La battaglia dell'Onu contro i cybercriminali

Società | 18 marzo 2022
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Il Centro Pio La Torre, che dal 2021 è Organizzazione Non Governativa con riconosciuto status consultivo dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, ha partecipato dal 28 Febbraio all’11 Marzo 2022 alla Prima Sessione del Comitato Ad Hoc per l’Elaborazione di una Convenzione Internazionale sull’Uso delle Tecnologie di Informazione e Comunicazione per contrastare scopi criminali.

Tale Comitato Ad Hoc è stato istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, mediante la Risoluzione 74/247, per fronteggiare il fenomeno del cybercrime, che negli ultimi anni si è diffuso con rapidità, causando gravi conseguenze in tutto il mondo.

La criminalità informatica è una tipologia di reato che tutt’oggi non presenta una definizione chiara ed esaustiva: certamente, l’utilizzo di strumenti informatici è essenziale per integrare tale fattispecie delittuosa.

I reati informatici possono essere classificati in due distinte categorie: i reati informatici in senso stretto (cyber-dependent crime), ovvero legati a oggetti o attività di carattere tecnologico: tipico esempio è la diffusione di un malware; i reati informatici in senso lato (cyber-enabled crime), ovvero crimini “comuni”, tipizzati dagli ordinamenti giuridici, ma commessi mediante la tecnologia: un esempio può essere il phishing, un tipo di truffa perpetrata a mezzo Internet.

Nello specifico, il Comitato Ad Hoc, durante la sua Prima Sessione, ha affrontato diversi temi inerenti all’elaborazione della nuova Convenzione, seguendo quanto previsto dalla “Provisional Agenda”.

È stata ribadita l’importanza e l’urgenza di questa Convenzione, soprattutto a seguito della pandemia da COVID-19 che ha causato un forte aumento della criminalità informatica, mediante attacchi hacker, specialmente ad infrastrutture come gli ospedali.

Scopo principale della futura Convenzione dell’UNODC è di favorire la cooperazione e la collaborazione internazionale tra stati, al fine di conseguire un sicuro e stabile cyberspace.

Argomenti centrali, che sono stati analizzati più volte dagli stati di tutto il mondo, sia durante il dibattito generale, che durante le discussioni circa gli obiettivi e la struttura della futura Convenzione, sono: la necessità di una protezione piena dei diritti umani, libertà fondamentali, diritto alla privacy e alla salvaguardia dei dati personali; operazioni di sviluppo delle capacità e assistenza tecnica, specialmente per gli stati emergenti; collaborazione e cooperazione internazionale, in vista di azioni congiunte e coordinate in tema di prevenzione, indagini, procedimenti penali.

Le discussioni hanno seguito le linee guida indicate dalle proposte della Presidente, H.E. Ms. Faouzia Boumaiza Mebarki; gli Stati Membri e gli Osservatori, insieme ai cosiddetti stakeholders, cioè i rappresentanti di ONG, organizzazioni intergovernative a carattere globale e regionale, e società civile, hanno condiviso le loro opinioni rispetto a tali proposte, apportando le relative modifiche, e focalizzandosi principalmente su temi meritevoli di particolare attenzione.

Pensiero condiviso è prendere spunto dalle Convenzioni precedenti: la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale, conosciuta anche come UNTOC o Convenzione di Palermo, e la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione, o UNCAC, o Convenzione di Merida. Oltre esse, a carattere mondiale, si ricorda anche la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica di Budapest.

Tali antecedenti storici risultano cruciali perché forniscono le fondamenta su cui costruire l’attuale Convenzione delle Nazioni Unite sul cybercrime, costituendo quindi dei modelli da seguire per quanto riguarda struttura, obiettivi e glossario.

Temi comuni alle dissertazioni degli Stati Membri sono quelli inerenti all’inclusione di una sezione specifica nella futura Convenzione relativa alla definizione del fenomeno di cybercrime, le sue diverse manifestazioni, in cyber-dependent e cyber-enabled, e, soprattutto, i meccanismi per contrastarlo, mediante la creazione di norme sostanziali e procedurali.

In particolar modo, una strategia, spesso menzionata, è attuare in modo diretto tali norme, rispettando i principi di legalità, proporzionalità e la sovranità degli stati. Quest’ultimo è stato un problema piuttosto dibattuto, onde evitare che gli stati più potenti possano prevaricare quelli in via di sviluppo mediante le loro attività, monopolizzandole, invece di condurre operazioni congiunte.

A causa della rapida evoluzione della criminalità informatica, molti Stati Membri hanno suggerito come soluzione quella di inserire definizioni che siano valide non solo per condotte attuali, ma anche future, a seguito dei cambiamenti e dei progressi tecnologici.

Questi concetti sono stati ribaditi anche durante lo scambio di opinioni preliminari sugli elementi chiave della Convenzione.

Il cybercrime è una minaccia a carattere transnazionale, che merita di essere affrontata dagli stati di tutto il mondo proprio per la natura trasversale del cyberspace. Quest’ultimo non ha dimensioni geografiche, ecco perché chiunque può diventare una potenziale vittima. L’obiettivo da perseguire da parte degli Stati Membri è combattere il cybercrime con strumenti e metodi altrettanto incisivi, per la tutela di diritti e libertà fondamentali. Per citare il rappresentante delegato della Giordania: “nessun paese è immune dal cybercrime; tutti facciamo parte del cyberspace”.

Nonostante le diverse opinioni e indicazioni di ciascun Stato Membro, la Prima Sessione ha avuto successo, raggiungendo un orientamento comune e generale circa l’importanza di definire il fenomeno e le sue diverse manifestazioni, promuovendo la collaborazione e cooperazione internazionale, soprattutto in tema di rafforzamento delle capacità e assistenza tecnica.

Si chiude così la Prima Sessione del Comitato Ad Hoc per l’Elaborazione di una nuova Convenzione Internazionale sull’Uso delle Tecnologie di Informazione e Comunicazione per scopi criminali con l’adozione dei rapporti relativi a dibattito generale, obiettivi e scopi, struttura, discussione sulle future modalità di organizzazione dei lavori del Comitato Ad Hoc, con il rinnovo dell’appuntamento ad una sessione intermedia dedicata esclusivamente agli stakeholders il 24 e 25 Marzo 2022, e alla prossima

Seconda Sessione, che si terrà a Vienna dal 30 Maggio al 10 Giugno 2022.



 di Vittoria Pellerito

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