La riforma dei porti dispiace ad alcuni siciliani

Economia | 27 gennaio 2016
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L’intemerata del presidente della Regione contro la collocazione a Gioia Tauro della sede della nuova Autorità portuale per la  presenza  in quello scalo marittimo della ‘ndrangheta, ha permesso ai siciliani di scoprire che il Consiglio dei Ministri del 21 gennaio scorso ha approvato il decreto delegato per la riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità portuali di sistema, che dovrà ora essere sottoposto al parere delle competenti commissioni parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Meno male che Crocetta c’è, altrimenti non avremmo mai scoperto la presenza della pericolosa organizzazione criminale. Sospetto  tuttavia  che sarà stato di parere contrario il mite Ardizzone, presidente dell’ARS, costretto a dare il meglio delle sue insospettate doti di diplomatico per evitare un incidente istituzionale tra Sicilia e Calabria. Non ci si ferma qui: il senatore D’Ali’ ha annunciato fuoco e fiamme in sede di dibattito parlamentare perché la riforma sottrae a Trapani un ufficio che si vuol custodire gelosamente, anche se già da tempo abolito. Nella Sicilia che sta vedendo scomparire quanto resta dell’industria a partecipazione statale, nell’isola dei cinquecentomila giovani NEET (che non studiano, non sono in training e non lavorano) queste nobili gare localistiche  danno la misura della qualità di un ceto politico che- qualunque sia la sua collocazione nella geografia politica- è pretesto non secondaria dei fallimenti dell’economia e delle istituzioni isolane.  La ragione di questa batracomiomachia, che arma i siciliani contro i calabresi, incita i trapanesi al conflitto con i palermitani,  sta nella riduzione degli organismi di governo dei porti italiani dagli attuali 24 a 15. Si darà così vita alle Autorità di sistema portuale, che avranno sedi nei porti individuati come core e governeranno i 54 porti italiani di interesse nazionale. Il decreto in questione riguarda gli aspetti concernenti la governance; infatti, esso è cointestato al Ministero Infrastrutture e trasporti ed a quello della Funzione pubblica e definisce , nell’ambito del piano strategico nazionale per la portualità e la logistica, gli aspetti inerenti alla gestione dei sistemi portuali. Ciò significa che restano tutti da implementare  le problematiche riguardanti gli investimenti,le infrastrutture portuali ed interportuali, i collegamenti, innanzitutto ferroviari, con le reti ferroviarie e stradali dei quattro corridoi   trans- europei TEN-t che attraversano l’Italia. Le sfide globali che attendono il sistema portuale italiano- e che assumono un significato particolare in Sicilia, che è una naturale piattaforma logistica al centro del Mediterraneo- fanno riferimento al raddoppio del canale di Suez, all’adeguamento al gigantismo delle navi, all’aumento della concorrenzialità dei porti italiani rispetto a quello del Nord Europa, ma anche del Nord Africa. Perciò questa riforma produrrà effetti positivi solo se costituirà una leva di rilancio delle politiche trasportistiche, delle attività marinare e dello stesso apparato industriale del paese.  L’intenzione dichiarata dal governo è di semplificare: sportello unico doganale e dei controlli, sportello unico amministrativo, la sede dell’autorità sarà lo strumento di coordinamento degli interventi strategici sulle  principali criticità relative alla mancanza di collegamenti logistici intermodali, agli interporti, ai corridoi ferroviari.  