L' isola del cinema, pioggia di soldi per film e fiction da girare in Sicilia
Cultura | 26 luglio 2016
Un' Isola di celluloide. Per cogliere l' onda lunga dell' effetto Montalbano, che ha già rilanciato il turismo in Sicilia, ed estenderne gli effetti. Nell' accordo che l' assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo ha siglato con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini c' è un tesoro per il cinema targato Sicilia: 15 milioni di euro per rilanciare il settore in tutti i suoi aspetti, dalle produzioni alle sale di proiezione in giro per l' Isola. «L' accordo - spiega Barbagallo - è un 'figlio' del Patto per il Sud.
Quando sarà firmata l' intesa-madre avremo a disposizione risorse enormi: basti pensare che nel 2015 e nel 2016 sono stati stanziati 750 mila euro all' anno. Adesso avremo un importo venti volte superiore».
UN NUOVO PARADISO Soldi da spendere anche per diffondere la cultura dei film. Perché, è ancora Barbagallo a dirlo, «in Sicilia ci sono sempre meno cinema lontani dalle città ». Insomma: mancano, o sono state chiuse nel corso degli anni, le piccole sale di provincia, quelle che riuscivano a radunare interi paesi intorno al grande schermo come nella storia raccontata - in un film, ça va sans dire - da Giuseppe Tornatore in "Nuovo cinema Paradiso". O, se si vuole guardarla da un altro punto di vista, molte delle sale di provincia rimaste aperte hanno strumenti ormai obsoleti: «In molti casi - prosegue l' assessore - manca il dolby surround, oppure non c' è l' adeguamento per la proiezione in 3D. Uno degli obiettivi del finanziamento è questo».
Per i "nuovi cinema Paradiso" - da ristrutturare, da dotare di nuovi strumenti tecnologici o da aprire ex-novo - ci saranno un milione e duecentomila euro.
"MENO MAFIA, PIÙ SICILIA" Ovviamente non ci sarà solo quello.
Perché il grosso dello stanziamento, circa 8,8 milioni, andrà a finanziare la «produzione di cinema e audiovisivo», per dirlo con il burocratese in voga negli uffici della Regione. Cioè per finanziare singoli lungometraggi, fiction televisive e anche webserie che abbiano la Sicilia come location: «Il cinema - osserva Barbagallo - è un veicolo straordinario per la promozione del territorio. Il dato del Ragusano, dove grazie alla fiction 'Il commissario Montalbano' le presenze sono aumentate di oltre il 180 per cento in un solo anno, deve farci riflettere. Questa è una nuova miniera d' oro per noi». Con un' avvertenza: l' intento dell' assessore è finanziare «sempre meno film con storie di mafia », privilegiando invece soggetti di altro genere. Anche decidendone i contorni.
LA REGIONE SOGGETTISTA Già, perché il terzo perno del progetto punta a rendere la Regione anche soggettista. O, se si vuole, a restituire all' istituzione il ruolo di mecenate che commissiona un' opera definendone i contorni: due bandi, per un totale di 5 milioni di euro, finanzieranno infatti film realizzati su un soggetto specifico.
«Con uno dei due avvisi - chiarisce l' assessore - saranno cercati un produttore e un regista disposti a girare un' opera sulla straordinaria epopea della famiglia Florio, dagli anni preunitari alla Targa automobilistica che porta il loro nome». Più sul versante documentaristico l' altro bando: a chi parteciperà sarà affidato il compito di raccontare la storia del vino nell' Isola, a partire dalla sua produzione. Anche questo con intenti turistici: «Il 70,1 per cento dei visitatori - chiude Barbagallo - arriva nell' Isola per l' enogastronomia, o almeno anche per quella. Dobbiamo sfruttare questa grande domanda di Sicilia e incentivarla». Perché l' emozione davanti al grande schermo si trasformi, presto o tardi, in un biglietto aereo. (La Repubblica)
di Claudio Reale
Quando sarà firmata l' intesa-madre avremo a disposizione risorse enormi: basti pensare che nel 2015 e nel 2016 sono stati stanziati 750 mila euro all' anno. Adesso avremo un importo venti volte superiore».
UN NUOVO PARADISO Soldi da spendere anche per diffondere la cultura dei film. Perché, è ancora Barbagallo a dirlo, «in Sicilia ci sono sempre meno cinema lontani dalle città ». Insomma: mancano, o sono state chiuse nel corso degli anni, le piccole sale di provincia, quelle che riuscivano a radunare interi paesi intorno al grande schermo come nella storia raccontata - in un film, ça va sans dire - da Giuseppe Tornatore in "Nuovo cinema Paradiso". O, se si vuole guardarla da un altro punto di vista, molte delle sale di provincia rimaste aperte hanno strumenti ormai obsoleti: «In molti casi - prosegue l' assessore - manca il dolby surround, oppure non c' è l' adeguamento per la proiezione in 3D. Uno degli obiettivi del finanziamento è questo».
Per i "nuovi cinema Paradiso" - da ristrutturare, da dotare di nuovi strumenti tecnologici o da aprire ex-novo - ci saranno un milione e duecentomila euro.
"MENO MAFIA, PIÙ SICILIA" Ovviamente non ci sarà solo quello.
Perché il grosso dello stanziamento, circa 8,8 milioni, andrà a finanziare la «produzione di cinema e audiovisivo», per dirlo con il burocratese in voga negli uffici della Regione. Cioè per finanziare singoli lungometraggi, fiction televisive e anche webserie che abbiano la Sicilia come location: «Il cinema - osserva Barbagallo - è un veicolo straordinario per la promozione del territorio. Il dato del Ragusano, dove grazie alla fiction 'Il commissario Montalbano' le presenze sono aumentate di oltre il 180 per cento in un solo anno, deve farci riflettere. Questa è una nuova miniera d' oro per noi». Con un' avvertenza: l' intento dell' assessore è finanziare «sempre meno film con storie di mafia », privilegiando invece soggetti di altro genere. Anche decidendone i contorni.
LA REGIONE SOGGETTISTA Già, perché il terzo perno del progetto punta a rendere la Regione anche soggettista. O, se si vuole, a restituire all' istituzione il ruolo di mecenate che commissiona un' opera definendone i contorni: due bandi, per un totale di 5 milioni di euro, finanzieranno infatti film realizzati su un soggetto specifico.
«Con uno dei due avvisi - chiarisce l' assessore - saranno cercati un produttore e un regista disposti a girare un' opera sulla straordinaria epopea della famiglia Florio, dagli anni preunitari alla Targa automobilistica che porta il loro nome». Più sul versante documentaristico l' altro bando: a chi parteciperà sarà affidato il compito di raccontare la storia del vino nell' Isola, a partire dalla sua produzione. Anche questo con intenti turistici: «Il 70,1 per cento dei visitatori - chiude Barbagallo - arriva nell' Isola per l' enogastronomia, o almeno anche per quella. Dobbiamo sfruttare questa grande domanda di Sicilia e incentivarla». Perché l' emozione davanti al grande schermo si trasformi, presto o tardi, in un biglietto aereo. (La Repubblica)
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