L'inno alla vita del "Doppio Gioco" di Alfio Inserra

Cultura | 14 marzo 2016
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Un inno alla vita attraverso uno stile inconfondibile, un infinito puzzle di emozioni sono le poesie di Alfio Inserra raccolte in “Doppio Gioco”, edito da Pungitopo. La sua poesia è puro ritmo sonoro, una sorta di circuito solistico che ora dona forza e poi ancora meraviglia. Per Inserra i  versi diventano un filo diretto con il cuore: “Essenza dell’amore. Essere in due dentro un sorriso. Il mondo che rinasce…” così recita la poesia Ubi Consistam, dove l’autore gestisce la parola come fosse il pennello di un pittore, usando toni leggeri e sfumati.

Conoscendo il poeta  e il suo impegno sociale e culturale, si comprende subito che le “istruzioni” di questa silloge sono scorci di vita, mappe d'un viaggio personale, richiami a sé stesso: tutt'altro che pretesa di insegnare o indirizzare, come farebbe pensare la parola. Semmai, sintesi d'un itinerario, svolto alla ricerca di sentimenti e di luoghi. 

Nella sua esposizione non segna un preciso programma, ma si affida di volta in volta alle sue spontanee e genuine intuizioni disegnate in modo appassionato. In “Doppio Gioco” Inserra  tenta anche, come spiega nella prefazione Aldo Gerbino, di “scoprire l’amore di un Dio artefice e distruttore, necessità improrogabile al fluire della sua vita; impronta che si ritrova intatta ed enigmatica anche nel dinamismo organico di un minuscolo fiore…”.

Quale messaggio emerge da questa sua lettura se non che l’amore trionfante del Poeta: “E le parole gli nascono in mente, vede passare chimere d’amore, cerca di esprimere quello che sente, si perde nei labirinti del cuore”. L’amore, per l’autore, è infinito, supera le barriere più grandi che il mondo esterno tende a sopprimere, ma che Inserra fa vibrare tra le corde della vita, invitando alla riflessione.                                                           

 di Melinda Zacco

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