L'amore per il legno e la musica sboccia sulle Madonie
È la prima bottega
liutara delle Madonie. Ad aprirla un giovane artista poliedrico,
Mirco Inguaggiato, animato da due grandi passioni: quella per la
lavorazione del legno e quella per la musica. E nella sua liuteria, a
Petralia Sottana, le due passioni si mescolano e danno forma
all’arte liutara.
I primi passi che hanno portato il giovane
talento petralese ad aprire una bottega liutara affondano nelle sue
radici familiari. “Non è difficile appassionarsi al legno quando
si proviene da tre generazioni di falegnami”. Inizia così Mirco a
raccontare la sua arte. “Io dovrei essere la quarta, anche se alla
fine ho scelto di deviare un po’ la strada, ma rimanendo sempre
sulla stessa. Sin da piccolo giocavo con le tavolette che trovavo
nella falegnameria paterna. A poco a poco ho iniziato ad
appassionarmi alla lavorazione del legno e a costruire oggettistica
di vario tipo. La musica mi è sempre piaciuta. A sei anni circa mi
insegnarono qualche accordo di chitarra e iniziai a strimpellare con
la chitarra di mio padre. Con gli anni ho capito che avrei potuto
unire le due passioni e così siamo arrivati tra ‘tira e molla’
ad oggi”.
D. Quando hai capito che la tua passione poteva
diventare una professione?
R. Iniziai a
costruire strumenti musicali in miniatura e continuai sempre suonando
la chitarra da autodidatta. I primi strumenti suonanti, costruiti da
autodidatta, furono le piffere e le zampogne. Iniziai poi la
costruzione di un bouzouki, sempre da autodidatta, ma in quel momento
capii che ci voleva un maestro che mi instradasse meglio perché ‘la
liuteria non si può inventare’. Lì ho deciso, nel 2009, di
frequentare la Scuola Maestri Liutai e Archettai di Gubbio e ne uscii
diplomato dopo due anni.
D. Cosa realizzi nella tua
liuteria?
R. Principalmente costruisco strumenti a Pizzico -
chitarre classiche, acustiche e battenti, mandolini, mandole e varie
- e ad Arco -violini, viole, ecc. Per passione personale ho costruito
anche vari strumenti a fiato e a percussione. Ho ripreso con una
fotocamera la realizzazione, passo a passo, di questi strumenti,
creando una specie di documentario (CONGAS AND PERCUSSION -
Construction by Inguaggiato Liuteria) che, successivamente, ho
montato e caricato nel mio canale YouTube “Liuteria Inguaggiato”.
Ho realizzato da solo il video sulla costruzione delle percussioni,
dalle riprese al montaggio e alla musica. Gli strumenti vengono
realizzati utilizzando legnami di prima scelta provenienti ormai da
tutto il mondo e lavorati secondo le classiche tradizioni. Ad ogni
strumento costruito viene allegato un certificato che ne descrive
tutte le caratteristiche.
D. Nel tuo lavoro, ti ispiri a un maestro liutaio in particolare?
R. Normalmente costruisco gli strumenti utilizzando progetti e
forme altamente personali, soprattutto per gli strumenti a pizzico.
Tuttavia, per quelli ad arco, spesso i clienti richiedono copie e
riproduzioni di strumenti storici tipo “Amati” o “Guarneri del
Gesù” e io li ripropongo.
D. Progetti per il futuro? Pensi,
ad esempio, di realizzare dei corsi nella tua bottega per formare
giovani del luogo a questa professione?
R. In passato
ho insegnato in un corso per circa 7 mesi, facendo realizzare due
violini ai ragazzi e facendoli lavorare con l’idea della “fabbrica
antica”: ognuno costruiva il suo pezzo e poi lo strumento veniva
assemblato. Mi piacerebbe tanto rifare questa esperienza o aprire
qualche scuola. In qualsiasi modo la porta della mia bottega resta
sempre aperta a chiunque voglia appassionarsi, anche se spesso non è
facile trovare gente disposta a imparare, almeno nella nostra zona.
Il genio e la passione artistica di Mirco per l’arte liutaria
ricordano quelle di Antonio Stradivari, liutaio cremonese che visse a
cavallo tra il XVII e il XVIII secolo e che realizzò numerosi
strumenti a corde quali violini, viole, violoncelli, chitarre e arpe.
Gli strumenti, i disegni, le forme e gli attrezzi utilizzati dal
famoso liutaio per la realizzazione degli strumenti musicali sono
oggi ospitati al museo del violino di Cremona. Chissà se un giorno
anche il piccolo centro madonita, dove Mirco vive e lavora, diventerà
un famoso luogo di valorizzazione e propulsione della cultura
musicale, grazie all’entusiasmo contagioso del giovane liutaio
siciliano.
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