Le imprese femminili valgono il 21% del PIL italiano
Il 21% del PIL italiano prodotto dalle imprese in “rosa”. Le imprese attive a conduzione prevalentemente femminile a fine 2020 sono 1.164.683, pari al 22,6% delle imprese totali. Queste imprese contribuiscono alla creazione del 21% del Valore Aggiunto nazionale pari, a quasi 308 miliardi di euro. Grazie all’istituzione di un Fondo Impresa Donna con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro ai quali si aggiungeranno le risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (400 milioni), sono imprese destinate a crescere. Federcasalinghe e Fondazione Leone Moressa hanno individuato i settori in crescita per ogni regione italiana, realizzando uno strumento utile alle donne che vogliono fare impresa.
L’andamento delle imprese femminili. Negli ultimi quattro anni l’andamento dell’imprenditoria femminile appare piuttosto costante. Dal 2016 si è registrata una crescita di oltre 6 mila aziende condotte da donne, mentre quelle maschili sono diminuite di 4 mila unità. I primi segnali del 2021 sono positivi e si registra una crescita imprenditoriale sia per le imprese condotte da donne che da uomini.
I settori a maggiore presenza di imprese femminili. Se mediamente le imprese femminili rappresentano il 22,6% delle imprese totali, la situazione è molto differente a seconda del settore. L’incidenza più alta si registra nei Servizi alle persone (es. parrucchieri, estetisti, lavanderie), in cui le imprese femminili sono più della metà del totale (52,3%). L’incidenza femminile supera il 30% anche nelle imprese che si occupano di industria tessile e abbigliamento (39,4%), Alloggi (35,6%), Istruzione e sanità (34,9%), Commercio al dettaglio (32,5%).
I settori in crescita in Italia. Osservando la variazione nel periodo 2016-2020, l’incremento maggiore si è registrato nel settore Alberghi e ristoranti (+20,7%). In crescita anche le Attività professionali (+18,3%), Noleggi e servizi alle imprese (+11,7%) e attività della Sanità e della scuola (+11,5%). In calo, invece, il commercio al dettaglio (-8,2%), l’agricoltura (-4,4%) e l’industria tessile e dell’abbigliamento (-4,9%).
Imprese femminili più presenti al Sud. A livello territoriale, il maggior numero di imprese femminili si registra in Lombardia (158 mila), Campania e Lazio (entrambe con circa 118 mila unità). L’incidenza maggiore sulle imprese totali si registra nelle regioni del Sud, in particolare Molise (28,4%), Basilicata (27,5%) e Abruzzo (26,7%). I valori più bassi, sotto il 20%, sono invece in Trentino Alto Adige e Lombardia.
Le prime indicazioni relative al primo semestre 2021 sono positive per Sicilia (+2,2%), Campania (+2,0%) e Lombardia (+1,8%). Si registrano maggiori difficoltà per quel che riguarda l’imprenditoria femminile in Friuli Venezia Giulia (-0,3%), in Molise (-0,7%) ed in Lazio (-1,3%).
Chi sono le imprenditrici in Italia. Le imprenditrici sono 3,2 milioni, pari al 42,8% del totale degli imprenditori. Di queste, l’8,9% è nata all’estero. Per quanto riguarda le classi d’età, solo il 5% ha meno di 30 anni. Al contrario, il 12,9% ha più di 70 anni. La classe più numerosa è quella 50-69 anni, che rappresenta il 43,3% delle imprenditrici. Oltre un quinto delle imprenditrici opera nel commercio (22,8%).
La Presidente di Federcasalinghe On. Federica Rossi Gasparrini commenta” Il divario di genere rimane ad oggi uno dei problemi più critici in Italia. L’imprenditoria femminile rappresenta uno degli strumenti per ridurre il divario di genere e per aumentare le opportunità delle donne. Questo studio nasce dalla necessità di conoscere la realtà attuale dell’impegno imprenditoriale delle donne, al fine di offrire un sostegno consapevole e dati certi alle Socie o Simpatizzanti che intendono avviare o sviluppare un’impresa femminile”
Imprese femminili per regioni. Anno 2020
Inc. Imprese femminili sul Totale
Regioni |
Valore assoluto |
Peso sul totale imprese |
Distr. |
Var.% 2016-2020 |
Abruzzo |
33.815 |
26,7% |
2,9% |
-0,8% |
Basilicata |
14.564 |
27,5% |
1,3% |
-1,2% |
Calabria |
38.912 |
24,2% |
3,3% |
1,3% |
Campania |
118.117 |
23,8% |
10,1% |
2,7% |
Emilia Romagna |
84.287 |
21,2% |
7,2% |
-0,9% |
Friuli Venezia Giulia |
20.462 |
23,1% |
1,8% |
-2,8% |
Lazio |
117.671 |
23,4% |
10,1% |
3,7% |
Liguria |
31.039 |
22,9% |
2,7% |
-1,1% |
Lombardia |
157.975 |
19,5% |
13,6% |
1,6% |
Marche |
34.268 |
23,5% |
2,9% |
-3,4% |
Molise |
8.666 |
28,4% |
0,7% |
-5,6% |
Piemonte |
86.640 |
22,9% |
7,4% |
-2,3% |
Puglia |
77.621 |
23,6% |
6,7% |
-0,6% |
Sardegna |
33.474 |
23,2% |
2,9% |
0,7% |
Sicilia |
93.912 |
25,0% |
8,1% |
3,0% |
Toscana |
