Le gestione del tempo libero al tempo del coronavirus

Società | 29 aprile 2021
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                 E’ noto che maggior parte di noi, quando non lavora, si affida alla tv per l’intrattenimento e per l’informazione. In queste condizioni il ruolo della tv diventa importante per il nostro equilibrio.

                     Ora se si analizzano i programmi televisivi ed anche i giornali di maggiore diffusione in questo periodo si scopre che registrano una prevalenza di informazioni sul covid e scarsa considerazione dell’intrattenimento inteso come evasione dai problemi della pandemia.

                     La conseguenza è che molti, come prima cura per evitare la depressione, raccomandano di non seguire molto i programmi televisivi e di limitarli ai servizi d’informazione.

                      Entrando nel merito del problema, certamente la pandemia con tutti i suoi effetti sulla salute e sull’economia merita una considerazione particolare anche perché tutti ne possiamo avere coscienza e possiamo seguire le prescrizioni per evitarla. Ma tutto questo non può significare trascurare l’aspetto psicologico degli italiani . Una ragionevole soluzione sarebbe evitare la ripetizione continua dei servizi sulla pandemia per fare posto a programmi fatti per sostenere il nostro morale .

                     Il senso di quello che viene qui proposto evidentemente non è trascurare i problemi come quelli del vaccino, delle riaperture delle attività, dei problemi economici connessi, ma renderli meno ripetitivi per fare posto a programmi fatti per sostenere psicologicamente le vittime della pandemia e coloro che temono di esserne vittime. Bisogna partire dall’idea che per un buon equilibrio umano ,occorre curare il corpo, la mente e le relazioni con l’ambiente,

                     Per comprendere meglio quanto qui sollecitato si consideri , a titolo di esempio, ciò che sta avvenendo per il Recovery Fund, da consegnare all’Ue entro la fine del mese e che secondo molti ha un’importanza notevole per il nostro avvenire. Proprio perché si riconosce l’importanza di tale strumento per la ripresa economica da tutti auspicata in questo periodo se ne potrebbe parlare più diffusamente invece di occuparsi continuamente della pandemia e dei suoi effetti, eppure si preferisce non farlo almeno con l’intensità che l’importanza dell’argomento richiederebbe.

                     Comunque ora c’è il fatto nuovo  della parziale e graduale riapertura di gran parte delle attività anche ricreative a partire dal 26 aprile e quindi anche da questo gli italiani potrebbero ricavare un parziale conforto. Ma se si considera che ancora oggi il numero dei decessi giornalieri è ancora molto elevato cosi come quello delle terapie intensive,  se non di dimentica che le riaperture sono condizionate dal buon andamento della pandemia, la sollecitazione di programmi tw e di giornali più attenti a sostenere l’umore degli italiani conserva la sua validità. Ciò a parte la previsione fatta da molti esperti della possibilità della ricorrenza della pandemia nel tempo e della conseguente necessità di agire con prudenza. Ma più che dibattere di tali problemi si preferisce parlare della coincidenza o meno delle riaperture ai propri interessi.

 di Diego Lana

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