Lea Garofalo, il coraggio di dire "no" ai mafiosi

Cultura | 11 ottobre 2015
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 Un modello civile di coraggio: una madre e una figlia, due giovani donne, chemettono al centro il senso della vita rispetto alla malavita organizzata e al destino disottomissione delle donne di clan. Il regista cinematografico Marco Tullio Giordana ètornato dietro la macchina da presa per un tv movie, per Rai fiction ispirato alla storia di LeaGarofalo nel 2009 uccisa e bruciata nei dintorni di Monza, in un agguato organizzato dal suoex compagno, il boss della 'ndrangheta Carlo Cosco. Ed è un omaggio alla figlia di Lea,Denise che ha saputo trovare la forza per denunciare il padre. 'Leà è tra i film tv più attesidella stagione fiction, in onda prossimamente su Rai1, scritto da Monica Zapelli e MarcoTullio Giordana. Protagonista è l'attrice pugliese Vanessa Scalera (Mia Madre di Nanni Moretti, Vincere eBella addormentata di Marco Bellocchio); nel cast anche Linda Caridi, Alessio Praticò,Mauro Conte e Matilde Piana. Produce la Bibi Film Tv, con il sostegno della Apulia FilmCommission. È una grande storia di denuncia e impegno che rende omaggio a una donna semplicediventata un modello civile di coraggio.Una testimonianza esemplare, affrontata con un linguaggio realistico, sul desiderio digiustizia e sull'affermazione della legalità nel nostro paese. Ancora una vicenda vera perl'autore dei Cento passi e della Meglio gioventù e di Romanzo di una strage. Le riprese sisono svolte tra La Puglia, Gravina, Bari per poi spostarsi a Milano. Lea Garofalo Petilia Policastro, 4 aprile 1974 - Milano, 24 novembre 2009) è cresciuta inuna famiglia criminale calabrese.E un criminale è anche il padre di sua figlia partorita a soli 17 anni, Denise, l'uomo di cui ladonna si era innamorata quando aveva solo 13 anni: Carlo Cosco. Lea, però, desidera unavita diversa, senza violenza, menzogna e paura. Nel 2002 decide di collaborare con lagiustizia e viene sottoposta, con sua figlia, al regime di protezione. Racconta ai magistrati i loschi affari dell'ex compagno e del suo clan. Dopo aver vissuto insolitudine, sotto false identità, cambiando continuamente residenza, nel 2009 la giovanedonna esce dal sistema di protezione sfiduciata dalle Istituzioni ed esasperata dallecontinue pressioni dei Cosco. Rimasta senza soldi e senza la possibilità di trovarsi unlavoro, Lea torna a chiedere per disperazione aiuto a Carlo per il mantenimento dellaragazzina e lui ne approfitta nel più vile dei modi. La giovane madre viene rapita per strada,torturata e alla fine uccisa. Pur essendo solo una ragazzina, Denise non si piegherà epermetterà di individuare e processare tutti i responsabili dell'omicidio della madre,costituendosi parte civile contro suo padre. Sul processo per la scomparsa, l'omicidio e ladistruzione del cadavere di Lea Garofalo si è pronunciata il 18 dicembre del 2014 laCassazione, con la condanna definitiva dei cinque imputati: quattro ergastoli e 25 anni direclusione.


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