A livello nazionale opererà un tavolo di coordinamento delle Autorità di sistema portuali con funzioni di intervento sulle scelte strategiche. Ciascuna Autorità sarà governata da un organismo composto dal presidente, nominato dal  MIT d’accordo con il presidente della regione (o regioni ) interessata, da un componente di nomina regionale , uno dai sindaci della città metropolitana, uno infine designato dall’autorità marittima. Il nuovo ordinamento non sarò di facile attuazione, occorrerà trovare un equilibrio capace di valorizzare gli elementi strategici comuni tra i vari porti di interesse nazionale compresi nella nuova Autorità, ciascuno dei quali ha la propria storia autonoma e non è stato uso a collaborare con gli altri in un’ottica di sistema. In Italia questione di questo genere non sono mai facili da risolvere; immagino sarà necessario un periodo di rodaggio ma soprattutto una vera capacità di programmare gli interventi in una logica di sviluppo integrato. Esistono, poi, anche problemi di carattere lavoristico, come faceva rilevare  ” Il Sole 24 Ore” a proposito della configurazione del rapporto di lavoro del personale dipendente. Assai delicato si presentava il nodo della sede dell’Autorità di sistema, in special modo quando i porti insistono su due regioni. E’ il caso dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto che comprende tre porti siciliani (Messina; Milazzo Tremestieri), diversi porti tirrenici calabresi ( Gioia Tauro, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Reggio Calabria Vibo Valentia, Villa San Giovanni e ionici (vecchio e nuovo porto di Crotone). Un’area assai complessa, caratterizzata da una realtà naturale, ma anche socio-economica, quale l’area dello Stretto su cui insistono due città metropolitane e dal maggior porto di transhipment italiano. Molti sono i problemi e i dubbi che si affacciano alla mente a proposito delle prospettive strategiche dell’area, ma davvero quella della sistemazione della sede dell’Autorità portuale mi sembra la meno significativa, soprattutto con le argomentazioni proposte da Crocetta. Un altro brutto scivolone di un uomo politico che sembra sempre più impantanato in una situazione della quale riesce difficile individuare gli sbocchi. L’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Orientale comprende i due porti di interesse nazionale di Augusta (core e sede dell’Autorità) e di Catania: bisognerà naturalmente  definire il rapporto con gli  altri porti di interesse regionale presenti nella Sicilia Sud Orientale, tra cui Siracusa e Pozzallo . La scelta di Augusta, per sua natura porto industriale dotato di ampio retroporto e di collegamento autostradale con l’interporto della piana di Catania propone la necessità della realizzazione del terminal ferroviario e  richiama alla memoria l’interesse per quel porto mostrato un paio di anni fa dai cinesi. Non sono riuscito a trovare conferma dell’avvenuto acquisto da parte cinese di impianti in  quella realtà: è tuttavia noto che i cinesi sono fortemente interessati alla nuova centralità assunta  dal Mediterraneo nelle rotte  Est-Ovest  del mondo che viene ulteriormente rafforzata dal raddoppio di Suez.  In questo contesto Sicilia e Calabria devono muoversi in sincronia sul terreno dell’attrazione degli investimenti, soprattutto esteri,  per esempio creando sinergie nel negoziato con l’Unione Europea sulle zone economiche speciali (ZES). Esiste  un’ipotesi di accordo tra regione Calabria e governo nazionale su Gioia Tauro .  Che fanno  le istituzioni siciliane? L’altra Autorità di sistema siciliana – denominata Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale- avrà sede a Palermo e comprenderà i porti di interesse nazionale di Porto Empedocle, Termini Imerese  e Trapani. Anche in questo caso, una lite localistica sulla collocazione fisica della sede è l’esatto contrario di ciò che serve, in un’area che si caratterizza per un altissimo potenziale di sviluppo dell’attività crocieristica, ma anche per la presenza di un porto industriale con un’area rilevante, anche se investita da una crisi devastante, come quella termitana. Sono temi che parlano dello sviluppo futuro della Sicilia, della capacità o meno di utilizzare occasioni preziose che potrebbero presentarsi nei prossimi anni.  Sorprende che i media siciliani, capaci anche di inventarsi uno scoop con notizie superate da tre mesi, non richiamino con forza il ceto politico siciliano, interamente assorbito nell’impegno di distribuirsi le briciole del poco che resta della spesa pubblica, ad occuparsi in modo serio e con competenze delle questioni decisive per il futuro stesso della nostra isola.

 di Franco Garufi

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