Lavoro femminile sempre più precario e con meno diritti
Economia | 10 marzo 2016
Questi anni di crisi hanno pesato molto anche sul lavoro femminile, diminuito e ancora più precario di prima e con meno diritti. Oggi il 60% dell’occupazione a tempo parziale riguarda le donne che scontano complessivamente un tasso di occupazione di appena il 21,9%, con 24 mila occupate in meno dal 2007. E’ emerso nel corso di un convegno della Cgil siciliana su donne, diritti e legalità al quale hanno partecipato anche la presidente della Commissione nazionale antimafia, Rosy Bindi e Gianna Fracassi, della segreteria nazionale della Cgil. “La precarizzazione colpisce particolarmente le donne e aggiunge nuovi diritti negati ai vecchi”, ha detto aprendo il convegno Mimma Argurio, della segreteria della Cgil Sicilia. Un’iniziativa voluta dalle donne della Cgil Sicilia per discutere dei temi della Carta universale dei diritti proposta dalla Cgil nazionale che punta ad arrivare a un Nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. Ma anche per rilanciare sui temi della legalità e della lotta contro la mafia, “un fronte che vede le donne particolarmente impegnate- ha detto Argurio-nella consapevolezza che solo sui cardini della legalità è possibile costruire uno sviluppo per la Sicilia”. Alla situazione del lavoro femminile particolarmente difficile e in quadro complessivo di diminuzione delle risorse “fa da cornice- ha detto Elvira Morana, responsabile delle politiche di genere presso il sindacato-una incapacità organizzativa e gestionale del governo regionale per quanto riguarda le misure che interessano l’universo femminile”. La Regione, ad esempio, “ha perso 3 milioni del primo intervento del ministero delle Pari opportunità per favorire la conciliazione dei tempi – ha rilevato Morana- e quello del secondo intervento sono ferme”. “La consigliera regionale di parità- ha aggiunto Morana- per mancanza di personale di supporto al suo ufficio non riesce neanche a effettuare lo studio sui dati che provengono dalle aziende relativamente alla situazione maschile e femminile”. In questo quadro si inserisce anche la proposta della Cgil di un Nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori che, ha detto Monica Genovese, della segreteria della Cgil Sicilia, “punta a rimettere al centro il lavoro e a rilanciare i diritti nel lavoro estendendoli a tutti indipendentemente dalla tipologia contrattuale e superando le discriminazioni di ogni tipo”. Sul progetto della Cgil partirà il 19 marzo la raccolta di firme. L’obiettivo è infatti farla diventare proposta di legge di iniziativa popolare. “In tema di legalità sul lavoro- ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro- le misure varate dal governo non aiutano. In una realtà dove già il lavoro nero tocca quote altissime – ha specificato- sono stati venduti 1,5 milioni di voucher con un incremento del 70% rispetto al 2013. Non si tratta solo di lavoro precario, quindi senza sicurezza e sottopagato- ha detto Pagliaro, ma anche di evasione ed elusione contributiva e fiscale in una regione dove l’evasione fiscale complessivamente vale 20 miliardi ‘anno”.
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