, possono individuarsi veri e propri mini-cicli: quello dedicato al mondo anglosassone con pagine di Elgar, Britten e Holst e quello sulla Russia con i due Čajkovskij. Di quest’ultimo verrà eseguita la celebre “Quarta sinfonia”. Un altro focus punta sul “Novecento italiano” con una prima assoluta, il “Concerto per contrabbasso” e orchestra di Antonio Scontrino e la rara esecuzione della “Seconda sinfonia” di Giuseppe Martucci. Prosegue il ciclo Beethoven, iniziato nel 2018 per concludersi nel 2020, duecentocinquantenario della morte del Titano di Bonn; nel 2019 sono in programma la “Quarta”, “Quinta” e “Settima Sinfonia”, il “Terzo” e il “Quinto Concerto” per pianoforte e orchestra, la” Romanza per violino e orchestra” e i “Quartetti per archi”. Il Coro, istruito dal maestro Luigi Petrozziello, sarà protagonista già con il “Requiem” di Mozart inaugurale (4-5 gennaio), capolavoro che Mozart, in fin di vita, ha com’è noto lasciato incompleto. A Catania verrà eseguita una versione che Gelmetti ha personalizzato, tenendo in gran conto le parti elaborate da Eybler, allievo di Amadeus, senza limitarsi alla partitura supervisionata e portata a compimento da Süssmayr, discepolo di Salieri e copista di Mozart nell’ultimo anno di vita di quest’ultimo. In prossimità della Pasqua sarà eseguito il possente “Stabat Mater” (19-20 aprile) che Dvořák, uomo di fede, concepì oppresso dal profondo dolore per la morte prematura dei suoi tre figli. La formazione corale sarà ancora in primo piano nella “Messa di Gloria” di Mascagni, coeva di “Cavalleria rusticana” che di questa ne recepisce alcuni motivi; il “Te Deum”  e “Benedictus” di Elgar, i mozartiani “Vesperae Solennes de Confessore” e il Magnificat scritto dell’adolescente Mendelssohn, memore della lezione bachiana.

  Tre gli appuntamenti fuori abbonamento, aperti dal Concerto di Capodanno, diretto sempre da Gelmetti, farà seguito il tradizionale “Concerto di Sant’Agata” che il 1° febbraio vedrà esibirsi con l’Orchestra tre giovani talenti catanesi: il violinista Andrea Timpanaro e i pianisti Daniele Rametta e Nicolò Cafaro; dirige Antonino Manuli. Infine il 3 novembre il “Concerto bellini ano”, con il mezzosoprano catanese Josè Maria Lo Monaco che tornerà dopo il successo riportato il mese scorso in “Adelson e Salvini”. Il Concerto belliniano e l’opera “Il Pirata” s’inseriscono nell’articolato Teatro Bellini Festival, dedicato dal Massimo catanese al suo Cigno ma che meriterebbe un vero e proprio festival internazionale, al pari di altre manifestazioni di rilievo sovranazionale da anni dedicate da altre città della penisola ai propri compositori, celebrati evangelisti del “bel canto” nazionali.

  Infine la programmazione dedicata all’Educational. Per i più piccoli, i balletti “Le Corsaire” su musiche di Adam e “La bella addormentata” di Čajkovskij, realizzati in collaborazione con l’Associazione Play. Per i meno giovani la fiaba musicale “Viaggio al centro della terra”,dall’omonimo romanzo di Jules Verne, prodotta dal Teatro con le musiche dell’affermato compositore catanese Matteo Musumeci. Di particolare rilievo i “Preludi all’opera”, ovvero le presentazioni dei titoli della stagione lirica, organizzate dal Disum dell’Università di Catania, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con il Teatro Bellini, che sul versante formativo vanta anche un’altra importante partnership con l’Accademia di Belle Arti.

Riproposto, infine, lo spettacolo “Addio, vecchio Sangiorgi”, con Tuccio Musumeci, regia di Gianni Salvo, in scena dall’1 al 16 dicembre nel teatro liberty di via Sangiuliano, per il quale agli abbonati verrà riconosciuta una riduzione del 10 per cento sul biglietto d’ingresso. Un modo per celebrare la storica presenza di due artisti, molto amati dal pubblico, che hanno segnato profondamente la storia del teatro siciliano di oltre mezzo secolo di gloriosa attività. Previste agevolazioni ed incentivi a favore dei giovani (under 30 e studenti universitari 7 euro, turno A) , delle famiglie (30% di sconto e 5 euro per i figli under 14) e degli over 65 (30% di sconto). Il sindaco della città Salvo Pogliese, presiedente del Teatro, è intervenuto a porgere i saluti ricordando anche la bellezza architettonica dello stesso Teatro Massimo, capolavoro dell’architetto Carlo Sada, “simbolo vivente della nostra rinascita che il Cigno catanese ha interpretato a memoria perenne”.

 di Franco La Magna

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