L’impegno di Pio La Torre. Uno di noi

Junior | 22 marzo 2022
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Il video “L’impegno di Pio La Torre. Uno di noi” è il prodotto finale di un laboratorio di storia progettato dalla laureanda in didattica della storia Giovannella Rinauro e realizzato in una classe quinta dell’Istituto comprensivo Luigi Capuana di Avola. Si tratta di un’iniziativa che si inserisce all’interno delle attività del corso di Scienze della Formazione primaria dell’Università di Enna “Kore” e che aggiunge un tassello importante alle tante proposte progettuali sviluppate in questi anni, soprattutto dai laureandi del corso.

In questo caso si è scelto di raccontare la vita di Pio La Torre perché attraverso questa si potevano affrontare una pluralità di grandi temi. Questioni come i diritti dei lavoratori, le lotte per la pace, l’impegno antimafia potevano essere trattate, non astrattamente, ma riferendosi alla sua vicenda politica e facendo ricorso all’eccezionale disponibilità fonti contenute dall’archivio digitale del Centro Studi che porta il suo nome. Inoltre, in questo contesto si collocava adeguatamente anche un riferimento ai fatti avvenuti ad Avola il 2 dicembre 1968, quando una manifestazione di lavoratori che chiedevano modesti aumenti salariali e che si opponevano al sistema delle gabbie salariali, fu duramente repressa dalle forze dell’ordine, causando due vittime e destando proteste e un profondo cordoglio nel Paese. Vi era spazio, insomma, anche per la storia locale e sussistevano le condizioni ideali per superare la trappola delle ricorrenze e della memoria, a 40 anni dalla morte di Pio La Torre, con un lavoro che ricostruisse la sua vita e la sua opera, permettendo però ai bambini di acquisire conoscenze e maturare competenze fondamentali per la loro formazione, anche in termini di educazione alla cittadinanza.

In concreto, il laboratorio è stato strutturato in varie fasi. Dopo un primo momento introduttivo finalizzato alla presentazione del progetto e alla ricognizione delle preconoscenze dei bambini, si è proceduto a un’attività di ricerca incentrata su alcuni aspetti significativi della vicenda del politico comunista: 1) la sua formazione e poi le lotte contadine; 2) i fatti di Avola; 3) le lotte contro l’installazione degli euromissili a Comiso; 4) la lotta alla mafia e l’attività politica che culminò, dopo la sua morte, nell’approvazione della legge che prese il suo nome. Ciascun gruppo di alunni ha affrontato ognuno di questi temi grazie alla predisposizione di dossier di fonti di vario tipo (articoli, discorsi, foto, video) assemblati e semplificati in funzione dell’età dei bambini e della complessità dei temi trattati. Le attività, rigorosamente strutturate, hanno permesso ai bambini di trarre informazioni direttamente dai documenti proposti, di approfondire parole e concetti sconosciuti (a cominciare, per esempio, da termini come gabellotto o da istituti come le gabbie salariali) e di rielaborare tutti questi contenuti seguendo uno schema dialogico e cooperativo. A questa fase, ne è seguita un’altra che ha permesso ai diversi gruppi di bambini di mettere in comune conoscenze e risultati delle attività realizzate e di avviare la discussione con l’insegnante su quale prodotto finale realizzare, sulle modalità di progettazione e poi sulla concreta elaborazione di quella che si potrebbe definire la sceneggiatura finale.

Il video conclusivo che qui presentiamo, dunque, è solo la conclusione di un’attività ben più articolata che ha visto coinvolti i bambini in ogni singola fase, che ha permesso loro di conoscere la vicenda di Pio La Torre attraverso un confronto con le fonti storiche nel quadro di una serie di operazioni pianificate e strutturate dalla docente per permettere ai bambini di discutere, di fare inferenze e di stabilire le modalità di trasmissione dei contenuti acquisiti. Un’esperienza che è stata accolta dai bambini con entusiasmo a dimostrazione che anche temi complessi e teoricamente lontani dalla loro quotidianità didattica, se affrontati con metodologie opportune, possono divenire occasioni di attività ludiche molto apprezzate.

D’altronde, la storia che diverte e che lascia un segno è quella che aiuta bambini e insegnanti a pensare storicamente, ovvero a concepire il racconto del passato in maniera critica, come ricostruzione fondata sulle fonti storiche, sul loro corretto utilizzo, oltre che a cogliere le vicende nella loro contesto, evitando forme di presentismo o, come spesso avviene, a raccontare il passato cogliendolo in una dimensione essenzialmente metastorica.

Infine, va ricordato che questo progetto è stato possibile solo grazie alla grande disponibilità del dirigente scolastico dell’Istituto, e degli insegnanti responsabili della classe coinvolta, oltre che all’entusiasmante partecipazione dei bambini impegnati nel laboratorio.
 di Andrea Miccichè

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