Le prevedibili fuffe prelettorali del Patto per La Sicilia
La buonanima di mia nonna Rosa, che era analfabeta ma non poco intelligente, ricordava sempre che la gattina frettolosa fa i micini ciechi. Dopo l'invenzione del patto da sei miliardi, non ci si era fatta mancare la tempestiva pubblicazione dell'elenco "scandaloso" degli interventi. Che naturalmente erano in parte altri; e sarebbe bastato aspettare due giorni per scoprirlo....ma tant'è! Sono 1245 interventi, non tutti coperti da finanziamento , dal momento che la somma degli interventi cantierabili ammonta a 5.745.924.492 euro e le risorse attivabili con il Patto si fermano- per quanto riguarda l'FSC- a 2.320.000.
Non sono compresi gli interventi relativi ai Patti per le aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina, ciascuno dei quali ha una disponibilità di 332 milioni di euro. I progetti i vanno dagli appena 40.000 euro previsti sulla diga Comunelli per “lavori di risanamento del coprifuoco ammalorato dei cunicoli” agli 815 milioni di euro con cui viene finanziata la Catania-Ragusa che, come si ricorderà, era rimasta esclusa da precedenti finanziamenti per la rete nazionale della strade di grande collegamento. La dimensione media dei progetti, spalmati in tutti i comuni siciliani, con un addensamento nelle aree di crisi complessa di Termini Imerese e Gela, è limitata perché troppo grande è la forbice tra un numero limitato di grandi progetti e molti di piccola entità. Calcolarla richiederà comunque una semplice operazione aritmetica nella quale chiunque può dilettarsi. Spigolando tra le oltre venti schede- e riservandomi un giudizio di merito fondato sulla lettura in dettaglio dei singoli progetti finanziati, mi limito a proporne alcuni che mi sembrano di qualche interesse.
Per quanto riguarda, per esempio, il turismo e la cultura A Siracusa oltre sette milioni di euro si concentrano su tre progetti che prevedono la riqualificazione della Neapolis, il recupero della ex caserma Caldieri, la valorizzazione dell'immobile della ex Soprintendenza, a Monreale 3.800.000 euro vengono destinati alla riqualificazione ambientale del quartiere Carmine, a santa Flavia 3.072.000 alla riqualificazione urbana di un'area degradata. Per le infrastrutture, oltre a quanto detto e a diversi interventi di manutenzione delle autostrade gestite dal consorzio regionale, sono rilevanti un interventi di 63,5 milioni di euro per il porto turistico di santo Stefano di Camastra e i 67 milioni per il porto di Gela. La Chiesa siciliana non è stata dimenticata: 61,735 milioni sono destinati ai luoghi di culto.
Per quanto attiene il settore dello sviluppo economico, 364 milioni di euro serviranno al finanziamento della banda ultra-larga, mentre INFIN (Istituto Nazionale fisica nucleare) è destinatario di un finanziamento di 166 milioni nel settore dei materiali e dei processi innovativi (beyond the nano scale). Il grosso degli interventi sull'Ambiente, oltre a quanto serve per chiudere il contenzioso con l'Unione Europea è destinato alla sistemazione delle discariche per i rifiuti ed alle reti idriche con particolare riferimento alla depurazione.
Mi chiedo come sono state individuate le opere nei singoli comuni: attraverso un reale e partecipato rapporto con i sindaci e le amministrazioni o semplicemente tirando fuori i progetti dai cassetti nei quali accumulavano polvere? La domanda è tutt'altra che secondaria, anche rispetto agli esiti che avrà il lavoro di apprestamento dei provvedimenti amministrativi indispensabili ad una rapida apertura dei cantieri. Infine una riflessione sulla qualità della discussione pubblica finora attivata sul Patto. A quando un'informazione corretta che faccia battaglia politica a viso aperto senza piegarsi al potere ma senza dimenticarsi di verificare la veridicità e la completezza delle informazioni? Le mie perplessità sull'azione di Crocetta e del governo regionale risalgono lontano nel tempo, come sanno i miei due o tre lettori, a quando molti degli attuali critici plaudivano ed osannavano. Tuttavia la correttezza dell'informazione e la trasparenza del dibattito politico sono valori che dobbiamo sempre far prevalere. Poiché non voglio cadere negli errori che imputo agli altri mi do il tempo per esaminare in dettaglio le opere previste in un'intesa che ha principalmente una funzione di riattivazione della spesa pubblica attraverso l'utilizzo dei fondi nazionali per lo sviluppo.
Certamente il Patto è ben lungi dall'essere tutto quello che serve alla Sicilia, ma la sfida vera si gioca sulla puntuale verifica della capacità delle amministrazioni che riceveranno i finanziamenti di far partire i cantieri e di creare reddito per le imprese ed occupazione per chi è privo di lavoro.
Tutto il resto è fuffa preelettorale.
Il testo integrale del Patto per la Sicilia è disponibile su:
http://www.regione.sicilia.it/deliberegiunta/file/giunta/allegati/Delibera_301_16.pdf
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