L'importanza degli imprenditori immigrati per la tenuta del sistema
Le imprese guidate
(prevalentemente) da imprenditori immigrati in Italia sono 548 mila,
il 10,7% del totale del settore. Gli imprenditori di origine
straniera (722.712) rappresentano il 9,6% degli imprenditori attivi
nel nostro paese, con una prevalenza di operatori cinesi (75.542),
rumeni e marocchini (entrambi contano circa 70 mila imprenditori)
che, sommati, costituiscono il 30% di tutti gli imprenditori nati
all’estero. Il 33,4% degli imprenditori di origine immigrata opera
nel commercio. Seguono i servizi (23,1%) e le costruzioni (21,0%). E
il più alto numero di imprenditori stranieri si registra al
Centro-Nord, con la Lombardia in testa con oltre 150 mila operatori
(oltre un quinto del totale nazionale). Questi i principali dati
raccolti dalla Fondazione Leone Moressa nell’ambito di uno studio
realizzato con il contributo di MoneyGram all’interno del progetto
Coffee Break, che immortala la situazione al 31 dicembre 2019.
Dal
2010 si è registrato, in quasi tutte le regioni, un aumento degli
imprenditori immigrati (+32,7% a livello nazionale) e,
contemporaneamente, un calo di quelli italiani (-9,4%). Una tendenza
che indica come l’imprenditoria immigrata sia stata importante per
la tenuta del sistema produttivo italiano. Gli imprenditori cinesi
sono cresciuti del +52,4% negli ultimi 10 anni in un contesto in cui
sono in forte incremento le comunità dell’Asia meridionale quali
quella del Bangladesh (+133,6% dal 2010, ma in flessione nell’ultimo
anno), del Pakistan (+145,4%) e dell’India (+146,9%). Solo nel 2019
gli imprenditori cinesi sono aumentati del +2,4%. Meglio di loro
hanno fatto i rumeni, che hanno registrato un aumento del +3,4% negli
ultimi dodici mesi, mentre nello stesso arco temporale sono diminuiti
i marocchini del -3,5%.
Se gli imprenditori di
origine straniera sono attivi, in valore assoluto, soprattutto nei
settori del commercio, dei servizi e delle costruzioni, il comparto
in cui la loro incidenza ha un peso maggiore è l’edilizia, con il
15,4%; seguono commercio (13,2%) e ristorazione (12,0%).
Significativo anche il peso della manifattura (9,7%), mentre i
servizi registrano un’incidenza molto bassa (5,3%).
La Lombardia
è la prima regione per numero di imprenditori stranieri in assoluto,
con l’11,3% dell’imprenditoria complessiva. La seconda è il
Lazio, con oltre 86 mila imprenditori, dove si registra l’incidenza
più alta in assoluto (12,8%). Seguono poi Toscana, Emilia-Romagna e
Veneto con oltre 60 mila imprenditori stranieri. A livello
provinciale, il maggior numero, in termini assoluti, di imprenditori
di origine straniera è a Milano, Roma, Torino e Napoli. In termini
di incidenza sul totale imprenditori, invece, la maggiore
concentrazione si registra a Prato, dove il 23,7% degli imprenditori
è straniero. Altre cinque province segnano un valore al di sopra del
14%: Trieste, Imperia, Milano, Roma e Firenze.
Una maggiore
presenza di imprese straniere in queste regioni comporta che il
valore aggiunto prodotto, per un ammontare di quasi 126 miliardi di
euro, pari all’8% del totale, sia prevalentemente in queste aree.
Così un quarto del V.A. delle imprese straniere si concentra in
Lombardia (30 miliardi), mentre un pari valore è raggiunto insieme
da Lazio (15 miliardi) ed Emilia Romagna (14 miliardi). Circa un
altro quarto è prodotto tra Veneto, Toscana e Piemonte. Le restanti
14 regioni compongono, infine, l’ultimo quarto del valore aggiunto
complessivo. Se si osserva l’incidenza del V.A. delle imprese
straniere in ciascuna regione, i valori massimi si registrano in
Toscana (11,0%) e Liguria (10,6%). Valori sopra la media nazionale si
hanno anche in molte altre regioni del Centro Nord tra cui Emilia
Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Lazio.
L’imprenditoria immigrata, sebbene non sempre interagisce con il sistema economico locale e soprattutto con le imprese autoctone, presenta importanti punti di forza. Tra questi, le relazioni tra l’imprenditore e il paese d’origine che fungono da “ponte” tra i due paesi per attrarre flussi commerciali e aumentare ulteriormente gli interscambi. L’imprenditoria straniera ha un potenziale molto ampio in un mondo globalizzato, soprattutto nell’ottica di sinergie con l’economia locale per lo sviluppo economico
Imprenditori immigrati in Italia per Regione (2019)
Regioni |
Imprenditori Immigrati 2019 |
Incidenza % sul totale |
Variazione % Immigrati 2010-2019 |
Variazione % Italiani 2010-2019 |
Lombardia |
154.322 |
11,3% |
+37,2% |
-10,0% |
Lazio |
86.959 |
12,8% |
+54,1% |
-2,1% |
Toscana |
66.013 |
12,4% |
+27,8% |
-12,4% |
Emilia – Romagna |
65.618 |
10,3% |
+27,7% |
-13,3% |
Veneto |
63.095 |
9,4% |
+24,0% |
-11,2% |
Piemonte |
53.937 |
9,2% |
+18,4% |
-14,3% |
Campania |
49.170 |
7,6% |
+75,4% |
-6,5% |
Sicilia |
29.264 |
6,0% |
+21,8% |
-5,8% |
Liguria |
25.133 |
12,2% |
+39,9% |
-12,8% |
Puglia |
21.435 |
5,3% |
+32,2% |
-7,1% |
Marche |
18.721 |
8,7% |
+15,1% |
-12,3% |
Abruzzo |
16.463 |
9,8% |
+12,9% |
-10,2% |
Friuli – Venezia Giulia |
16.156 |
11,6% |
+13,1% |
-14,7% |
Calabria |
15.715 |
7,9% |
+36,5% |
-3,7% |
Trentino – Alto Adige |
12.764 |
7,9% |
+27,1% |
-4,7% |
Sardegna |
11.443 |
5,9% |
+23,0% |
-6,9% |
Umbria |
10.301 |
8,6% |
+20,3% |
-10,7% |
Basilicata |
2.659 |
3,9% |
+19,2% |
-5,8% |
Molise |
2.558 |
6,7% |
+10,4% |
-9,4% |
Valle d’Aosta |
986 |
5,7% |
-0,7% |
-15,9% |
Italia |
722.712 |
9,6% |
+32,7% |
-9,4% |
Ultimi articoli
- La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione
- Perché l’Occidente si autorinnega
- Ovazza, storia di un tecnico
prestato alla politica - Si smantella l’antimafia
e si indebolisce lo Stato