83.428 |
23,8% |
7,2% |
-1,4% |
Trentino Alto Adige |
18.791 |
18,4% |
1,6% |
3,4% |
Umbria |
20.500 |
25,7% |
1,8% |
-1,9% |
Valle D’Aosta |
2.640 |
24,3% |
0,2% |
-1,7% |
Veneto |
87.901 |
20,6% |
7,5% |
0,2% |
Italia |
1.164.683 |
22,6% |
100,0% |
0,5% |
Associazione Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe
Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Imprese femminili per settori e settori in crescita. Anno 2020
|
2020 |
Distr. imprese femminili |
Inc. femminile sul totale |
Agricoltura, silvicoltura pesca |
206.841 |
17,8% |
28,5% |
Estrazione di minerali/acqua/energia |
2.877 |
0,2% |
11,2% |
Ind. alimentari e bevande |
14.269 |
1,2% |
23,2% |
Ind. tessili ed abbigliamento |
30.831 |
2,6% |
39,4% |
Chimica, plastica, carta, legno |
9.089 |
0,8% |
13,1% |
Metalli e metallurgia |
12.571 |
1,1% |
10,6% |
Elettronica, apparecchiature elettriche, autoveicoli, mobili |
8.273 |
0,7% |
11,2% |
Riparazioni ed altre manifatture |
9.098 |
0,8% |
12,7% |
Costruzioni |
46.017 |
4,0% |
6,2% |
Commercio all'ingrosso |
77.733 |
6,7% |
13,0% |
Commercio al dettaglio |
246.143 |
21,1% |
32,5% |
Trasporto |
15.419 |
1,3% |
10,5% |
Alloggio |
20.477 |
1,8% |
35,6% |
Ristorazione |
99.958 |
8,6% |
29,4% |
Servizi di informazione e comunicazione |
23.972 |
2,1% |
19,3% |
Attività finanziarie e assicurative |
27.243 |
2,3% |
22,4% |
Attività immobiliari |
56.915 |
4,9% |
22,0% |
Attività professionali, scientifiche e tecniche1 |
39.417 |
3,4% |
19,7% |
Servizi alle imprese2 |
51.610 |
4,4% |
26,9% |
Amministrazione pubblica Istruzione, sanità e ass. sociale |
24.416 |
2,1% |
34,9% |
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento |
16.871 |
1,4% |
24,2% |
Servizi alle persone3 |
124.210 |
10,7% |
52,3% |
Italia |
1.164.2504 |
100,0% |
22,6% |
Settori in crescita |
Settori in flessione |
|
|
Associazione Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe
Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
Valore aggiunto prodotto dalle imprese condotte da donne5 sul totale del valore aggiunto prodotto per settore, anno 2020
|
Valore aggiunto totale (in mln di €)* |
Valore aggiunto prodotto dalle imprese femminili (in mln di €) |
Distr. % valore aggiunto prodotto da imprese femminili |
Inc. % del valore aggiunto |
Agricoltura |
32.878 |
9.052 |
2,9% |
27,5% |
Manifattura |
247.832 |
42.259 |
13,7% |
17,1% |
Costruzioni |
64.814 |
3.880 |
1,3% |
6,0% |
Commercio |
176.675 |
41.353 |
13,4% |
23,4% |
Alberghi e ristoranti |
39.121 |
11.927 |
3,9% |
30,5% |
Servizi |
929.293 |
199.526 |
64,8% |
21,5% |
Totale |
1.490.613 |
307.995 |
100,0% |
20,7% |
*Dati marzo 2021
Associazione Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe
Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
A
Primi segnali relativi al 2021
Tendenze imprese femminili e maschili per regioni.
Var.% 1 sem. 2021/1 sem. 2020
Regioni |
Imprese femminili |
Imprese maschili |
Sicilia |
2,2% |
2,2% |
Campania |
2,0% |
2,3% |
Lombardia |
1,8% |
1,0% |
Calabria |
1,7% |
1,9% |
Trentino Alto Adige |
1,6% |
1,0% |
Puglia |
1,6% |
1,6% |
Sardegna |
1,0% |
1,1% |
Emilia Romagna |
0,9% |
0,3% |
Piemonte |
0,8% |
0,8% |
Liguria |
0,8% |
0,6% |
Valle D’Aosta |
0,6% |
0,9% |
Veneto |
0,4% |
0,2% |
Abruzzo |
0,4% |
1,1% |
Toscana |
0,4% |
-0,4% |
Umbria |
0,3% |
0,8% |
Basilicata |
0,3% |
1,1% |
Marche |
0,3% |
0,3% |
Friuli Venezia Giulia |
-0,3% |
0,0% |
Molise |
-0,7% |
0,3% |
Lazio |
-1,3% |
0,0% |
Italia |
0,9% |
0,9% |
Associazione Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe
Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere
1 Codici Ateco M69-M75 ricerca e sviluppo, attività di mercato, architettura, ingegneria, veterinaria.
2 Codici Ateco N77-N82 servizi di noleggio, agenzie viaggio, ricerca personale, attività di supporto ufficio alle imprese.
3 Codici Ateco S-T lavanderia, estetiste, parrucchiere, centri benessere, attività come datori di personale domestico
4 Non sono considerate le aziende per cui non è specificato il settore, per questo la somma è inferiore al totale delle imprese.
5 Per calcolare il valore aggiunto prodotto dalle imprese condotte da donne è stato stimato il V.A. medio prodotto per azienda in base al settore e alla regione di localizzazione ipotizzando che il V.A. prodotto sia lo stesso indipendentemente dal genere dell’imprenditore. Sono stati utilizzati i dati Istat relativi al Valore Aggiunto al 2020, i cui valori sono stati riparti a livello territoriale in base ai dati 2019 (ultimo anno per il quale l’Istat presenta i dati sulla contabilità regionale aggiornati per settore).
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