La qualità della vita che manca alle città del Mezzogiorno
Indagando sulla qualità della vita, il Sole 24 Ore effettua un’indagine sul tempo libero. Vengono incrociati12 indicatori, ciascuno dei quali fotografa un diverso aspetto “speso” sul territorio da turisti e residenti: l’attrattività, la diffusione di bar e di ristoranti, di librerie e di agriturismi, l’offerta in termini di spettacoli, ma anche la spesa al cinema o al teatro. Il quotidiano economico attribuisce il guinness a Rimini con la Riviera romagnola che spicca anche per l’offerta food&beverage: è, infatti, all’ottavo posto per numero di ristoranti e bar nella classifica generale. Il quotidiano economico mette altresì sul podio due grandi città d’arte: Firenze, medaglia d’argento, e Venezia al terzo posto. A completare la top 5 sono Trieste (quarto) e Milano (quinto).
Se si allarga il focus alle prime dieci classificate, spiccano altre quattro province toscane, Siena (sesto), Grosseto (settimo), Livorno (ottavo) e Pisa (decimo). Nella top 10 anche Gorizia (nono) che come Trieste, trovandosi sul confine, è spinta in alto anche dalla presenza di stranieri che scelgono queste mete per weekend oltre confine, ma a corto raggio.
In fondo alla classifica troviamo tre province del Sud: Enna (107esimo), Isernia (106esimo) e Agrigento (105esimo). Rimini è prima per densità turistica, ma se si parla di permanenza, la leadership spetta alla provincia di Crotone, seguita da Fermo e da Vibo Valentia. Nel complesso, quest’indicatore premia Calabria e Sardegna: nella top 10, infatti, ci sono anche Cosenza e tre province sarde. Se si parla di ricettività e natura, dove a vincere è Bolzano, il primato spetta alle province toscane: occupano tre posizioni tra le prime dieci. Verona trionfa, invece, per spesa pro capite in cinema e teatri: una vittoria comprensibile, se si pensa all’Arena e ai suoi spettacoli. L’Aida di Verdi, secondo l’Osservatorio Siae, è stato l’evento lirico campione d’incassi nel 2018.
Il capoluogo siciliano si colloca alla posizione 78, su 107, nella classifica “Indice del tempo libero”, terza tappa di avvicinamento al report “Qualità della vita 2019”. Città penalizzata dal basso numero di agriturismi e di eventi sportivi, meglio invece sul fronte delle mostre e delle esposizioni. Viene messo in evidenza che esistono poche opportunità per godere a pieno del tempo libero, con un’offerta inferiore a quella delle altre città italiane. Il risultato peggiore è alla voce “Ristoranti e bar” (esercizi ogni 100 mila abitanti): Palermo è ultima in classifica. Infausto anche la voce “Ricettività e natura”, ovvero il numero di agriturismi ogni mille chilometri quadrati: 104esima su 107. Non meglio per “Sport”: posizione numero 103. Un sorriso lo regala, invece, la voce “Mostre ed esposizioni” che pone Palermo in 14esima posizione. Al fine di mantenere un’offerta ampia e competitiva, secondo il quotidiano economico, occorrono investimenti costanti.
Gli investimenti nella cultura sono importanti anche nella strategia di Enna, capoluogo dell’ultima provincia classificata nell’Indice del tempo libero. La città, 28mila abitanti, si sta impegnando a coltivare maggiormente questa dimensione, tutelando il patrimonio monumentale e proponendo un calendario di eventi musicali e artistici.
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