La Cgil lancia dalla Sicilia il nuovo Statuto dei lavoratori
Economia | 15 gennaio 2016
Presentata oggi nella sede della Cgil regionale la
“Carta dei diritti Universali del lavoro”, cioè un Nuovo Statuto delle
lavoratrici e dei lavoratori che il sindacato guidato da Susanna Camusso
punta a proporre come progetto di legge di iniziativa popolare.
“L’obiettivo – ha detto Serena Sorrentino, della segreteria nazionale
della Cgil- è ridare ed estendere i diritti alle persone che lavorano, a
tutti senza più distinzioni. E’ dunque una proposta- ha sottolineato-
che parla molto al Mezzogiorno, mira al miglioramento delle condizioni
di lavoro delle persone, argomento che riguarda in modo particolare il
sud del paese”. Puntando sull’universalità dei diritti, la Cgil con il
suo progetto destinato a tutto il mondo del lavoro, vuole “cancellare
le differenze tra lavoratori garantiti e non garantiti e tra aree del
paese”, promuovendo il valore della coesione. “La nostra – ha
specificato Sorrentino – è una proposta inclusiva che parla a quella
parte del mondo del lavoro che in questi anni non ha avuto diritti.
Riguarda tutti: lavoratori subordinati, autonomi, precari”. Tra i punti
della “Carta” destinati ad avere maggior impatto sul Mezzogiorno, quelli
che riguardano la riduzione nelle nuove forme di precariato, “che sono
la frontiera- ha rilevato Sorrentino- del nuovo sfruttamento, dai
voucher al caporalato”. L’affermazione dei diritti passa anche, nel
progetto del sindacato, attraverso il rilancio della contrattazione. Da
un lato riproponendo la centralità del contratto nazionale nella
regolazione dei rapporti di lavoro , dall’altro rendendo esigibile la
contrattazione di secondo livello e abolendo la differenza tra aziende
sopra e sotto i 15 dipendenti anche per quanto riguarda il reintegro in
caso di licenziamento illegittimo. “L’impatto sulla Sicilia, dove
imperano lavoro nero e sommerso- ha rilevato Monica Genovese, della
segreteria regionale della Cgil- e dove la maggior parte sono imprese di
piccola dimensioni, sarà forte in termini di affermazione dei diritti e
delle tutele”. Tra i diritti che si punta ad affermare per tutti i
lavoratori quelli al compenso equo e proporzionato, alla libertà di
espressione, alla sicurezza, al riposo. Con questa proposta la Cgil, ha
rilevato Sorrentino, “risponde non solo al Jobs act ma a 20 anni di
legislazione sul mercato del lavoro che hanno prodotto la
svalorizzazione del lavoro, incidendo pesantemente sui diritti dei
lavoratori”. Su un progetto punta dunque anche ad accorciare le
distanze tra Nord e Sud, la Cgil avvierà a partire dal 18 gennaio in
tutto il territorio nazionale la consultazione dei propri iscritti con
l’obiettivo di fare partire dal 19 marzo la raccolta di firme per la
presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare.
di Daniela Ciralli
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