La Sicilia diventa la porta Internet di Asia e Africa in Europa

Economia | 20 aprile 2015
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Dal prossimo primo maggio, il cuore europeo di Internet si sposta a sud. Anzi, parecchio a sud: in Sicilia, a Palermo. Tra dieci giorni infatti si accende il Sicily Hub, il nuovo Internet Exchange Point realizzato da Telecom Italia Sparkle in joint venture con Dec-ix, l' operatore specializzato in peering, ossia nella gestione di quei pochi punti nel mondo in cui le reti Internet dei vari paesi si interconnettono tra di loro e che già gestisce l' Exchange point di Francoforte, il maggiore d' Europa, in grado di gestire picchi di traffico da 4 terabit al secondo. Il Sicily Hub di Palermo aggiunge così l' Italia al ristretto club degli Ix Point: Francoforte, appunto, Marsiglia, Londra e Amsterdam. Ma perché in Sicilia? «Perché in Sicilia arrivano i cavi sottomarini che portano già oggi il traffico dati da Africa, Medio Oriente e Asia spiega l' ad di Sparkle Alessandro Talotta - E un Ixp siciliano può arrivare sul mercato con un' offerta competitiva rispetto alla concorrenza degli altri IxPoint europei».

La competitività, racconta Talotta, è su più livelli. Intanto c' è un risparmio di costi. Oggi il traffico dati da Asia, Medio Oriente, Golfo e Africa, arriva comunque in Sicilia, ma qui viene instradato su altri cavi e portato fino a Francoforte e Marsiglia.

Sono cavi della rete Telecom ma su cui Telecom ha solo ricavi di puro transito. Il servizio di interconnessione, il cosiddetto "peering", con tutto quello che comporta in termini di servizi aggiuntivi, conteggio e tariffazione di traffico dati tra operatori, che nel gergo delle tlc viene chiamato "tele-housing", ulteriori servizi di data center, hub di dati, sistemi di sicurezza e ripristino dati e operatività (disaster recovery) viene svolto in Germania e in Francia. E' un passaggio importante per la competitività di Sparkle, che ha chiuso il 2014 con ricavi a 1,24 miliardi sulla sua rete di cavi sottomarini in fibra di 500 mila chilometri co 121 Point of presence proprietari nel mondo e uffici commerciali in 39 paesi.

La prima competitività dell' offerta siciliana è che i dati con l' hub di Palermo dovranno fare qualche migliaio di chilometri in meno. Che può sembrare un' inezia rispetto alle dimensioni globali, ma alla fine, per milioni e milioni di terabyte trasportati, non lo sono più tanto.

«Anche dal punto di vista dei tempi di latenza - spiega ancora Talotta ossia i tempi necessari all' informazione per arrivare a destinazione, anche se si parla di millisecondi, la differenza è sensibile. specie per applicazioni in cui l' immediatezza è di importanza fondamentale.

Non mi riferisco solo al gaming interattivo, ma anche alle transazioni finanziarie. E più ancora, quando saranno più diffuse applicazioni come la telechirurgia, per esempio ». Il secondo livello di competitività è dato dalla ridondanza. «Tra Palermo, Trapani, Mazara e Catania oggi arrivano in Sicilia ben 16 cavi transcontinentali, di cui 10 di Sparkle: uno attraverso l' Atlantico raggiunge gli Stati Uniti, due verso l' Africa, con ingresso in Libia e in Tunisia, uno verso Malta, due verso il Mediterraneo Orientale raggiungendo Israele, la Grecia, la Turchia e quattro verso l' estremo oriente.

Fino ad oggi tutti questi cavi avevano la loro singola "Landing Station" un punto di arrivo sulla costa da dove venivano collegati alla rete Telecom. ma non erano interconnessi tra di loro - continua Talotta -Cosa che invece ora avverrà nel Sicily Hub. e questo è un significativo valore aggiunto che offriamo sul mercato in termini di sicurezza e di ridondanza delle connessioni, oltre che di flessibilità operativa. Caratteristiche queste molto richieste soprattutto sul mercato asiatico. E infatti i primi clienti di Sicily Hub saranno Cina, Malesia e Singapore ».

Con questo investimento, che affianca e rafforza quello sugli altri due data center esteri controllati da Sparkle e che offrono servizi in cloud, uno in Grecia e uno in Turchia, la società di Telecom consolida il suo nuovo piano industriale: non più solo carrier, gestore di cavi perlopiù sottomarini, ma operatore di servizi internet di livello industriale. Peering, tele-housing, data center, sistemi di sicurezza portano Sparkle oltre il mercato delle sole grandi telco, ma anche verso tutto il mondo dei cosiddetti Ott, i giganti del web, da Google ad Amazon, da Netflix a Facebook, e anche con il mondo corporate, le grandi multinazionali. D' altra parte già oggi Sparkle ha realizzato la rete della Banca Centrale Europea, per un investimento di una decina di milioni di euro. Ma ora la società si sta spostando sempre di più dai servizi "end-to-end", le reti realizzate per un singolo soggetto, a piattaforme di servizi da offrire a più clienti contemporaneamente. L' effetto sarà nel tempo il crescere del giro d' affari e anche, probabilmente, un po' più di autonomia commerciale rispetto a Telecom, nelle cui offerte commerciali continuerà ad integrarsi, ma iniziando anche a presentarsi più spesso da sola. (Affari&Finanza)

 di Stefano Carli

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