L'Italia resta tra i paesi più corrotti della terra

Società | 27 gennaio 2016
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 L'Italia è al 61/o posto al mondo nella classifica del Rapporto sulla corruzione pubblicato daTransparency International. Una posizione che la mette alla pari con Lesotho, Senegal,Sudafrica e Montenegro. Tra i 28 paesi Ue, solo la Bulgaria, 69ma, sta peggio, mentre ipaesi meno corrotti sono Danimarca, Finlandia e Svezia e quelli più corrotti in assoluto sonoSomalia e Corea del Nord. La Germania è decima alla pari con Lussemburgo e RegnoUnito. Il Belgio è 15/o davanti a Austria e Stati Uniti. La Francia è al 23/mo posto.La fotografia scatta da Transparency, che misura in particolare la corruzione percepita,restituisce un'Italia ancora in difficoltà, tanto che la Cgil parla di «dati sconcertanti». E la Uilafferma che sulla corruzione «siamo un paese da terzo mondo», invitando il governo a«raccogliere la sfida». Ma una rimonta, seppure leggera, c'è stata rispetto allo scorso anno, quando il nostro siera piazzato al 69/mo posto. E secondo Donatella Ferranti, del Pd, presidente dellacommissione Giustizia della Camera, «segnala in modo inequivocabile l'inversione ditendenza delle politiche anticorruzione messe in campo in questa legislatura». «Otto posizioni in graduatoria - fa notare il numero uno dell'Anac, l'Autorità nazionaleanticorruzione, Raffaele Cantone - non è un numero elevatissimo, ma non è neppureinsignificante, soprattutto in un anno nel corso del quale ci sono comunque stati grossiscandali corruttivi, come Mafia Capitale: c'è un'inversione che si registra per la prima volta eva letta anche come un riconoscimento del lavoro fatto sul fronte del contrasto». Oggi,insieme al presidente di Transparency International Italia, Virginio Carnevali, e a Ivan LoBello, presidente di Unioncamere, Cantone ha partecipato a un incontro organizzato perpresentare il rapporto e per firmare un protocollo d'intesa Anac-Transparency Italia perpromuovere iniziative comuni. «Nel nostro Paese - ha sottolineato Lo Bello - c'è ancora unproblema rilevante di corruzione che rappresenta anche un freno per gli investitori esteri. Unaiuto importante arriverà dall'agenda digitale, una piattaforma che renderà tracciabili tutti irapporti tra privato e pubblica amministrazione: non ci sarà più rapporto 'fisicò tra imprese epubblica amministrazione, tutto passerà attraverso una piattaforma digitale». Uno snodo atteso per quest'anno, è l'approvazione del nuovo codice degli appalti, daCantone più volte definito la vera e più importante norma anticorruzione. E un dato positivo,segnala il presidente dell'Anac, è che «nelle audizioni alla Camera sul nuovo codice degliappalti, la voce più forte è arrivata dall'Ance, cioè dall'associazione che rappresenta icostruttori, che oggi dicono: 'ben vengano le regolè». Ma il risultato messo in luce dal report è anche il segno che «c'è ancora molto da fare»,sintetizza Libera, perchè «la corruzione è l'altra faccia della mafia» e serve «più nettezza perrescindere i legami tra mafia, corruzione e politica», mentre «c'è una politica che mostraeccessi di prudenza, troppi che nicchiano». 


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