La nuova vita dei socialisti siciliani nel segno dell'unità

Politica | 25 febbraio 2019
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Si avvia la riunificazione della composita galassia siciliana socialista, formata da componenti della sinistra socialista alternativa, ora in fase di ricompattamento sulla base ideologica-programmatica del “Manifesto per la Sovranità Nazionale” , lanciato da “Patria e Costituzione”, associazione fondata e diretta da Stefano Fassina. Preceduto da una introduzione del giornalista Antonello Longo, si è svolto a Catania (presso i locali dell’ “Ostello degli Elefanti” della centralissima via Etnea) un incontro stampa con "i protagonisti siciliani - ha detto Longo - di un’iniziativa politica che ha respiro e collegamenti nazionali e si colloca sul versante della sinistra alternativa al Partito Democratico". Un terreno che si caratterizza per la forte frammentazione che nemmeno le esperienze elettorali recenti, dei “Cento Passi” in Sicilia e di “Liberi e Uguali” alle elezioni politiche, sono riuscite a ricondurre a sintesi politica ed organizzativa. In controtendenza rispetto ad un quadro di divisioni, alcune componenti della sinistra alternativa, di ispirazione socialista – ha proseguito Longo, chiudendo la sua breve presentazione – si sono uniti partendo non dalla contingenza elettorale ma da una visione, un progetto politico che possiede le caratteristiche della novità e dell’originalità. 

Idee, contenuti e programmi, delle iniziative messe in cantiere dal progetto, già definito “sovranismo di sinistra”, sono stati doviziosamente trattati da Antonio Dolce, giovane medico palermitano, portavoce dell’associazione politica e culturale “Laburisti per il Sud”, che ha ribadito la volontà di “fare rete” per sostenere l’unità di una sinistra a difesa del lavoro, dello sviluppo del Sud, del territorio e dell’ambiente, dei servizi per il buon funzionamento delle città, dei diritti sociali e civili. Dolce ha, inoltre, sottolineato l’importanza delle Costituzioni nazionali in un contesto globale caratterizzato dalla invasività del potere finanziario e dei grandi monopoli anche sull’Unione Europea, soffermandosi infine sulla necessità di difendere e rilanciare lo Statuto speciale della Sicilia, al fine di fronteggiare le ricadute negative del processo di autonomia differenziata, vero e proprio tentativo di secessione, avviato dalle regioni del Nord. “La Sicilia – ha concluso – può diventare un hub, un fondamentale snodo commerciale e culturale, per tutto il Mediterraneo”. L’avvocato catanese Luigi Savoca, presidente dell’associazione “Socialismo mediterraneo”, gruppo storico della sinistra alternativa etnea, ha sottolineato la necessità affrontare il tema dell'immigrazione superando l'astratta dicotomia tra “buonisti”, sostenitori dell'abolizione dei confini, e nazionalisti interpreti di un atteggiamento xenofobo che individua negli immigrati il nemico da combattere. Bisogna invece porre al centro il diritto a Non Emigrare e quindi combattere la politica colonialista dell'Occidente in Africa in particolare della Francia, che da un lato depreda le risorse di quel continente e dall'altro utilizza l'immigrazione come uno strumento di deportazione di nuovi schiavi da assorbire nel sistema economico per abbassare i livelli di tutela del lavoro, ridotto ormai ad una merce sottopagata e precarizzata. Sul piano internazionale occorre riaffermare il principio di autodeterminazione dei popoli, il rispetto della legalità e opporsi alle politiche militaristiche portate avanti dagli USA (al cui diktat per depredare il Venezuela il governo italiano non si è piegato). 

