L’aria che spira attorno al governo Draghi
Si premette che chi scrive ha molta fiducia nell’azione del governo Draghi ma è consapevole della varietà, complessità e gravita dei problemi italiani, in particolare di quello relativo alla scarsa produttività del sistema e di quello connesso della entità del nostro debito pubblico, oltre di quello della pandemia in corso. Si premette anche che chi scrive non è convinto che il governo precedente abbia fatto tutto male, anzi, pur con qualche ritardo nella gestione del recovery plan, gli riconosce dei meriti nella ripresa di un ruolo importante da parte dell’Italia nella Ue e nell’ottenimento dei fondi del recovery fund,.
Ciò premesso non si può non rilevare che attorno alle
dichiarazioni di fiducia nel governo Draghi, nato come si ricorderà dopo
l’appello del Capo dello Stato che ha coinvolto quasi tutti i partiti compresa
la Lega, cominciano ad insinuarsi
elementi di potenziale scetticismo : c’è chi è impegnato nella ricerca degli
elementi di continuità con l’esperienza del governo precedente col tacito
proposito di dimostrare che tutto sommato non è cambiato molto, c’è chi
ironizza sul “governo dei migliori” dimenticando che non è certo Draghi che lo
ha definito cosi, c’è chi attribuisce il governo in carica ad un capriccio di
Italia viva, dimenticando il fallimento dell’operazione “responsabili” tentata
in favore di Conte, c’è chi, vizio diffuso tra i partiti, dimenticando di essere in maggioranza, agisce
come se fosse all’opposizione andando oltre l’azione del governo, c’è chi
sottovalutando i problemi che Draghi ha annunziato di volere affrontare (l’emergenza
covid, l’emergenza economico-sociale , la riforma del fisco, la riforma della
pubblica amministrazione, oltre il recovery plan) si aspetta risultati rapidi.
Ora qui non si
vuole affermare che il Governo Draghi è perfetto. Si vuole solo dire che, data
la sua genesi, dato il fallimento di altri tentativi di fare un governo,
considerato il suo programma e l’unanime riconoscimento delle qualità di colui
che lo presiede, occorrerebbero maggiore riguardo, maggiore pazienza e maggiore consapevolezza
della situazione italiana. Anzi bisognerebbe cogliere l’occasione di un governo
per tanti versi diverso per inaugurare un nuovo stile amministrativo con poche
polemiche e con interventi costruttivi
fatti nelle sedi opportune, ciò anche per rispettare la volontà del Presidente Draghi che fin dall’insediamento
del suo governo ha raccomandato “sobrietà” nella comunicazione.
In questo senso, data l’eterogeneità della coalizione e la tradizionale rissosità delle nostre forze politiche, sarebbe bello, come è stato acutamente osservato, che ciascun partito si comportasse come i giocatori delle varie squadre quando giocano nella nazionale di calcio, cioè dimenticando la squadra di appartenenza e concentrati sul risultato finale positivo, ciò anche in considerazione del fatto che il programma del governo comprende la soluzione di problemi storici, come la riforma del fisco, quella della giustizia, quello della pubblica amministrazione, oltre quelli del covid e del recovery fund., ed è finalizzato a soddisfare soprattutto gli interessi di soggetti in passato trascurati: i giovani, le donne ed il sud.
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