Le nuove droghe sballano i giovani, si comincia a 13 anni
Nel suo intervento Francesca Di Gaudio, direttrice del centro regionale di riferimento per la farmacologia del Policlinico Paolo Giaccone, ha detto: «Le droghe ormai si fumano attraverso le sigarette elettroniche o i narghilè. E’ possibile acquistarle online o negli smartshop, ma spesso contengono elementi stupefacenti che i nostri laboratori di primo livello non riescono a intercettare. Per questo è importante affidarsi a centri di secondo livello. In Sicilia ne esistono due, uno a Palermo e uno a Catania». Poi ha dato un consiglio ai genitori se sospettano che il figlio faccia uso di stupefacenti: «Bisogna fare analizzare i capelli che stanno nella zona della nuca. Da qui ci si rende conto sei nostri ragazzi fanno uso abituale di droghe».
Nel corso dell’incontro sono stati forniti anche i dati sulla diffusione delle droghe a Palermo. Nei primi sei mesi del 2019 sono stati segnalati alla prefettura 1556 assuntori di droga. Le sanzioni emesse sono state 252. I segnalati per la prima volta ammontano a 760, di cui 95 minori e 53 stranieri. Nel 2018 le segnalazioni totali sono stati 3183. Le sanzioni emesse 414. I segnalati per la prima volta 1564 di questi 180 minorenni e 158 stranieri. Infine del 2017 le segnalazioni totali sono state 2713, le sanzioni emesse 401. I segnalati per la prima volta 1721 di cui 267 minorenni e 97 stranieri. Aumentano anche le patenti ritirate perché gli automobilisti sono stati sorpresi alla guida dopo aver fatto uso alcol o droghe: nel 2017 sono state 890, nel 2018 salgono a 942, nei primi sei mesi del 2019 siamo già a quota 535.
Blitz antidroga allo Zen, le mamme ringraziano i carabinieri
A mano a mano che venivano eseguiti stamattina gli arresti dei giovani accusati di essere pusher alla caserma dei carabinieri il telefono ha squillato diverse volte. Erano le mamme del quartiere Zen di Palermo che ringraziavano i militari per avere liberato almeno per un periodo le strade del quartiere dallo spaccio. L’operazione "Take and go» dei militari con il supporto dei sistemi di videosorveglianza piazzati dai militari ha sgominato una delle piazze principali dello spaccio di hashish e marijuana. Anche se in una classifica stilata dai carabinieri il primato dello Zen è stato scalzato da Ballarò e Sperone rispettivamente primo e secondo per quantità di droga venduta in città. I giovani arrestati rispettavano dei turni di lavoro. La loro paga era 30 o 40 euro al giorno. In alcuni casi sono stati pagati con dei pezzi di hashish che potevano vendere a loro volta. Nel quartiere la collaborazione di residenti con gli spacciatori avviene per le difficoltà economiche. In tanti sono disponibili a rischiare per tenere in casa o nei magazzini alcuni chili di droga. «Per questi la ricompensa è di 800 euro al mese. Il rischio è grande - spiegano gli investigatori - ma la povertà e la necessità porta anche a rischiare». «C'è sicuramente il coinvolgimento di tre minorenni, ormai maggiorenni e soprattutto vi è l’attività di spaccio incessante che durava dalle 8 alle 20 come una vera e propria fabbrica a ciclo continuo e che interessava anche soggetti di minore età. - dice Andrea Senes comandante della compagnia di San Lorenzo - I minorenni avevano ruoli che si intercambiavano tra loro, ovvero erano procacciatori, e veri e propri pusher. Allo Zen è difficile trovare i nascondigli degli stupefacenti». Senes spiega ancora che «l'attività informativa, l’attivita di analisi e successiva di videosorveglianza ha consentito di trovare gli stupefacenti in vari punti, dai serbatoi dell’acqua alle marmitte di macchina e persino negli pneumatici delle vetture parcheggiate di persone ignare di tutto».
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