Savoca ha poi rivendicato il ruolo svolto storicamente dall’Italia per promuovere un proficuo rapporto di scambi economici e di investimenti nell'area mediterranea, una politica che attribuirebbe alla Sicilia un ruolo strategico e centrale. Salvatore Laterra, presidente del “Circolo Mondoperaio” di Enna, storico dirigente sindacale siciliano, da sempre saldamente ancorato alla cultura ed alla pratica del riformismo socialista, ha ricordato la funzione del circolo “Mondoperaio”, punto di incontro, di dibattito e luogo di confronto aperto a tutti, ricordando le cocenti delusioni patite dalla sinistra, prima con l’esperienza vissuta in Sicilia con Crocetta, incominciata con tante speranze e poi naufragata nel torbido affarismo mascherato da antimafia e successivamente con l’insuccesso di Liberi e Uguali. “L’illusione blairista di un capitalismo dal volto umano – ha detto – si è risolta nella situazione attuale di guerra tra poveri del Sud del mondo, con un occidente industrializzato e progredito incapace di dare risposte ai problemi, tra loro interconnessi, dell’occupazione, dello sviluppo e delle migrazioni. Sul tema dell’accoglienza non si può continuare a dividere la popolazione tra guelfi e ghibellini. Come diceva Papa Ratzinger, il primo diritto da difendere è quello di continuare a vivere dove si è nati”. 

Federica Aluzzo, giovane biologa ed animatrice culturale, già consigliera comunale della città di Palermo, fra i più stretti collaboratori in Sicilia dell’On. Stefano Fassina, ha parlato in rappresentanza dell’associazione politico-culturale “Patria e Costituzione”, illustrando il comune punto di riferimento (tema di fondo dell’unità raggiunta in Sicilia) appunto il “Manifesto per la Sovranità Costituzionale” lanciato a livello nazionale da “Patria e Costituzione”, guidata da Stefano Fassina. Partendo dall’illuminante preambolo del “Manifesto” che ribadisce la piena attuazione dei principi della Costituzione del 1948, Aluzzo ha poi chiarito il “patriottismo democratico” scevro da nazionalismi, per giungere alla difesa intransigente della Costituzione, ai compiti dello Stato nazionale (primo tra tutti la difesa dell’unità nazionale), alle scottanti tematiche della regolazione delle migrazioni per combattere la xenofobia, fino agli imprescindibile temi ecologici perché “il socialismo del XXI secolo non può essere disgiunto dalla vocazione ecologista” e finalmente alla costruzione dei partiti come forme realmente democratiche ispirate ai principi del socialismo, del cristianesimo sociale e dell’ambientalismo. 

Sono seguite le domande dei giornalisti presenti che hanno coinvolto tutti i relatori sugli argomenti “fetish” delle prossime elezioni europee (sono in fase di formazione programmi e liste), sulla crisi dell’euro e le suggestioni di una moneta parallela, sull’Europa federale e sul destino dell’Europa mediterranea e dell’Africa nel rapporto tra l’UE, gli USA, la Russia e la nuova potenza cinese. Tra gli altri interventi da segnalare quelli di Maurizio Grosso, sindacalista del settore agricolo e forestale, di Antonino Gulisano, vero e proprio ideologo del gruppo dei “Laburisti per il Sud” (che ha auspicato il passaggio dall’Europa dei mercati a quella dei diritti), di Cesare Garofalo, docente di sociologia nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Catania, di Salvatore Savasta, docente di fisica all’Università di Messina, di Cettina Tiralosi, esponente dei movimenti femministi catanesi e dello studente liceale Matteo Savasta di Messina. Tutte le componenti saranno presenti a Palermo (4 marzo) e al convegno catanese del 9 marzo. 


CONVEGNO A PALERMO SU “EUROPA, SOVRANITA’ COSTITUZIONALE” E MEZZOGIORNO

Europa, Sovranità Costituzionale e Mezzogiorno”, questo il tema dell’evento in programma il 4 marzo - a partire dalle 17,00 - presso la Sala Mattarella (Sala Gialla) dell’Assemblea Regionale Siciliana, relatori l’on. Stefano Fassina, fondatore di “Patria e Costituzione”, Sergio Tancredi, deputato del Movimento 5 Stelle e Cesare Garofalo docente dell’Università di Catania. Organizzato dalle Associazioni “Patria e Costituzione” e “Laburisti per il Sud”, l’evento sarà introdotto da Tommaso Lima e Federica Aluzzo (già Consigliera comunale di Palermo) componenti di “Patria e Costituzione” e Antonio Dolce portavoce di “Laburisti per il Sud”. L’incontro si configura come ulteriore tappa verso la riunificazione della composita galassia siciliana socialista, collocata sul versante della sinistra alternativa al Partito Democratico.


 di F.L.M.

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