Intesa tra coop siciliane e Inps contro il lavoro nero in agricoltura
Economia | 10 febbraio 2016
Le due questioni - lavoro nero in agricoltura e cooperative spurie - aleggiavano già da tempo, come fantasmi dai vaghi contorni. Che c’era (e c’è) qualcosa che non va era tuttavia chiaro. Gli ispettori dell’Inps avevano accertato che oltre al lavoro nero in agricoltura è diffuso anche il lavoro fittizio, mai svolto ma dichiarato per beneficiare di sussidi e trasferimenti pubblici. Due illeciti che si intersecano fra loro, portando da un lato allo sfruttamento di manodopera e dall’altro al fenomeno delle “imprese senza terra”, imprese di intermediazione che in qualche caso sono cooperative. Infine l’esplosione del bubbone “Mafia Capitale”, che ha messo a posto gli ultimi tasselli del puzzle. E’ proprio al fine di rendere più efficace la lotta contro l’illegalità nel sistema agroalimentare siciliano che Confcooperative, Legacoop e Agci hanno, già da diversi mesi, avviato un dialogo con la Direzione regionale dell’Inps e l’Area Vigilanza in particolare. Un dialogo istituzionalizzato dalla costituzione di Tavolo Tecnico partecipato da rappresentanti delle Centrali cooperative e dell’Inps regionale. Nella prima riunione, tenutasi presso la Direzione regionale dell’Inps, sono stati individuati i compiti del Tavolo tecnico che, tra le altre competenze, si occuperà di pianificare e programmare momenti formativi e informativi, anche di tipo seminariale, su temi e problematiche connesse al Protocollo, nonché di collaborare con i rami della Pubblica Amministrazione competenti a livello locale o nazionale. “La direzione regionale Inps ha fortemente voluto la formalizzazione di questi impegni reciproci – ha detto il Direttore regionale dell’Istituto di previdenza, Maria Sciarrino – consapevole dell’importanza che assume anche e, direi, soprattutto nel contesto socio-economico della Sicilia ogni utile sinergia con gli enti e le loro associazioni. L’obiettivo di tutelare e sostenere quanti sono abituati ad operare nella legalità è per tutti noi un obiettivo primario e sempre necessario, che va perseguito ad ogni costo e nel modo più efficace e concreto. Ci auguriamo che le attività programmate all’interno di questa nuova sinergia possano servire a fare sentire la nostra vicinanza ai tanti operatori onesti della nostra regione, a fare emergere ancor di più condotte e pratiche non consentite ed a tutelare i lavoratori e le loro famiglie. L’auspicio è che questo modello possa essere successivamente esportato anche in altri comparti”. “La cooperazione agricola autentica va aiutata, mentre quella spuria va contrastata, a partire da una più mirata assegnazione delle risorse pubbliche. Questo percorso – affermano Gaetano Mancini, Pietro Piro e Michele Cappadona rispettivamente presidenti regionali di Confcooperative, Legacoop e Agci – è comunque finalizzato a rendere operativa anche in Sicilia la “Rete del lavoro agricolo di qualità”, prevista dall’art. 6 della legge 116/2014, che permetterebbe di svolgere un efficace ruolo di verifica e controllo su tutto il settore agricolo, per evitare che risorse preziose, come quelle europee, piuttosto che nazionali o regionali finiscano nelle mani sbagliate d’imprenditori spregiudicati o peggio della criminalità”. Le Centrali cooperative e dell’Inps regionale - insomma - concordano nel ritenere che i comportamenti illegittimi della cooperazione spuria vadano combattuti e arginati poiché mettono a rischio l’economia del settore agroalimentare siciliano. In questo contesto Confcooperative, Legacoop e Agci si impegnano a collaborare affinché le cooperative aderenti siano in regola con il versamento dei contributi previdenziali, dei premi assicurativi e della normativa sulla sicurezza dei lavoratori; non utilizzino lavoratori in nero o in violazione delle norme contrattuali; applichino correttamente il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle cooperative e consorzi agricoli sottoscritto dalle organizzazioni più rappresentative del settore. “Quello di oggi – ha rilevato il Presidente del Comitato regionale dell’Inps Franco Gioia - è un passaggio certamente importante, perché va nella giusta direzione, che – interviene– è quella della lotta al lavoro nero. Un ulteriore, e credo, rilevante contributo al ripristino della legalità nel mondo del lavoro, che, grazie a questa collaborazione, riguarda da vicino un comparto chiave per la nostra economia, quale quello dell’agroalimentare”.
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