La Settimana civica che introduce la festa della Liberazione del 25 aprile

Società | 19 aprile 2021
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Non occorrono grandi analisi sociologiche per riconoscere quanto poco sia rimasto del 25 aprile. Penso alla coscienza che dovremmo avere tutti del significato profondo che questa data ha nella storia viva del nostro paese. Penso allo spirito di gratitudine che avremmo dovuto conservare nei confronti di tutti i giovani e giovanissimi, donne e uomini, che hanno sacrificato la vita per riconquistare (o forse conquistare per la prima volta) la libertà. Penso alla formazione delle nuove generazioni che non è stata fatta come doveva essere. Penso alle tracce che tante ore passate tra i banchi di scuola non hanno saputo lasciare. E penso ai continui richiami alla responsabilità individuale che ci accompagnano dal giorno in cui abbiamo scoperto che con un solo colpo di tosse possiamo infettare gravemente qualcuno. 


Penso a tutto questo e plaudo alla decisione del Parlamento di re-introdurre, nella scuola italiana, l’insegnamento dell’educazione civica (ricordo i due padri Aldo Moro e Luciano Corradini). So che molti non hanno ben inteso l’importanza di questa decisione e che altri non l’hanno proprio condivisa. Eppure si tratta di una gran bella opportunità che non possiamo permetterci di sprecare.


L’insegnamento dell’educazione civica è l’occasione che oggi abbiamo per ricominciare l’alfabetizzazione democratica del nostro paese. Per ridefinire il rapporto tra l’io e il noi, tra l’individuo e la società in evoluzione, tra il privato e il pubblico, tra l’interesse personale e il bene comune. Per ricostruire il rapporto di fiducia che si è rotto tra i cittadini e le istituzioni. Per rifondare un’etica pubblica all’altezza delle sfide del nostro tempo.


Ricostruire il lavoro educativo attorno all’educazione civica vuol dire ripensare il nostro progetto di scuola, gli obiettivi irrinunciabili dell’educazione. Rivedere la coerenza e le distanze tra le finalità e la pratica. Rileggere i bisogni delle nuove generazioni e cercare il modo migliore per rispondere alle loro necessità.Riconnettere la scuola del mattino con il mondo del pomeriggio, il lavoro in aula con la realtà del territorio, i processi di apprendimento della scuola con quelli della realtà glocale onlife in cui siamo immersi.


Progettare l’educazione civica vuol dire avviare la ricostruzione di quel patto educativo che si è rotto con la città, il Comune, le famiglie, le parti vive del territorio. L’educazione (non solo civica) è per sua natura una responsabilità collettiva.


Da questo sforzo e da questa visione nasce la Settimana civica che, quest’anno, ci accompagnerà alla festa della Liberazione del 25 aprile. Vogliamo dare valore alla decisione del Parlamento e al prezioso lavoro che, nonostante tutte le difficoltà create dal Covid 19, hanno fatto migliaia di insegnanti e studenti.


Durante la Settimana Civica si svolgeranno centinaia di attività organizzate in almeno 225 città di 77 province di tutte le regioni italiane. Migliaia di studenti e studentesse dalla scuola dell’infanzia ai Cpia. 137 scuole e 135 Enti Locali hanno inviato l’adesione segnalando un’importante sensibilità. La Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e la Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni hanno espresso parole di sostegno, apprezzamento e incoraggiamento. Ma il messaggio più importante sta arrivando dallemigliaia di studenti e studentesse che stiamo interpellando, dalla scuola primaria ai Cpia.


Alla domanda “cosa pensi della decisione delParlamento di introdurre l’educazione civica?” il 51,6% ha risposto “Sono d’accordo” e il 41,7 % ha detto “Mi sembra una bella idea”. Dalla lettura attenta delle risposte alle altre tre domande (cosa vuol dire essere cittadini? cosa vuole dire essere popolo? cosa ti piacerebbe fare durante le ore di educazione civica?) stanno uscendo preziose indicazioni per progettare le attività del prossimo anno scolastico.


