La lotta contro la mafia comincia nelle scuole
Siglato stamattina, presso la sede del Centro Pio La Torre e alla presenza del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, un protocollo d’intesa tra il Miur e il Centro Studi. Attraverso il Protocollo il Centro La Torre e il Miur si prefiggono l'obiettivo di "attivare una progettazione congiunta sui temi dell’educazione alla Legalità finalizzata alla diffusione della cultura antimafia e della sicurezza e ad incrementare tra le giovani generazioni la coscienza dei valori democratici e la partecipazione".
Per Davide Faraone “il Protocollo costituisce un testo base di accordo sul quale poi dobbiamo strutturare delle iniziative che possano rafforzare il lavoro che il Centro Studi ha compiuto in questi anni. Vi è anche l’opportunità attingere ai fondi della l.440/97 che prevede delle specifiche risorse per iniziative di formazione. Obiettivo dei Governi – continua il sottosegretario - deve essere quello di saper valorizzare il lavoro virtuoso che il Centro Studi e altre associazioni compiono da anni sui temi della legalità per non far passare l’idea che l’antimafia sia solo un mezzo per costruire carriere”.
“Una prima idea di iniziativa comune con il Miur – annuncia Vito Lo Monaco, presidente del Centro La Torre – è la proposta di istituzione di un premio di ricerca europeo, intitolato a Pio La Torre e rivolto ai dottorandi, su lavori relativi al diritto comunitario antimafia. Ringrazio il sottosegretario Faraone – continua Lo Monaco – perché condivide con noi l’idea che la scuola sia la più importante agenzia educativa del Paese ed attraverso specifiche iniziative va sempre di più introdotta una riflessione seria sulla pericolosità e pervasività di un fenomeno complesso come quello dell’intreccio tra mafia, affari e politica”. Ecco testo completo del Protocollo d'intesa.
PROTOCOLLO D'INTESA
TRA
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
(di seguito denominato MIUR)
E
Centro Studi Pio La Torre ONLUS
(di seguito denominato Centro Studi)
“Educare alla Legalità per la diffusione della cultura della Sicurezza in una prospettiva di sviluppo sociale”
VISTO
l’art. 21 della legge n. 59 del 15 marzo 1997 che riconosce personalità giuridica a tutte le Istituzioni scolastiche e ne stabilisce l’autonomia;
il D.P.R. n. 275 dell’8 marzo 1999 che regolamenta l’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e sperimentazione delle Istituzioni scolastiche;
la Legge 10 marzo 2000 n. 62 recante le norme per la parità scolastica e le disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione;
la Legge delega 28 marzo 2003 n. 53 per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;
l'art. 1 della L. 30 ottobre 2008, n. 169, che attiva azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze riguardanti “Cittadinanza e Costituzione” e la relativa C.M. n.86 del 2010 che ha emanato gli indirizzi per tutte le Scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale;
il D.P.R. n. 89 del 20 marzo 2009, concernente la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione;
il D.P.R. 15 marzo 2010, n.87-88-89, contenente il Regolamento recante revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico degli Istituti professionali, Istituti tecnici e Licei;
l’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per l’anno 2016, prot. n. 38 del 30 novembre 2016;
le risoluzioni e gli atti dell'Unione europea in materia di istruzione, formazione e lavoro;
i Documenti internazionali, le Raccomandazioni dell’ UNESCO e le Direttive comunitarie relative all’educazione alla cittadinanza e alla legalità;
la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante: “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.
CONSIDERATO CHE
la Scuola svolge un ruolo primario nello sviluppo delle competenze relative alla convivenza civile, così come previsto nella vigente normativa;
sussiste l’esigenza di coordinare le iniziative e le attività volte alla promozione e allo sviluppo della cultura costituzionale e al rispetto dei principi fondamentali del nostro ordinamento legislativo;
è necessario offrire alle Scuole a alle Università un idoneo quadro di riferimento all’interno del quale predisporre un’offerta formativa che valorizzi l’educazione alla convivenza civile e i principi di democrazia, libertà e legalità della Costituzione italiana.
