L’amore tra il reduce di guerra e l’immigrata clandestina

Cultura | 3 novembre 2016
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Lish è un cognome controverso nel mondo delle lettere americane. Gordon Lish ha contribuito al successo di autori capitali come Cynthia Ozick e Richard Ford, e anche a quello di Richard Carver, sebbene con un pesantissimo editing, che ha certamente stravolto molti testi di Carver, riducendoli all’essenzialità e a finali fulminanti. Atticus, uno dei figli di Gordon Lish, dopo un lungo percorso personale, fatto delle esperienze più disparate, ha debuttato con un romanzo, edito da una piccola casa editrice americana, che ha fatto in fretta a conquistare consensi, vincendo anche un riconoscimento di prestigio come il Pen/Faulkner Award.

Il suo “Preparativi per la prossima vita” (560 pagine, 20 euro) in Italia è stato pubblicato da Rizzoli, con la traduzione di Alberto Cristofori. La colonna vertebrale del romanzo è una storia d’amore fra le più inusuali, con protagonisti pieni di ferite: da una parte c’è Brad Skinner, disadattato e depresso reduce per la terza volta dalla guerra in Iraq, devastato da psicofarmaci e ricordi, dall’altra Zou Lei, tenace immigrata clandestina, cinese di una minoranza musulmana, giunta dal confine messicano che non spiccica una sillaba d’inglese. Il proscenio non è una scintillante New York, ma uno dei suoi quartieri più multietnici, Flushing nel Queens, dove Atticus Lish s’è abbondantemente documentato di persona. Racconta gli umili della megalopoli, Lish, gli invisibili senza voce, in un romanzo che è anche uno studio sociale degli Usa visti dal basso, con tantissime contraddizioni e sacche di povertà. Figli della solitudine, ignari di ciò che di bello può regalare la vita, Zou Lei e Brad Skinner si incontrano per caso e danno vita a un amore senza fiori e cene romantiche: vogliono “solo” proteggersi e salvarsi a vicenda, cercano ancora di credere a qualcosa che abbia a che fare con l’umanità; zero retorica e zero sentimentalismi, dunque. Tanto più quando comparirà sulla scena, uscito di prigione, Jimmy Murphy, razzista e violento figlio dei padroni di casa del veterano Skinner.

Il romanzo di Lish racconta gli Usa di tuguri e seminterrati – attualissimi, con le imminenti elezioni presidenziali – che raramente si vedono in tv, di sofferenze e bassifondi, di poche e brevi felicità in mezzo a oceani di dolore ed emarginazione. Nel bel mezzo dello squallore due destini smarriti, impacciati e fragili provano ad aggrapparsi l’uno all’altro, con l’unico, primitivo, obiettivo di sopravvivere fino al giorno dopo.

 di Salvatore Lo Iacono

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