La responsabilità di Mattarella, il fallimento della politica

Meno male che c’è Mattarella! È il caso di dirlo di fronte il fallimento dei partiti in generale e, in particolare, di quelli sovranisti e populisti affermatesi nelle elezioni del 2018. Il nostro compiacimento e di quanti amano la Repubblica fondata sul lavoro, nata dalla Resistenza, per la riconferma di Sergio Mattarella come suo Presidente è dato dalla consapevolezza e certezza che lo stallo è stato superato e si può sperare nella stabilità del governo Draghi. Infatti, i due Presidenti sono fermamente impegnati a rilanciare da subito l’azione di governo per far fronte alle scadenze che gli impegni internazionali e le emergenze del paese richiedono. Entro giugno dovranno essere attuate sessantasei riforme per assicurare all’Italia la seconda rata di quaranta miliardi di euro previsti dall’intervento comunitario e dal Pnrr. Serviranno, se spesi bene e messi al riparo da corruzione, infiltrazioni mafiose e clientelismi vari, a superare gli effetti della pandemia e della crisi economica e la sfiducia dei cittadini. Sarà un banco di prova per il governo, la politica e il rinnovamento dei partiti a livello nazionale, regionale e locale.
C’è da rallegrarsi della riconferma del Presidente Mattarella anche per la credibilità che riscuote a livello internazionale, assieme al Presidente del Consiglio Draghi e al neoeletto Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato. Il clima di fiducia internazionale rassicura i mercati e gli investimenti.
La breve dichiarazione con cui il Presidente ha risposto alla chiamata dal Parlamento riportatagli dai capigruppo, e non dai segretari di partito, ha confermato il suo grande rispetto per l’ordine costituzionale della democrazia parlamentare e il suo ruolo di garante dell’unità nazionale.
Ovviamente tutto questo non cancella l’eccezionalità della situazione politica data dal collasso dei partiti, dalle fratture nella maggioranza di governo e interne ai partiti, soprattutto di centro destra, anzi diventa il punto di partenza per il cambiamento dei partiti, delle loro politiche, dei loro programmi e alleanze. Verificheremo i fatti nelle prossime settimane!
Intanto, da
siciliani e come Centro studi Pio la Torre, esprimiamo la nostra contentezza
per la riconferma del Presidente Mattarella al quale ci lega un antico legame e
un comune impegno politico , ribadito in ogni occasione e anniversario, per
liberare la Sicilia e il Paese dal ritardo di sviluppo, dalla corruzione, dalle
mafie e dalle ingiustizie sociali per
favorire la crescita economica e il progresso democratico.
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