PREMESSO CHE
IL MIUR
è impegnato in un ampio e complessivo progetto di innovazione del sistema educativo, teso, tra l’altro, a valorizzare il ruolo centrale dello studente nei processi d’istruzione e formazione;
sostiene le Istituzioni scolastiche autonome nell’esercizio del loro ruolo di interpreti delle vocazioni del territorio, unitamente alle Autonomie locali, agli Enti pubblici e alle Associazioni del territorio;
riconosce la necessità, anche in conformità con la Risoluzione del Consiglio Europeo del 25 luglio 2003, di realizzare forme di interscambio e di collaborazione tra la scuola e le agenzie formative operanti sul territorio, al fine di valorizzare le specifiche potenzialità, di pianificare gli interventi e di promuovere forme razionali di gestione delle risorse umane, strutturali e finanziarie;
promuove lo sviluppo di una diffusa cultura della convivenza civile, quale momento rilevante delle attività scolastiche curriculari ed extracurriculari;
promuove nei giovani l’esercizio della cittadinanza attiva quale fondamento di una convivenza civile basata sui valori della Costituzione italiana, della solidarietà, della partecipazione responsabile e della cooperazione.
Il Centro Studi
sin dalla sua costituzione (1986) ha coltivato la memoria di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, uccisi da sicari mafiosi, nel pieno della seconda guerra di mafia, il 30 aprile 1982;
ha valorizzato e sviluppato l’attualità dell’opera politico-culturale di La Torre. Egli, che è passato alla storia quale uomo delle istituzioni, mettendo a frutto la sua lunga esperienza di dirigente sindacale, politico, di deputato componente della Commissione antimafia, ha elaborato la proposta di legge, denominata “Rognoni-La Torre”, approvata dopo la sua uccisione e quella del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, con la quale è stato introdotto nel codice penale il reato di associazione di stampo mafioso e la confisca dei beni proventi di reato.
nell’ultimo decennio trascorso ha attuato sul piano nazionale un progetto educativo antimafia con le scuole medie superiori italiane e all’estero (nel 2015 hanno aderito 114 scuole con circa 12.000 studenti), svoltosi utilizzando collegamenti in videoconferenza da una sala palermitana, un’applicazione informatica per accrescere il coinvolgimento degli studenti tramite i loro cellulari, relatori di alta professionalità scientifica e culturale, e rappresentanti sociali e istituzionali
il progetto educativo è stato accompagnato anche da un’indagine sulla percezione del fenomeno mafioso da parte degli studenti resa pubblica con un report annuale prima dell’anniversario del 30 aprile;
ha realizzato ricerche scientifiche sui temi relativi all’economia criminale, al fenomeno mafioso durante il fascismo, al linguaggio mafioso, alla storia di vittime della mafia, Salvatore Carnevale, Carmelo Battaglia, Pio La Torre e Rosario Di Salvo;
promosso l’attività teatrale sulle scuole referenti utilizzando gli atti unici donati al Centro La Torre da Vincenzo Consolo “Pio La Torre, orgoglio di Sicilia” e da Gabriello Montemagno “Fango”;
ha collaborato con docenti dei dipartimenti di scienze storiche, giuridiche, sociologiche, statistiche delle università siciliane, dell’Unicat, dell’Unipi, Unito, e con le procure antimafia distrettuali e nazionali;
ha costituito, e reso disponibile al pubblico, un archivio video e fotografico digitale, una biblioteca di oltre 3.000 volumi;
ha realizzato collegamenti informatici permanenti con le più importanti banche dati mondiali dell’economia criminale;
ha proposto e ottenuto dalla Presidenza della Camera e dalla Fondazione della Camera un Portale “Pio La Torre” gestito dall’Archivio storico della Camera dei Deputati contenente, oltre che gli atti parlamentari, quelli processuali relativi ai delitti politico-mafiosi (Reina, Mattarella, La Torre);
ospita progetti di Servizio Civile, stagisti universitari e dottorandi di ricerca per garantire un percorso formativo qualificante;
si impegna a sostenere le vittime del racket e dell’usura;
si costituisce parte civile ne processi di mafia.
