Lanciata una sottoscrizione per salvare l’Istituto Gramsci Siciliano
L’Istituto Gramsci Siciliano onlus ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo è: una Biblioteca di 40.000 volumi (storia, politica, socio-antropologia, letteratura e umanità varia); un imponente Archivio che conserva la memoria storica dei partiti e dei movimenti democratici e popolari (Anpi Sicilia, Comitato di solidarietà democratica 1948-1968, carte di Girolamo Li Causi, Pio La Torre, Pompeo Colajanni, Pancrazio De Pasquale, Vittorio Nisticò, Marcello Cimino, Gino Cortese, ecc.: un patrimonio tutelato dalla Soprintendenza Archivistica); i 140 volumi originali pubblicati negli oltre 40 anni della sua esistenza, e distribuiti a chiunque ne faccia richiesta; la sede di convegni, seminari, mostre, produzione di documentari, dibattiti su temi di attualità; il centro culturale che, sotto il segno della assoluta liberalità, fornisce a studiosi e ricercatori (vicini o remoti) i materiali in esso custoditi, agli universitari gli strumenti del loro tirocinio, a RAIStoria documenti originali sul separatismo, a qualsiasi istituzione o gruppo “senzatetto” uno spazio di incontro, ai lettori mattutini di quotidiani la propria ricca emeroteca, ai cittadini tutti una biblioteca di pubblica lettura. Nel complesso, il Gramsci si pone come spazio di cultura democratica esemplarmente orientato all’idea di “bene comune”.
Una istituzione così attiva e prestigiosa rischia oggi di chiudere per la deliberata volontà del Comune di Palermo – proprietario del padiglione alla Zisa attualmente sede dall’Istituto Gramsci – di non applicare più all’Istituto, dal 2009 in poi, e dopo 9 anni di vigenza, quel rapporto di compensazione tra concessione di spazi pubblici e servizi resi alla comunità, che pure è previsto dal Regolamento comunale (art. 16 c. 4: «per le associazioni di alta valenza e utilità sia sociale che istituzionale … il canone potrà essere conguagliato con l’acquisizione di servizi»). Ciò ha comportato la pretesa del pagamento di una insostenibile “indennità di occupazione” (ad oggi circa 90.000 Euro, destinati a crescere), che non tiene in alcun conto i servizi da sempre forniti dall’Istituto, peraltro certificati dal punto di vista finanziario dal Dipartimento di Economia dell’Università di Palermo.
Di fronte a tale concreto rischio, nel corso di una grande assemblea cittadina (4 ottobre 2021) è venuta la proposta, da parte di singole persone e di soggetti pubblici, di lanciare una sottoscrizione popolare configurata come rapporto di reciprocità: l’Istituto Gramsci, “bene comune”, fornisce servizi alla collettività, e la collettività risponde con il suo contributo sopperendo alle carenze del Comune. E con questo spirito un gruppo di proponenti si è legalmente costituito in Comitato “Salviamo l’Istituto Gramsci Siciliano”, presieduto dal prof. Giuseppe Silvestri, aprendo un Conto corrente presso Banca Etica. Ha aderito anche il Centro Pio La Torre presieduto da Vito Lo Monaco.
Convinti come siamo dell’assoluta necessità di salvaguardare una istituzione così prestigiosa, il suo importante patrimonio documentale, e il servizio da essa reso alla cultura, invitiamo i cittadini di qualsiasi città, , vicina o lontana, e quanti hanno avuto modo di sperimentarne la insostituibile funzione, ad aderire alla sottoscrizione. Il fondo costituito dai vari contributi, piccoli o grandi che siano, servirà ad assicurare la sopravvivenza di un rilevante spazio culturale.
Per sottoscrivere: BANCA ETICA, IBAN IT90R0501804600000017145368 intestato al Comitato “Salviamo l’Istituto Gramsci Siciliano”. È possibile anche sottoscrivere nella sede dell’Istituto ai Cantieri culturali alla Zisa, Lun-Gio h 9-17; Ven-Sab 9-13. Dei fondi raccolti, e del loro specifico impiego, si fornirà dettagliato e pubblico rendiconto sul sito www.istitutogramscisiciliano.it.
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