La diffusione del teatro tra i giovani penalizza il Sud
Cultura | 30 maggio 2022
Nel 2020, in Italia, si stima che circa il 16% della popolazione sia andato a teatro almeno una volta nei 12 mesi precedenti. A seguito della pandemia e delle restrizioni dettate dalla diffusione del virus, tale dato segna ovviamente un calo rispetto al 2019, quando si era attestato sul 20,3%. Secondo i dati forniti da Openpolis, per entrambi gli anni considerati, la quota di persone che vanno a teatro è più elevata tra i bambini e i ragazzi. Nel 2020 solo tra i più giovani si supera la quota del 20% di chi ha assistito ad almeno uno spettacolo teatrale. Tale cifra tuttavia indica un calo marcato proprio tra i minori, superiore ai 9 punti (contro i 4,6 medi della popolazione).
Nel 2019 bambini e ragazzi con meno di 18 anni erano l’unico segmento della popolazione ad avvicinarsi alla quota di 1 spettatore ogni 3 persone della stessa età. Tra il 2019 e il 2020 si registra un calo di 9,6 punti percentuali, della quota di 11-14enni che è stato al teatro almeno una volta all’anno. Secondo i dati Istat elaborati per il Gruppo Crc- Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza- in quell’anno, invece, la quota di minori tra i 6 e i 17 anni che è andata a teatro almeno una volta ha superato il 40% nelle due province autonome di Bolzano (54,3%) e Trento (42,8%), in Friuli Venezia Giulia (46%) e in Umbria (43,5%).Tra le regioni del sud, invece, solo la Puglia supera la media nazionale di minori che vanno a teatro. Sono dati che segnalano una maggiore fruizione di teatro tra bambini e ragazzi nel centro-nord, e in particolare in due regioni del nord-est come Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Oltre che un minor “consumo” dello stesso nelle regioni del Mezzogiorno.
L’offerta di rappresentazioni teatrali è più ampia nel nord-est e nel centro Italia. In base ai dati Siae pubblicati dall’Istat nell’ambito delle statistiche sulle attività culturali, nel 2020 si sono svolte oltre 46mila rappresentazioni teatrali nel paese. Una media di 78 ogni 100mila abitanti e di 493 ogni 100mila bambini e ragazzi che vivono in Italia. Questo rapporto appare più elevato nel nord-est del paese (671 rappresentazioni teatrali ogni 100mila residenti con meno di 18 anni) e nel centro Italia (632). Nel sud continentale e nel nord-ovest si registrano meno rappresentazioni teatrali per minore. Anche le isole superano la media nazionale, con circa 507 rappresentazioni ogni 100mila bambini e ragazzi. Mentre si attestano al di sotto del livello medio il nord-ovest (432) e il sud continentale (299). Nel 2020 il 14,5% delle rappresentazioni di teatro si sono svolte nel sud dove vive circa il 23,9% dei residenti con meno di 18 anni.
Le maggiori regioni del Mezzogiorno (e in alcuni casi anche quelle del nord ovest), a fronte di una maggiore densità di luoghi di spettacolo teatrale nel centro e nel nord-est (segnatamente in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia), si caratterizzano per una diffusione più limitata, perlomeno in relazione ai minori residenti. I livelli inferiori si registrano in Calabria, Molise e Campania, dove il rapporto non raggiunge i 50 luoghi ogni 100mila bambini e ragazzi della regione.
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