La Mal'aria delle grandi città, record negativo a Palermo
Il 2015 si è concluso all’insegna dell’emergenza smog. Verso la metà di dicembre, infatti, nella maggior parte delle grandi città italiane le centraline di fondo urbano e di traffico hanno registrato ininterrottamente superamenti del limite (come previsto dal D.lgs. 155/2010) del PM10 di 50 microgrammi per metro cubo da non superare per più di 35 volte in un anno. Delle 90 città monitorate da Legambiente nella campagna “PM10 ti tengo d’occhio”, infatti, ben 48 (il 53%) hanno superato nel 2015 la soglia dei 35 giorni consentiti per legge. Le situazioni più critiche si sono registrate a Frosinone, che guida anche quest’anno la speciale classifica di Legambiente, dove i giorni di superamento sono stati 115; seguono Pavia con 114 giorni, Vicenza 110, Milano 101 e Torino 99. Un’emergenza che rischia di diventare cronica. E’ questa la fotografia scattata dal dossier “Mal’ARIA di città 2016. L’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane” che vede il capoluogo siciliano al 21° posto nella classifica avendo superato la soglia con 69 giorni nella sua “centralina peggiore” situata in via Di Blasi. Palermo supera i livelli da 7 anni su 9. A seguito della presentazione dei dati immediate sono state le reazioni degli ambientalisti. “Da tempo immemore – dichiara Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia - denunciamo la pericolosa situazione in cui vivono i cittadini a Palermo e ancora una volta ribadiamo che sulla salute delle persone non sono ammissibili perdite di tempo. Le politiche messe in atto negli ultimi anni sono state fallimentari”. “Secondo i dati del dossier- continua Zanna -nulla è cambiato dalla gestione Cammarata a quella Orlando. Certo riconosciamo ed apprezziamo gli sforzi dell’attuale giunta, ma non è abbastanza e sono tante le contraddizioni, come le tanto discusse ZTL che non risolveranno i problemi dell’inquinamento in città: così concepite sono soltanto un’ulteriore tassa”.
Nel dossier sono stati inoltre comparati i dati del 2015
con quelli raccolti da Legambiente nel corso degli anni. Il dato che fa più riflettere, confrontando i sette anni tra il
2009 e il 2015, è di come nelle classifiche redatte ogni anno le città coinvolte siano prevalentemente sempre le stesse; ben 66
città infatti compaiono almeno una volta nella classifica dei
capoluoghi che hanno superato i 35 giorni ammessi e di queste ben 27 (il 41%)
lo ha fatto sistematicamente 7 anni su 7. Altre 12 città, il 18%, lo
hanno superato 6 anni su 7, mentre 4 città (il 6%) 5 anni su
7 e sempre 4 città 4 anni su 7. Il capoluogo siciliano ha
superato il limite 6 anni su 7; mentre Siracusa 1 anno su 7.
Per quanto riguarda l’ozono la classifica di Legambiente riporta le città in cui è
stata superata la
media del numero di giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120
μg/m3 registrata da tutte le centraline presenti sul
territorio comunale del capoluogo. I limiti previsti dalla normativa per le
emissioni di ozono troposferico consentono un massimo di 25 giorni di
superamento della media mobile. Un quadro della situazione lo forniscono i dati
raccolti da Legambiente per Ecosistema Urbano (XXII edizione - anno 2015, dati
Comuni 2014). Il 33% dei capoluoghi di provincia monitorati (28 su 86) ha
superato il limite dei 25 giorni: prime in classifica Genova e Rimini con 64
giorni di superamento, seguono Bologna (50), Mantova (49) e Siracusa (48).
Negli ultimi 5 anni si è superato il
limite dei 25 giorni in molte città
italiane:
prendendo in considerazione gli 88 capoluoghi di cui si hanno sufficienti dati
storici dal 2010 al 2014, il 18% di questi (16 città) lo ha superato
sempre in tutti gli anni (Mantova, Lodi, Bergamo, Lecco, Piacenza, Cremona,
Brescia, Treviso, Rovigo, Bolzano, Udine, Torino, Varese, Modena, Venezia,
Vicenza), il 21% ha invece superato il limite almeno 4 anni su 5, mentre solo
un quarto non ha mai superato il limite. Tra le cittadine siciliane Siracusa ha
superato il limite da 1 a 3 anni su 5.
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