Lavoro ai giovani, la Regione si affida ai privati

Economia | 17 giugno 2015
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Pubblicato il decreto, entra in vigore in Sicilia il contratto di ricollocazione. Uno strumento che grazie a un primo finanziamento di 15 milioni permetterà di trovare un impiego a un minimo di duemila (forse anche quattromila) disoccupati. Il tutto invertendola logica dell' investimento pubblico: la Regione non finanzia lo stipendio ma paga l' agenzia privata che trova un posto a questi lavoratori.«È un anticipo in salsa sicula di alcune misure contenute nel piano nazionale per l' occupazione» sintetizza l' assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso. Il meccanismo, in effetti, è sperimentale e punta a sgravare da responsabilità la Regione incentivando invece il rapporto con le agenzie private.Funzionerà così. Dai prossimi giorni tutti gli inoccupati o disoccupati di età compresa fra i 15 e i 29 anni possono iscriversi ai Centri per l' impiego dando la disponibilità per essere ricollocati.La misura è destinata a chi non usufruisce già di stage organizzati nell' ambito del piano Garanzia Giovani. Possono iscriversi anche inoccupati o disoccupati di età superiore ai 30 anni che si trovano in mobilità, in attesa di iscrizione alle liste di mobilità o che percepiscono un assegno di disoccupazione. È, questa, la platea dei fuoriusciti dal mercato per effetto della crisi.Al Centro per l' impiego queste persone verranno convocate per scegliere una delle tante agenzie private per il lavoro (le stesse che sono state accreditate col sistema pubblico per collaborare a Garanzia Giovani). Il Centro per l' impiego in fase preliminare stilerà un profilo del disoccupato indicando, oltre alle competenze e alle attitudini, anche il grado di difficoltà nel trovargli un lavoro. È in base a questo parametro che l' agenzia riceverà il suo compenso.Il Centro per l' impiego assegna a ogni disoccupato un budget legato alla difficoltà presunta nel trovare un lavoro: 4 mila euro nei casi più «facili», 6 mila in quelli un po' più complicati e 8 mila per le «missioni impossibili». A questo punto fra disoccupato e agenzia viene firmato il contratto di ricollocazione, che impegna i primi a «parte cipare a ogni azione utile promossa dall' agenzia per trovare un lavoro». Il contratto fra disoccupato e agenzia dura sei mesi: periodo entro il quale al disoccupato deve essere trovato un impiego, pena la perdita per l' agenzia del 90% del finanziamento collegato.Firmato il contratto di ricollocazio ne, al disoccupato l' agenzia affianca un proprio tutor che stila un piano di reinserimento che in qualche caso può prevedere anche un percorso di formazione e riqualificazione.Durante i sei mesi, il disoccupato non può rifiutarsi di seguire il piano predisposto dall' agenzia altrimenti perderà tutti gli aiuti collegati alla sua situazione. Mentre l' agenzia entro sei mesi dovrebbe trovare un impiego che rispetti la professionalità del disoccupato, preveda una remunerazione adeguata e non comporti problemi o disagi sotto il profilo della lontananza da casa e dell' orario notturno.Il punto innovativo del decreto firmato ieri dall' assessore è il sistema di pagamento dell' agenzia. Il primo 10% del budget che la Regione collega a ogni disoccupato in base alla difficoltà nel trovare lavoro viene incassato automaticamente per rimborsare tutta l' attività preliminare. Un altro 40% del budget viene incassato dall' agenzia «al momento della stipula di un contratto a tempo determinato di durata inferiore a 12 mesi». Se il contratto ha durata superiore a 12 mesi questo secondo incasso sale fino al 50%. Il 100% viene incassato dall' agenzia solo se al disoccupato viene proposto un contratto a tempo indeterminato.È un meccanismo che nei piani dell' assessore dovrà innescare una competizione fra agenzie, che avranno interesse a trovare lavoro ai disoccupati per incassare poi a loro volta. Il disoccupato verrà pagato con il normale stipendio dall' azienda che lo assumerà per il tramite dell' agenzia. L' obiettivo è finanziare la riattivazione delle normali dinamiche del mercato del lavoro o non più solo ammortizzatori sociali. Pronti 15 milioni, che in prima battuta dovrebbero bastare per 2 mila o 4 mila persone ma Caruso assicura che «se i risultati saranno soddisfacente sono pronti altri ingenti finanziamenti». (Giornale di Sicilia)
 di Giacinto Pipitone

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