Il ricordo di Luca Attanasio e del suo impegno civile, l’educazione ai diritti, alla responsabilità e alla democrazia, la lotta contro i femminicidi e la violenza sulle donne, l’educazione alla curareciproca, all’uso responsabile dell’acqua e dei beni comuni, la cittadinanza globale, la giornata della Terra, il ruolo del mondo dell’informazione, la preparazione al 25 aprile e alla Marcia per la pace PerugiAssisi del prossimo 10 ottobre saranno al centro dell’Assemblea Grande che, lunedì 19 aprile, apre la Settimana Civica.


Segnalo infine tre altri importanti eventi: il Laboratorio di Futuro per le scuole Secondarie di I e II Grado (martedì 20 aprile); il Seminario promosso dalla Rete delle Università per la Pace “La sfida dell’educazione civica nelle università italiane”(giovedì 22 aprile) e la prima Conferenza Nazionale dedicata a “Le città per l’educazione civica”promossa dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani (venerdì 23 aprile).


La pandemia ci sta costringendo a fare molti debiti che stiamo caricando sulle spalle dei nostri bambini e bambine. E’ tempo di ricominciare a prenderci cura di loro. Seriamente. #NextGenerationEU (articolo21.org)



A Catania, Ragusa e Noto “Progettare per resistere” 

Nel 76° anniversario della Liberazione la grafica sposa l’impegno civile con i manifesti degli allievi dell’Accademia di Belle Arti 

 

 

“Coltivare la Memoria è ancor oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza”. La frase della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana, può essere considerata il filo conduttore della mostra itinerante dell’Accademia di Belle Arti di Catania dal titolo “Progettare per resistere. La grafica come coscienza civile”, a cura di Gianni Latino. Da alcuni giorni e fino alla fine del mese i cittadini di Catania, Siracusa, Ragusa e Noto potranno ammirare sugli spazi di affissione pubblica i manifesti dedicati al 25 Aprile progettati da trentuno studenti del biennio in Design della comunicazione visiva. “Se a metà marzo – ha dichiarato Lina Scalisi, presidente dell’Accademia – con ‘Grafica Unita’ abbiamo raccontato il 160 anni dell’Unità d’Italia in via Etnea, con questa nuova, bellissima mostra, ci misuriamo con un’altra grande narrazione della nostra storia nazionale. E ancora una volta lo facciamo all’aperto, nella volontà di rendere l’Arte strumento di un rilancio culturale dei nostri territori attraverso il grande talento dei nostri docenti e dei nostri allievi”. “Ricordare – ha aggiunto Latino, titolare della cattedra di Progettazione grafica editoriale dell’Aba -  è dovere di ogni donna e uomo. I valori della Resistenza sono oggi quelli della Costituzione italiana, che ci hanno permesso di essere liberi e di promuovere lo sviluppo della Cultura e la ricerca scientifica e tecnica e di insegnarla in libertà nelle scuole nelle Università e nelle Accademie”. Gli autori in mostra sono Valeria Alberio, Rosamaria Alesci, Federica Bistoletti, Alessia Calì, Marika Campanella, Chiara Contarino, Laura Consoli, Michela Cavallaro, Serena Di Mauro, Orazio D’Urso, Valentina Giocondo, Martina Giustolisi, Selene Inzirillo Roberta, Irullo, Anita La Porta, Davide Leonardi, Giulia Lombardi, Margherita Malerba, Federica Mangiò, Francesco Morina, Sara Aurora Napolitano, Giusy Pantò, Dalila Pische, Christian Plurione, Marica Romano, Rossella Santapaola, Rachele Sciacchitano, Giuliana Scudellà, Adrianna Slonecka, Angelo Stimoli e Rachele Turrisi.

Gli studenti–autori hanno sposato con grande coscienza civile il progetto, calando un avvenimento di settantasei anni fa della società contemporanea. “Ne è nato – ha sottolineato Latino – come un unico, lunghissimo, manifesto narrativo per coltivare la memoria per combattere l’indifferenza, l’ingiustizia e le sofferenze. Una maniera per far riflettere ogni cittadino che vedrà questi artefatti cercando di smuovere le coscienze”.

Promossa e organizzata da Accademia di Belle Arti di Catania DASL06– Dipartimento di progettazione e arti applicate Scuola progettazione artistica per l’impresa corso di secondo livello in Design della comunicazione visiva


 di Flavio Lotti

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