L'Università di Palermo compie 210 anni ma non li dimostra

Cultura | 14 gennaio 2016
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Alle spalle “la bolla” reale del 12 gennaio del 1806 a segnare l'inizio di un percorso che quest'anno festeggerà il 210° compleanno dell'Università degli Studi di Palermo.

Così l'incipit del Magnifico Rettore di Palermo apre un pomeriggio di festa alla presenza di numerose personalità, del sindaco, degli ex rettori, dei docenti e di tanti studenti, nella splendida cornice della Sala magna di Palazzo Steri in piazza Marina. E' Fabrizio Micari, 52 anni,  eletto la scorsa estate, subentrato al professore Roberto Lagalla e dallo scorso novembre alla guida dell'ateneo palermitano fino al 2021. Docente ordinario di ingegneria chimica e gestionale vanta un curriculum unico e di  prestigio con diversi incarichi a livello comunitario  (in Polonia, in Romania, in Francia, a Parigi, per citarne alcuni), e ministeriale, è stato preside della facoltà di ingegneria di Palermo dal 2010 al 2013, è preside della Scuola Politecnica dal 2014. 

“Questa è una università che ha grandi possibilità, che ha docenti bravissimi e può crescere ancora e migliorare con l'impegno e il lavoro di tutti”, questo ha detto il neoeletto rettore Micari, e così con lo stesso entusiasmo ha illustrato quanto già messo in cantiere in questo breve periodo di  “comando” che lo ha visto alla guida del nostro ateneo.

 

“La nostra è una università fatta di giovani, con poco meno di cinquantamila studenti, circa 1.600 docenti e poco più di duemila unità di personale tecnico-amministrativo, oltre alle loro famiglie,  che gravitano attorno alla cittadella di studi - come una piccola città europea - tra studenti, professori, lavoratori, specchio di una società multiculturale e multirazziale”.

Si tratta intanto di proseguire quanto di buono già organizzato dai suoi predecessori.

Così ripartire dal territorio è fondamentale per una istituzione culturale che attraverso l'insegnamento vuole fare la differenza per i cittadini di domani: “Una università che vuole servire da volano per la società tutta deve riuscire a dare un buon livello culturale ai suoi studenti. E' opportuna l'occasione di questo anniversario per sottolineare il profondo legame tra la città e la sua università. Perché la città viva la sua università come una risorsa, anche economica oltre che culturale. L'impegno di tutti è aprirsi alla realtà economica e sociale delle città, e penso oltre alla nostra Palermo anche alle iniziative culturali e sociali promosse da docenti e studenti a Trapani, Agrigento e Caltanissetta, e anche a iniziative esterne patrocinate sempre da Unipa sotto il logo del '210°' anniversario. Perché attraverso lo studio si riesca a far crescere la realtà economica e sociale di tutta la nostra isola”.

“Una delle preoccupazioni dei nostri studenti è il futuro lavorativo, ecco perché vogliamo fare in modo che la città viva la sua università come una sua risorsa da realizzare con tutta la realtà economica e sociale. Abbiamo 140 corsi di laurea, e alcuni con prestigiosi sbocchi professionali, per questo vogliamo che la università in  Sicilia cresca anche nelle prospettive del mondo del lavoro, perché si possa interrompere quel flusso di 'migranti per lavoro' che impoverisce la nostra società di tante intelligenze che volano in altre realtà in Italia o all'estero per potersi realizzare, perché la mobilità è un valore se è una scelta, un disvalore se è una necessità. Abbiamo vissuto un periodo di grande crisi, globale, in tutto il mondo, ma oggi se è vero, come tanti sono pronti a scommettere, che la ripresa è arrivata allora anche la nostra università deve crederci, e creare sul territorio e concretamente le basi per un recupero anche del mondo del lavoro. Perché chi studia qui, qui possa anche lavorare, e mettere al servizio della comunità la sua intelligenza, in una logica di appartrenenza e radicamento sul territorio. Per questo, un po' scherzando, ho voluto regalare per Natale ai miei collaboratori la felpa con su scritto 'Università di Palermo' sperando che possa diventare popolare come quelle delle università straniere indossate da tanti studenti...”.

 

 

Il sindaco Orlando prende la palla al balzo per sottolineare come la cultura, e quindi l'università, non si deve arroccare nel mondo dorato degli studi ma deve riuscire a recuperare veramente l'interesse di tutti, perché “più si riesce a rendere partecipi tutti della realtà circostante più si intensifica il rapporto di appartenenza, che è l'unico antidoto al sentirsi 'corpo estraneo' rispetto alla società: che è poi ciò che penso si debba prospettare pure a chi da straniero viene nella nostra città, anche a studiare, essere parte integrante di una realtà multiculturale in cui l'apporto di ciascuno è crescita anche per l'altro. Ecco allora l'importanza della missione in corso di aprire la città all'università, in modo che l'esigenza di costituire un proficuo rapporto con il territorio sia la sfida da vincere per una formazione universitaria più partecipe. L'università è la città”.

Anche monsignor Lorefice ha voluto portare il suo saluto alla città in questa occasione di festa sottolineando che tutti possiamo contribuire alla crescita della società, e che la realtà di Palermo

possa avvantaggiarsi di una proficua collaborazione.

 

E continuando a snocciolare le “attenzioni” alla città, Micari ha anche accennato al progetto dell'ampliamento dell'area di via Archirafi e dell'Orto Botanico di Palermo  realizzando un progetto più volte auspicato.

 

Allora l'appuntamento per tutti, intanto, è per il 26 febbraio con  la cerimonia ufficiale di inaugurazione dell'Anno Accademico.

 E poi ecco alcune delle altre iniziative già programmate: la Welcome week, settimana dedicata all'accoglienza, orientamento e presentazione dell'offerta formativa per gli studenti delle quarte e quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado; la Pasqua Univercittà. Appuntamenti storico-culturali e artistici per celebrare la Pasqua; Marina di Libri, festival del libro organizzato da CCN Piazza Marina & Dintorni e dalle case editrici Navarra e Sellerio; Univercittà in festival, eventi estivi dedicati alla musica; le Vie dei Tesori, 5 weekend dedicati alla riscoperta di luoghi speciali della città e dell'università, per uno straordinario racconto urbano; Natale Unipa; Programma Alumni, ciclo di conferenze e incontri con laureati nel nostro ateneo che hanno costruito carriere significative per un racconto e una testimonianza  di esperienze particolarmente rilevanti; il Festival del Cosmopolitismo per una città muticulturale e multietnica.


 di Angela Morgante

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