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Art. 1
(Oggetto)
le Parti, nel rispetto dei principi di autonomia scolastica e delle scelte delle singole Istituzioni scolastiche in tema di Piano dell’offerta formativa, si impegnano ad attivare una progettazione congiunta sui temi dell’educazione alla Legalità finalizzata alla diffusione della cultura antimafia e della sicurezza e ad incrementare tra le giovani generazione la coscienza dei valori democratici e la partecipazione in una prospettiva di sviluppo sociale, attraverso la realizzazione di specifici momenti formativi rivolti agli studenti degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio nazionale.
L’obiettivo che le Parti si prefiggono di raggiungere attraverso la realizzazione delle attività didattiche afferenti al presente Protocollo d’Intesa, vanno quindi ricercate nella volontà di educare i giovani all’ esercizio dei diritti inviolabili e al rispetto dei doveri inderogabili della società di cui fanno parte e di cui attualmente un ruolo primario è dalla più ampia diffusione degli strumenti e delle modalità per l’esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole.
Art. 2
(Impegni del MIUR)
Il MIUR si impegna a:
diffondere il presente Protocollo d’Intesa presso le Università italiane e gli Uffici Scolastici Regionali e per loro tramite, presso le Scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale;
valorizzare le iniziative che il Centro Studi porrà in essere in collaborazione con le Università gli Uffici Scolastici Regionali;
concordare con il Centro Studi le iniziative di cui all’Art.1 del presente Protocollo d’intesa.
Art. 3
(Impegni del Centro Studi)
Il Centro Studi si impegna a:
attivare le iniziative, di cui all’ Art.1 del presente Protocollo d’intesa, attraverso il coinvolgimento di propri esperti; le Scuole e le Università interessate parteciperanno a tali iniziative sulla base dei progetti educativi e didattici autonomamente deliberati;
mettere a disposizione il proprio patrimonio librario e archivistico, la dotazione di competenze acquisite, di relazioni associative e scientifiche, per il raggiungimento dei fini di cui all’Art.1 del presente Protocollo d’intesa.
Art. 4
(Comitato Tecnico – Scientifico)
Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel presente Protocollo d’intesa e per consentire la pianificazione strategica degli interventi programmati, è costituito un Comitato Tecnico-Scientifico paritetico, coordinato da un rappresentante del MIUR. Il Comitato, nello specifico, svolgerà le funzioni di approvare il piano annuale delle attività e curare la realizzazione delle attività programmate.
Alle riunioni del Comitato possono essere invitati a partecipare, in qualità di esperti, anche rappresentanti di altre istituzioni pubbliche, in ragione degli argomenti all’ordine del giorno.
La partecipazione ai lavori del Comitato è a titolo gratuito e senza alcun onere per l’ Amministrazione.
Art. 5
(Gestione e Organizzazione)
La Direzione generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione cura la costituzione del Comitato di cui all’Art.4 nonché i profili gestionali e organizzativi, il coordinamento e la valutazione delle iniziative e attività realizzate a seguito del presente Protocollo d’intesa.
Art.6
(Comunicazione)
Le Parti si impegnano a dare la massima diffusione, presso le rispettive strutture centrali e periferiche, dei contenuti del presente Protocollo d’intesa, con le modalità che saranno ritenute di maggiore efficacia comunicativa.
Art. 7
(Durata)
Il presente Protocollo d’intesa ha la validità di tre anni a decorrere dalla data di sottoscrizione.
Roma,
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca |
Centro Studi Pio La Torre ONLUS |
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
|
|
Il Direttore Generale Giovanna Boda |
Il Presidente Vito Lucio Lo Monaco |
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