L'identità difficile al Museo Internazionale delle Marionette

Cultura | 11 maggio 2015
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Per il ciclo Etnografie del Contemporaneo avrà luogo il seminario di Olga Nassis “Antropologia delle migrazioni. Politiche dell’identità: le minoranze storiche” (11 maggio ore 17). I seminari prevedono 12 incontri (a iscrizione gratuita, con attestato) durante i quali giovani ricercatori siciliani affronteranno tematiche incentrate sull'antropologia contemporanea. Il curatore Rosario Perricone ha organizzato l’iniziativa insieme alla Fondazione Ignazio Buttitta e all'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, nell'ambito del programma per il cinquantenario dell’Associazione fondata nel 1965 a Palermo. Il percorso ha il patrocinio dell'Università degli Studi di Palermo, dell'Accademia di Belle Arti cittadina e SIMBDEA, con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Siciliana - Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana. I prossimi appuntamenti saranno il 18 maggio (con un incontro di Antropologia della musica a cura di Maria Rizzuto) e il 25 maggio (con un seminario di Antropologia dello spazio urbano a cura di Irene Falconieri) alle ore 17. Olga Nassis (dottoranda di ricerca in Antropologia e Studi Storico Linguistici presso l'Università degli Studi di Messina) illustrerà i suoi studi sull'etnografia nelle Comunità Elleniche in Sicilia, focalizzandosi in particolare su quelle presenti nelle città di Messina e Palermo. Si parte dalla ricostruzione storica delle cause e delle traiettorie della diaspora di nuclei di greci nei differenti periodi storici, per arrivare al processo di “etnogenesi” dei “greci d'Occidente”. Il seminario approfondirà l’analisi dei sistemi simbolici di appartenenza nei quali i membri delle comunità si riconoscono e il loro uso nel quotidiano: dai discorsi e alla rappresentazione del sé. Considerando le identità come “forme del politico”, questa ricerca si sofferma sui vari livelli della rappresentanza politica: locale, nazionale e sovranazionale. Scomponendo, in una prospettiva antropologica, le dinamiche della Grecia contemporanea e ripercorrendone le tappe più significative: la recessione; la crisi delle strutture di potere; le trasformazioni sociali ed il nuovo corso inaugurato dal Governo di Alexis Tsipras. La giovane studiosa Nassis ha svolto ricerche etnografiche sul confine greco-albanese occupandosi di temi quali la mobilità transfrontaliera, le politiche dell'identità e le minoranze nazionali, la cittadinanza, il mimetismo ed i processi di inclusione/esclusione sociale nella migrazione nel contesto europeo. Ha partecipato, inoltre, al II Programma Nazionale di Protezione dei Minori Stranieri non Accompagnati e a programmi di ricerca accademica negli Stati Uniti sulle comunità italiane “derivate” (di II e III generazione). È attiva nell'associazionismo sociale e culturale e ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali. La fervida attività culturale del Museo prosegue, inoltre, martedì 12 maggio alle ore 16 con un altro ciclo di seminari dal titolo Antropologia & Musica (organizzato con il sostegno del Dipartimento Culture e Società). I professori Ignazio E. Buttitta (antropologo) e Sergio Bonanzinga (etnomusicologo) terranno l’incontro Le danze armate fra antichità classica e contemporaneità. Il simbolo, le sue definizioni e risemantizzazioni costituiranno lo spunto teorico che darà luogo ad una riflessione sulle sue manifestazioni in vari contesti (narrativo, rituale, etc.) e sull’acquisizione di nuovi significati per pratiche tradizionali. Tra queste un ruolo interessante rivestono le danze armate e le lotte rituali che permangono ancora oggi all’interno di molte feste popolari. Oltre ad una rassegna sulle differenze e sugli specifici significati emergenti, verranno evidenziate quelle analogie che consentono di individuare un’aria di famiglia che le accomuna. Le pratiche coreutiche contemporanee possono essere comprese solo ripercorrendo le fonti testuali e iconografiche che attestano l’uso di danze armate nel mondo antico nei contesti d’uso originari.
 di Marilena Macaluso

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